Carmen Consoli L'eccezione
L'eccezione - 2002
Pioggia D'Aprile
L'Eccezione
Mulini A Vento
Fiori D'Arancio
Matilde Odiava I Gatti
Uva Acerba
Moderato In RE Minore
Masino
L'Alleanza
Venti Del Nord
Eppur Si Muove
Carmen
Matilde Hated Tom Cats
Pioggia
D'Aprile
Pioggia d’aprile,
sui litorali, desolate
si adagiano
le imbarcazioni dei pescatori.
Pioggia d’aprile,
dalle finestre donne operose
raccolgono
i panni, stesi ad asciugare.
La tanto attesa, calda, stagione
sembra quasi che voglia farsi aspettare…
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e tormentati inverni,
che adesso volgono al termine,
è stata estranea troppe volte
quella salubre autoironia.
Pioggia d’aprile,
dolci fragranze s’inseguono
e poi si disperdono
lungo il pontile e tra i mandorli in fiore.
La tanto attesa, calda, stagione
sembra quasi che voglia farsi aspettare…
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e tormentati inverni,
che adesso volgono al termine,
è stata estranea troppe volte
la consuetudine
di sorridere…
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere
|
L'Eccezione
Soffro nel
vederti infrangere
i principi sui quali era
salda un’esemplare dignità.
Condizione
inammissibile,
la discutibile urgenza
per cui è indispensabile
uniformarsi alla media.
Si dice che ad ogni rinuncia
corrisponda una contropartita
considerevole, ma l’eccezione alla regola
insidia la norma.
Se è vero che ad ogni rinuncia
corrisponde una contropartita
considerevole, privarsi dell’anima comporterebbe
una lauta ricompensa.
Soffro nel
vederti compiere
bizzarre movenze indotte
da un burattinaio scaltro.
Credi sia
una scelta ammirevole
fuggire lo sguardo
severo e vigile
della propria coscienza?
Si dice che ad ogni rinuncia
corrisponda una contropartita
considerevole, ma l’eccezione alla regola
insidia la norma.
Se è vero che ad ogni rinuncia
corrisponde una contropartita
considerevole, privarsi dell’anima comporterebbe
una lauta ricompensa.
Se è vero che ad ogni rinuncia
corrisponde una contropartita
considerevole, privarsi dell’anima comporterebbe
una lauta ricompensa
|
Mulini A Vento
Perdonami
per questa voce, disfatta
dal fumo e dalla fatica e per questa
attitudine decadente.
Perdonami
per questo aspetto, dimesso
ed in triste abbandono. Il passare del tempo
concederà saggezza e buon senso.
La mia rivoluzione è pioggia
sul bagnato, un castello di sabbia
e non lascerà
né infamia, né lode…
Perdonami
se non traggo beneficio dal dubbio
e dai vili silenzi. Il passare del tempo
restituirà onore al vero.
La mia rivoluzione è pioggia
sul bagnato, un castello di sabbia
e non lascerà
né infamia, né lode…
La mia rivoluzione sembra già
lotta contro mulini a vento,
e non porterà
medaglie al valore…
La mia rivoluzione è pioggia
sul bagnato, un castello di sabbia
e non lascerà
né infamia, né lode…
La mia rivoluzione sembra già
lotta contro mulini a vento,
e non porterà
medaglie al valore…
|
|
Fiori d'arancio
Aveva uno sguardo intenso e diretto,
le dita curate e un sarcasmo congenito,
labbra sottili, armonioso contorno
di denti bianchi e perfetti.
Poche parole, eleganza nei modi,
una lieve cadenza d’oltralpe e dominio di sé.
Gli incontri divennero assidui e frequenti,
nei luoghi e agli orari più insoliti.
Quell’uomo intrigante teneva le redini
con singolare destrezza.
Pochi preamboli quando mi chiese:
“vorresti sposarmi?”, era onesto e sicuro di sé.
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l’abito bianco di seta ed organza,
fiori d’arancio intorno all’altare,
aspettavo il mio sposo con devozione.
La chiesa gremita di gente annoiata
per l’interminabile attesa.
Alle mie spalle sbadigli e commenti
e di lui neanche l’ombra lontana.
Pochi preamboli quando mi chiese:
“vorresti sposarmi?”, era onesto e sicuro di sé.
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l’abito bianco di seta ed organza,
nessuno sposo impaziente all’altare,
soltanto un prete in vistoso imbarazzo.
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l’abito bianco di seta ed organza,
nessuno sposo impaziente all’altare,
soltanto un prete in vistoso imbarazzo.
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l’abito bianco di seta ed organza,
nessuna marcia nuziale,
soltanto il mio tacito requiem
e immenso cordoglio |
Matilde odiava i gatti
Trovava di pessimo gusto
gli eccentrici culturisti dal fiato corto,
le bambole di porcellana adagiate sul letto
tra pizzi e merletti.
Trovava di pessimo gusto
le smanie d’onnipotenza,
quei cani grotteschi in ceramica esposti nell’atrio,
l’indiscrezione, sproloqui gratuiti.
Margherite bianche tra i capelli neri,
Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali,
le cravatte verdi, le spiagge affollate.
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani.
Trovava di pessimo gusto
la pornografia occidentale,
il rigore similcattolico,
labbra siliconate ipertrofiche.
Margherite bianche tra i capelli neri,
Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali,
le cravatte verdi, le spiagge affollate.
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani.
Margherite bianche tra i capelli neri,
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani.
Matilde odiava il tanfo d’urina,
tipico dei gatti in calore.
Un giorno prese la pistola
dal cassetto e sparò.
Ne colpì uno grigio e lo vide
cadere a terra esanime.
Ma pose fine al proprio dramma
soltanto nel momento in cui
premette il grilletto contro se stessa.
Margherite bianche tra i capelli neri,
Matilde odiava i gatti, gli arrampicatori sociali,
le cravatte verdi, le spiagge affollate.
Matilde odiava i gatti, parenti, vicini e lontani
|
Uva Acerba
L’inconveniente sopraggiunto,
la delusione,
l’insospettabile
fulmine a ciel sereno.
Le lunghe attese,
l’incombente trepidazione,
ma è vero che
grandi aspettative ingannano
e chi troppo abbraccia, nulla stringe.
L’inconveniente sopraggiunto
fu irreparabile,
ma è vero che
un forte sentire stordisce
e l’istinto soccombe alla ragione.
Non ci aspetteranno più
né Parigi, né Vienna,
le allegre passeggiate
in quella baia del Sud…
…troverai qualcun’altra a cui chiedere:
portami vicino al mare…
portami vicino al mare…
portami vicino al mare…
L’inconveniente sopraggiunto,
la delusione,
ma è vero che
per alcune volpi l’uva è acerba…
Non ci aspetteranno più
né Parigi, né Vienna,
le allegre passeggiate
in quella baia del Sud…
…e già sulla via del ritorno,
solerte, sussurravi:
portami vicino al mare…
ortami vicino al mare…
portami vicino al mare…
portami vicino al mare…
portami vicino al mare…
vicino al mare…
vicino al mare… |
|
|
|
Moderato in
RE minore
Vigilia di Natale,
un giorno come gli altri,
una tazza di latte caldo e
nessun regalo da scartare.
Auguri professore e
Felice anno nuovo,
d’un tratto un indecifrabile
imbarazzo colmava i suoi occhi.
Vigilia di Natale
e i cori polifonici
trainati dal vento,
sii laudato o mio signore.
Gli addobbi per le strade,
i presepi viventi,
d’un tratto un senso di sconforto
misto a frustrazione, colmava i suoi occhi.
Ed avrebbe voluto
trovare al suo fianco
una compagna premurosa
e amabile.
Ed avrebbe voluto
sentire il calore
di un altro corpo sotto
le coperte.
Vigilia di Natale,
un albero spoglio,
uno sguardo fugace a
vecchi testi di filosofia.
Auguri professore e
felice anno nuovo
d’un tratto uno spietato senso
d’insoddisfazione colmava i suoi occhi.
Ed avrebbe voluto
trovare al suo fianco
una compagna premurosa
e amabile.
Ed avrebbe voluto
sentire il calore
di un altro corpo sotto
le coperte. … |
Masino
Masinu cugghieva a cirasa,
“teni a cura ca sciddichi”,
vanniava a soggira.
Iddu pinsava megghiu ca mi
spicciu picchì m’a ittau.
“Si misu jautu e a scala non teni,
scinni Masinu di l’avvuru, alleggiu”
“Si misu jautu e a scala non teni,
scinni Masinu di l’avvuru, alleggiu”
A soggira, vistuta di nivuru,
sutta ‘o picu d’o suli schigghiava:
“Masinu a cura si caschi
t’acciunchi”. Iddu pinsava:
“‘cch’è beddu stu trivulu”.
“Si misu jautu e a scala non teni,
scinni Masinu di l’avvuru, alleggiu”
“Si misu jautu e a scala non teni,
scinni Masinu di l’avvuru, alleggiu”
“Si misu jautu e a scala non teni,
scinni Masinu di l’avvuru, alleggiu”
“Si misu jautu e a scala non teni,
scinni Masinu di l’avvuru, alleggiu”
Tra u picciu da soggira
e ‘ntra ca era misu mali,
a scala si ruppi, …(si rumpiu a scala)
ma iddu arristau appinnutu
‘nda l’avvuru e a bedda
cirasa arrivau n’terra.
…a bedda cirasa russa e duci.
…a bedda cirasa russa e duci |
L'Alleanza
Vittima del mio avversario,
ponevo un limite all’indecorosa
disfatta, cercando alleanza.
Complice del mio avversario,
beffardo e cinico, mi affannavo
a non tradire disagio o vergogna,
timore o incertezza…
…il fine giustifica i mezzi e richiede
determinazione…
L’essenziale è sopravvivere
a qualunque condizione,
in piena facoltà d’intendere,
farò fronte all’impegno.
Adesso il vento è favorevole,
mi accingo ad issare le vele…
Complice del mio avversario,
come da strategia, dispensavo
lusinghe e moine con garbo e prudenza.
La vanità del mio avversario
fu come la tela intricata, che
ospita e intrappola il ragno,
artefice ignaro.
Scelta d’obbligo, pura necessità,
superflua anche l’indecisione,
sferrare il colpo o soccombere.
L’essenziale è sopravvivere
a qualunque condizione,
in piena facoltà d’intendere,
farò fronte all’impegno.
E quando verrà il momento non sentirò
remore o indecisioni…
L’essenziale è sopravvivere
a qualunque condizione,
in piena facoltà d’intendere,
farò fronte all’impegno.
Adesso il vento è favorevole,
mi accingo ad issare le vele…
…il fine giustifica i mezzi e richiede
determinazione… |
|
|
|
Venti
del Nord
Volontà sei rimasta
sorda e vulnerabile.
Non ti credo, stai mentendo
con astuzia e abilità.
Volontà cieca e inerme,
tristemente apatica.
E cerco di orientarmi
tra il buio e il disordine,
tra spinosi indugi
e puerile viltà.
Freddi venti del nord mi raccontano
di un novembre inoltrato e nostalgico.
Posso udirli dal mio nascondiglio,
attraverso un sottile spiraglio.
Volontà sei rimasta
tristemente invalida.
Non ti credo, stai mentendo,
goffamente, ma imperterrita.
E cerco di orientarmi
tra il buio e il disordine,
tra vorticosi indugi
e strisciante viltà.
Freddi venti del nord mi raccontano
di un novembre inoltrato e nostalgico.
Posso udirli dal mio nascondiglio,
attraverso un sottile spiraglio.
Freddi venti del nord mi raccontano
di un novembre inoltrato e nostalgico.
Posso udirli dal mio nascondiglio,
attraverso un sottile spiraglio |
Eppur si muove
Punibile per un incauto
morso a quella benedetta
mela e per aver contestato
la teoria geocentrica.
Eppur si muove, malgrado
l’inerzia imposta,
il dilagante oscurantismo,
la dispotica repressione.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi.
Punibile per un pensiero
impuro mai confessato,
per aver messo in discussione
angeli e crociate.
Ricordo quella bambina, affetta
da gravi disturbi mentali,
giudicata diabolica
per aver masticato l’ostia.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Lightspeed
Research
- Partecipa al sondaggio e sarai ricompensato; Semplice no? |