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Poesie... forse

 

Rovistando tra le mie scartoffie (ogni tanto è buona cosa, con la scusa di fare un po' di ordine, rituffare la testa nei tempi che furono...) mi sono imbattuto in alcune poesie buttate giù nel lontano 1978.
Lì per lì, dopo un sorriso e un sovraffollamento improvviso di ricordi, avevo deciso di rimettere il tutto dov'era, ma poi, ripensandoci, mi sono convinto che anche questi fogli volanti potevano essere buttati senza paura nello Zibaldone.
Non tutti, chiaramente - ci tengo a non perdere in un modo così sciocco i miei ospiti - ma quelli che, nonostante gli oltre vent'anni sul groppone, riuscivano a suscitare le stesse emozioni di allora.
Ed ecco dunque le poesie che hanno superato indenni la dura selezione.

 

Impressione

A volte
come bambini
cantiamo
nel buio
per non sentirci soli.
E nel grande
frastuono
ognuno stenta
a riconoscere
la sua voce.

 

Rabbia

E resti lì
stringendo tra i pugni
la rabbia
della tua impotenza
e intanto ti sfugge
il significato
ultimo
delle cose.

Sera

Ho camminato
di sera
per una strada deserta:
soltanto il rumore
dei passi
mi era compagno;
era musica dolce
e bastava
a farmi sentire
più vivo.

Tramonto

Ho visto il sole
lottare
col buio
e crollare
ormai vinto
in un mare di sangue.
Danza eterna
ripetuta
ogni volta
per stupire qualcuno.
Ma forse si è ciechi
ed allora
anche le stelle
non hanno più senso.

 

Pioggia

Ed il grigio
del cielo
non mi toglie
il sorriso.

Voli

Solo il vento
capisce
ciò che scrive
una rondine
in cielo.

 


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