BETLEMME

 

DAL VANGELO DI LUCA   ( 2, 1-7 )

In quei giorni, un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.  Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirino.
Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.  Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.   Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia.

 


 

NOTE STORICHE

Betlemme è la città di David, ma la sua importanza è legata all'evento della nascita di Gesù.
In spregio ai pellegrini che veneravano il luogo fin dai tempi più antichi, l'imperatore Adriano nel 135 fece consacrare la grotta e il boschetto ad Adone, introducendo questo culto pagano.
Questa profanazione fu, però, provvidenziale perchè permise di fissare con precisione il luogo esatto della natività: nel 332 Costantino il Grande fece abbattere i simulacri del culto pagano e ordinò la costruzione di una basilica, praticamente rifatta due secoli dopo dall'imperatore Giustiniano.
Nel 614, durante l'invasione persiana, la basilica scampò miracolosamente alla distruzione perchè gli invasori si fermarono davanti alle figure dei Re Magi, raffigurati in costume persiano nel mosaico che ornava il frontone.
Dopo lo splendore dell'epoca crociata la basilica conobbe un lungo declino, tanto che nel 1646 i Turchi utilizzarono il piombo del tetto per fonderne palle da cannone.  Di questo stesso periodo è la decisione delle comunità cristiane di ridurre notevolmente le dimensioni della porta d'ingresso, per impedire che gli infedeli entrassero nella chiesa a cavallo.
Se è vero che l'impressione iniziale è quella di un polveroso abbandono, non possiamo non lasciarci toccare il cuore dal luogo, tanto più che le mura della basilica (la più vecchia e originale della Terrasanta) sono testimoni eloquenti di una venerazione bimillenaria.

 


 

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