La
prima attività svolta dai Patrioti di questo Comune risale al periodo clandestino, estate
1944 - primavera 1945, col formarsi di un piccolo gruppo di cospiratori costituenti poi il
locale Comitato di Liberazione Nazionale.
Circa una settimana avanti il 25 aprile il detto Comitato impartisce i primi ordini e
sceglie i primi uomini (Sapisti) incaricati del ricupero di tutte le armi possibili e del
servizio informativo.25
aprile
Si ha la netta impressione di essere alla grande vigilia; riunione quindi del C.L.N. e col
gruppo dei Volontari della Libertà, guidati dall'appuntato dei Carabinieri sig. Angelo
Ronchi.
Primo atto: assalto alla Caserma della guardia repubblicana fascista a Robecco d'Oglio,
con il precipuo compito di asportare tutte le armi in essa depositate. L'operazione
riesce, favorita dalla sorpresa, si penetra, s'immobilizzano i militi, si asportano le
armi (una quindicina fra moschetti e pistole) e tutte le munizioni.
E' ordinato un servizio di staffetta per i collegamenti. Gruppi armati vigilano dalla
campagna le maggiori strade. Si sa che in paese, durante la giornata, si sono accantonati
una sessantina di militari tedeschi armatissimi, la cui presenza preoccupa la popolazione.
I germanici vengono infatti fatti alloggiare presso la cascina del sig. Gazzina Silvio.
Bisogna procedere con precauzione estrema.
26 aprile
Si constata immediatamente che le poche armi in possesso dei primi Patrioti sono
insufficienti. Nuovi volontari della libertà si presentano. E' tutta la gioventù del
paese, la quale chiede che i sessanta nemici vengano disarmati.
Primi approcci. Membri del C.L.N., accompagnati da coraggiosi elementi tra cui un
interprete, si mettono in rapporto con il Comandante tedesco chiedendo la cessione delle
armi. Il colloquio è prolungato e drammatico, e lusinghe e minacce sembrano in un primo
tempo fallire poi l'esito lusinghiero; un ufficiale austriaco convince alla resa il
superiore comandante germanico. Armi e munizioni vengono immediatamente distribuite alla
gioventù. Tutti i Patrioti armati si uniscono ai primi nuclei della S.A.P. in attesa di
ordini. Questi vengono impartiti. Occupazione del palazzo Comunale. Si inalbera sulla
torre la bandiera a significare che il paese è ormai in possesso dei Patrioti.
Parola d'ordine: disarmare i piccoli gruppi; non disturbare le colonne numerose o comunque
nemici in possesso di autoblinde, cannoni, ecc. Non è possibile qui enumerare le azioni
di disarmo e segnalare nominativi. Giovani di diciassett'anni vanno a gara con i maggiori
nel costringere alla resa i tedeschi.
Anche le colonne di autocarri con qualche blindato, sono ad un certo punto fatte bersaglio
di una insistente sparatoria. Il nemico fuggente attraverso il paese, investe le case con
raffiche di mitragliatrici e lanci di bombe. Eppure una sola donna ferita: certa Giani
Rossi Luigia. Risulta sicuro che dopo la curva stradale verso Robecco alcuni autocarri
nemici hanno dovuto sostare per la medicazione di feriti particolarmente gravi. Qui, nel
teritorio del paese hanno lasciato un morto, successivamente trasportato in quel di Levata
(Grontardo).
a parte nostra un ferito in un'azione contro un cascinale
dove si erano rinchiusi alcuni soldati tedeschi. Il fatto si è precisamente così svolto:
nel pomeriggio del 26 il Comando di Robecco d'Oglio chiede rinforzi onde far fronte a
diversi gruppi di tdeschi che non vogliono arrendersi e cercano di annidarsi nei cascinali
con evidenti scopi aggressivi.
Partono cinque uomini armati di moschetto. A Salvaresco affrontano subito un gruppo
armatissimo di cinque tedeschi ai quali viene intimata la resa. I tedeschi aprono il
fuoco. Nell'azione che segue il nostro volontario della Libertà Arcari Angelo, viene
ferito da un proiettile all'avambraccio destro. I nemici però sono sopraffatti e vengono
disarmati. L'Arcari ricoverato all'Ospedale di Cremona ne viene dimesso due mesi dopo
guarito.
27 aprile: il
giorno più cruciale
La frazione di Aspice è occupata da circa cinquecento nemici, che postano ovunque
mitragliatrici e qualche cannone. Hanno la sensazione di essere in un villaggio ostile e,
forse per suggerimento di una spia, frugano in ogni casa in cerca di partigiani e armi. Le
case diventano il loro selvaggio bivacco: spari ovunque, minacce, brutalità.
I Patrioti frattanto si sono sparpagliati nella campagna
circostante. E' impartito l'ordine di non aprire assolutamente fuoco sulla colonna. I
tedeschi tentano far rappresaglia sugli abitanti inermi. Parecchi di questi si salvano
miracolosamente dalla fucilazione.
Verso sera ecco giungere da Persichello verso Aspice un autocarro di Patrioti, con i quali
un Russo, che giunto al bivio per Levata coraggiosamente affronta, col suo mitra, i
numerosi nemici; ma l'arma si intoppa ed è sopraffatto; fatto prigioniero, dopo breve
interrogatorio, al quale risponde con poche sdegnose parole, viene portato sul ciglio del
fosso e vi stramazza fucilato.
Nella sparatoria viene ferito un fittabile di Sospiro, di passaggio in vicinanza, alla
ricerca dei suoi cavalli. L'automezzo dei Patrioti di Persichello si allontana con alcuni
feriti. I nemici, frattanto, temendo l'arrivo di nuclei più forti di patrioti, subito
dopo l'assassinio del Russo, si adunano e fuggono velocemente verso l'Oglio. I nostri
prodigano le prime cure sanitarie ai feriti e raccolgono la salma del Patriota Russo che
viene successivamente avviata a Cremona. Le squadre si ricompongono ai posti comandati e
continua, senza incidenti, il disarmo dei piccoli nuclei dei nemici, fino a sabato 28
aprile, quando cessa definitivamente il loro passaggio.
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