Urano
Urano

CARTA D'IDENTITA'

Distanza media dal Sole 2866.9 milioni di km
Periodo di Rivoluzione 84 anni
Periodo di Rotazione 17.9 ore
Temperatura media superficiale - 215 °C
Gravità (Terra = 1) 1.17
Diametro 51108 km

 

Scoperto il 13 marzo 1781 da William Herschel, Urano si discosta dalle spettacolari caratteristiche alle quali ci avevano abituati gli altri pianeti giganti: nessuna traccia delle marcate e spesso variopinte strisce equatoriali o delle colossali tempeste che caratterizzano le atmosfere di Giove, Saturno e Nettuno.

Anche se le immagini scattate dal Voyager 2 nel 1986 mostrano la presenza di bande equatoriali, il pianeta sembra molto più tranquillo e la sua superficie blu-verde (1) non appare particolarmente spettacolare; solo immagini in falsi colori (2) ottenute elaborando osservazioni effettuate con l'impiego di filtri permettono di individuare alcuni dettagli.
In compenso è molto intrigante il fatto che Urano abbia l'asse di rotazione inclinato di 98 gradi: praticamente il pianeta gira attorno al Sole coricato su un fianco.  Questa inclinazione davvero notevole testimonia una ciclopica collisione con un altro oggetto cosmico quando ancora il pianeta si stava formando.
Ma questa stranezza non basta: il suo campo magnetico  è infatti inclinato di 59 gradi rispetto all'asse di rotazione.

Come gli altri giganti, però, anche Urano fa sfoggio di un sistema di anelli.
Queste strutture furono scoperte solamente nel 1977.  In seguito all'osservazione di un'occultazione stellare, gli astronomi rilevarono che la luce di una stella, prima di essere completamente nascosta dal pianeta, aveva mostrato dei tremolii, indizio che qualcosa nelle vicinanze del pianeta l'aveva oscurata.  La prima immagine degli anelli  dalla Terra fu ottenuta con il telescopio di Monte Palomar nel 1978.

E come gli altri giganti, anche Urano è accompagnato nella sua orbita da uno stuolo di satelliti.
I quattro più grandi (raffigurati a sinistra assieme al quinto, Miranda) hanno una composizione stimata in circa tre parti di ghiaccio e due di roccia; per Miranda, come pure per gli altri piccoli satelliti ghiacciati, si ipotizza una percentuale di ghiacci molto più elevata.
Le superficie di Umbriel e Oberon sono densamente craterizzate, come pure quelle di Ariel e Titania, ma questi ultimi due satelliti presentano un minor numero di crateri di grosse dimensioni (nell'intervallo da 50 a 100 km) e questa caratteristica costituisce per gli astronomi un chiaro indizio di superfici più giovani.
Non altrettanto semplice e chiaro è individuarne le cause.
La presenza di enormi canaloni può essere interpretata come il risultato dell'espansione delle superfici nel momento di passaggio dell'acqua dallo stato liquido a quello solido; alcune strutture di Titania potrebbero, invece, suggerire la presenza, anche solo per un breve periodo nel passato di questo satellite, di una intensa attività tettonica.

 


Fonti per le Immagini: JPL - CALTECH - NASA