Giove
Giove

CARTA D'IDENTITA'

Distanza media dal Sole 778.4 milioni di km
Periodo di Rivoluzione 11.86 anni
Periodo di Rotazione 9.8 ore
Temperatura media superficiale - 150 °C
Gravità (Terra = 1) 2.64
Diametro 142984 km

 

Con Giove abbandoniamo la zona più interna del Sistema Solare, popolata da piccoli e rocciosi pianeti, e ci addentriamo in quella caratterizzata dai "giganti gassosi", pianeti privi di superfici solide e con dimensioni in grado di ridicolizzare la nostra Terra.
Su Giove ogni cosa è gigantesca, a cominciare dai suoi stessi satelliti: Ganimede, ad esempio, è più grande di Mercurio.
Il fatto che questo pianeta sia costituito principalmente da idrogeno ed elio aveva fatto balenare agli astronomi il sospetto che si potesse trattare di una stella mancata, originatasi in una nube di gas e polveri differente da quella in cui si era formato il Sole.
Abbandonata ben presto questa ipotesi, ora gli scienziati sono d'accordo nel considerare Giove un pianeta come tutti gli altri, che ha avuto la sorte di formarsi in una zona particolarmente ricca di materiale e questa crescita rapida gli ha consentito di accaparrarsi una grande quantità di gas prima che l'accensione del Sole lo spazzasse via dall'intero Sistema.

La caratteristica più nota della superficie del pianeta è senza dubbio la Grande Macchia Rossa, un gigantesco vortice presente nell'atmosfera di Giove fin dai tempi delle prime dettagliate osservazioni.

La Grande Macchia Rossa

Le dimensioni di questo immenso ciclone (in cui i venti soffiano a velocità prossime a 400 km/h) sono veramente spaventose: basta osservare il confronto con la Terra presentato nell'immagine per rendersene conto.   Il materiale che circonda l'ovale compie una rotazione completa (in senso orario) in 12 ore; la zona interna, invece, sembra essere più tranquilla.

I quattro più grandi satelliti di Giove sono chiamati anche Satelliti Galileiani, in onore di Galileo Galilei, il primo che riuscì a scorgerli grazie al suo cannocchiale.

Satelliti GalileianiIl più interno è Io, caratterizzato da una intensissima attività vulcanica che, senza sosta, ne modifica le caratteristiche superficiali.
Anche la superficie di Europa viene continuamente rinnovata: il più piccolo tra i Galileiani si presenta ricoperto di ghiaccio d'acqua la cui provenienza è un immenso oceano (sempre in subbuglio per l'azione gravitazionale di Giove) al di sotto della crosta ghiacciata.  La presenza di acqua allo stato liquido rende Europa idoneo a poter ospitare forme di vita, ed in tale direzione sono state attivate intense campagne osservative.
Il più grande dei Satelliti Galileiani è Ganimede, molto probabilmente costituito da un nucleo centrale roccioso ricoperto da una spessa crosta ghiacciata.  Questa superficie è caratterizzata  da scanalature profonde centinaia di metri e lunghe migliaia di chilometri, molto probabilmente si tratta dei segni della attività tettonica presente quando ancora il satellite era giovane.
Anche Callisto appartiene al gruppo, ma possiede anch'esso una sua particolare fisionomia: non mostra segni di rinnovamento superficiale, ma una crosta segnata dai terribili impatti che hanno caratterizzato la fase iniziale della sua vita circa quattro miliardi di anni fa.

Nel 1994 siamo stati testimoni di un evento veramente eccezionale: la caduta di una cometa su Giove.  E' stata la prima volta in tempi moderni che l'uomo ha potuto osservare un fenomeno che invece costituiva la norma quattro miliardi di anni fa.
La cometa Shoemaker-Levy 9, catturata dall'enorme attrazione gravitazionale esercitata da Giove, venne dapprima frantumata e successivamente terminò il suo viaggio precipitando su pianeta gigante, lasciando cicatrici visibili per molto tempo anche dalla Terra.

L'immagine mostra alcuni dei segni lasciati sulla superficie di Giove dai frammenti della Shoemaker-Levy 9: basta confrontare queste "cicatrici" con la Macchia Rossa per farsi un'idea delle ciclopiche dimensioni dell'evento.

 


Fonti per le Immagini: JPL - CALTECH - NASA