Poco meno di un anno fa, sono salito sulla torre 2 (quella aperta al pubblico). La visione della città e della baia è semplicemente indescrivibile: è forse l'unico punto in cui si può percepire che Manhattan è un'isola; il blu del mare, l'azzurro del cielo e il verde scuro del New Jersey fanno da contrappunto allo straordinario intrico di grattacieli e strade brulicanti di automezzi; la presenza umana, nascosta e immaginata dietro le facciate e dentro le auto, è resa evidente dalle sue opere, traspare dalle costruzioni stesse, alte o basse, appariscenti o cadenti, che sembrano accavallarsi senza fine nel paesaggio trasformato dall'intervento umano. La presenza del mio corpo a 412m dal suolo, in cima ad una pila ordinata di acciaio e alluminio, solo e così lontano da casa, ha trasformato quelle due torri in qualche cosa di mio, come in un certo senso appartenevano anche a tutti coloro che le hanno progettate, costruite o che vi lavoravano quotidianamente. Non posso fare a meno di pensare alla ragazza che mi ha timbrato il pollice prima di salire, al ragazzo dell'ascensore, all'inserviente del fast food dell'ultimo piano...
Le proporzioni del disastro: raffronti locali
WTC - North Tower (110 piani)
WTC - South Tower (110 piani)
WTC - Marriot Hotel (22 piani)
WTC - South Plaza Building (9 piani)
WTC - North Plaza Building (9 piani)
WTC - US Customs House
WTC - (47 piani)
La torre 1 (quella colpita per prima, con l'antenna sopra) è alta 414m mentre la torre 2 412m. Provo ad abbozzare qualche confronto in verticale: 5 torri una sopra l'altra sarebbero di poco più basse del Cimone mentre con 11.5 torri raggiungeremmo la cima del monte Bianco; se fossero al posto delle due torri bolognesi (alte 48.16m e 97.20m) sarebbero esattamente 179m più alte di san Luca (289m; Bologna è a 54m sul livello del mare). L'unico paragone locale che posso fare è in orizzontale con la lunghezza di corso Italia: da porta a porta all'interno sono 440m.
L'apertura alare di un Boeing 767 è di 156 piedi e 1 pollice (1 piede = 304 mm; 12 pollici = 1 piede; fatevi voi i calcoli... ma no, ve lo dico io adesso...) ovvero 47.5m. Tanto per darvi un'idea il campanile della Collegiata di Persicetoè alto 48m.
Le torri sono quadrate con un lato di 63m: un po' più della lunghezza del portico di Lambertini (tanto per intenderci) oppure tutta l'apertura di piazza del Popolo misurata su corso Italia.
Ogni torre ha 104 ascensori. Nella torre 1 due ascensori sono a disposizione dei turisti che salgono all'ultimo piano; la corsa dura meno di un minuto e si percepisce appena una leggera accelerazione e decelerazione.
Il complesso del World Trade Center (Centro del Commercio Mondiale) è formato dalle due torri più altri 5 edifici di supporto (ma non in senso fisico: le due torri 'spuntano' dal livello della piazza, non sono appoggiate ad alcun edificio). Di questi solo l'edificio 7 era particolarmente alto con 47 piani.
Nota postuma (20/IX2001) 'D'ora in poi avremo meno libertà': una frase che ho letto molte volte sui quotidiani di questi giorni. Ma che cosa intendiamo per libertà? Il concetto cristiano di libertà è sempre stato connaturato al rispetto del prossimo: ama e fa' ciò che vuoi; un concetto non estraneo neppure al mondo laico come ricorda Corrado Augias (La Repubblica 20/IX/2001) parlando di Karl Popper che disse: 'il mio pugno è libero di muoversi finché non incontra il tuo naso'. Fino a non tanti anni fa per molti non era neppure pensabile viaggiare in aereo, prima ancora non c'erano neppure gli aerei: erano forse tutti meno liberi di noi oggi? Effettivamente siamo davvero poco liberi se sentiamo inficiata la nostra libertà (di movimento) da qualche controllo in più all'aeroporto o la confondiamo con la nostra privacy.
Yamasaki <http://www.m-yamasaki.com/wtcfs.html> pagina (non aggiornata) del progettista delle due torri. Riporta una cronologia dei lavori e tutto il gruppo di architetti e ingegneri.
La dinamica del crollo
Sydney University <http://www.civil.usyd.edu.au/wtc.htm> cita per esteso molte informazioni da diverse fonti (fra cui anche il collegamento seguente).
Sono molti i passanti che hanno messo le loro foro in rete. Al seguente indirizzo troverete quelle di Sara K. Schwittek e potrete poi raggiungerne altre: <http://www.foureyes.com/towers>.
Il padrino del terrore e la sua guerra di Fisk Robert da La Repubblica 20/IX/2001; l'autore è un giornalista che ha potuto incontrare personalmente Bin Laden più volte.
L'amaca di Serra Michele da La Repubblica 20/IX/2001
President Bush's address; vale la pena leggerlo per andare oltre le frasi riportate dai quotidiani.
Non rifate quelle torri da Avvenire 30/IX/2001; Zoni Graziano intervista l'Abbé Pierre, sempre pronto a mettere in evidenza i contrasti e le contraddizioni dell'occidente "civile".
Poco meno di un anno fa, sono salito sulla torre 2 (quella aperta al pubblico). La visione della città e della baia è semplicemente indescrivibile: è forse l'unico punto in cui si può percepire che Manhattan è un'isola; il blu del mare, l'azzurro del cielo e il verde scuro del New Jersey fanno da contrappunto allo straordinario intrico di grattacieli e strade brulicanti di automezzi; la presenza umana, nascosta e immaginata dietro le facciate e dentro le auto, è resa evidente dalle sue opere, traspare dalle costruzioni stesse, alte o basse, appariscenti o cadenti, che sembrano accavallarsi senza fine nel paesaggio trasformato dall'intervento umano. La presenza del mio corpo a 412m dal suolo, in cima ad una pila ordinata di acciaio e alluminio, solo e così lontano da casa, ha trasformato quelle due torri in qualche cosa di mio, come in un certo senso appartenevano anche a tutti coloro che le hanno progettate, costruite o che vi lavoravano quotidianamente. Non posso fare a meno di pensare alla ragazza che mi ha timbrato il pollice prima di salire, al ragazzo dell'ascensore, all'inserviente del fast food dell'ultimo piano...
![prima degli attentati [immagine mappata]](img/wtc_sat_before.jpg)
![mappa di Lower Manhattan [da 'la Repubblica' del 17/IX/2001 pag. 11]](img/wtc_map.jpg)