Un'accozzaglia
di componenti distanti tra loro decine di centimetri collegati con fili
volanti che si sormontano l'un l'altro, reofori lunghi e alcuni
integrati senza condensatore di by-pass sull'alimentazione...eppur funziona.
Desideravo
ottenere da questo circuito un segnale sinusoidale rigorosamente
costante a 66 MHz e ci sono riuscito anche se dopo diversi tentativi,
il circuito nel suo complesso è un PLL; con un segnale di riferimento
a frequenza di 1 MHz stabile si ottiene un segnale a 66 MHz
anch'esso stabile, il tutto con una manciata di componenti. Nella
figura seguente è visualizzato lo schema elettrico:
La
descrizione inizierà proprio dal segnale generato, per questa si farà uso di
immagini sulle quali sono visualizzati i diversi segnali da analizzare.
La prima rappresenta:
- Il segnale di riferimento
prelevato con la sonda direttamente sul terminale di uscita
dell'oscillatore quarzato; questo segnale è visualizzato sul
canale 1 dell'oscilloscopio (quello in alto), per tutte le foto che
seguiranno questo segnale sarà sempre presente su quello stesso canale.
- Il segnale a 66 MHz prelevato sul collettore di T1 visualizzato sul canale 2 dell'oscilloscopio.
Si
nota subito dalla lettura della frequenza la precisione della stessa;
66.00 MHz esatti, la frequenza del il segnale di riferimento non può
essere letta dall'oscilloscopio dato che ho allargato oltre il periodo
del segnale stesso la scala dei tempi. Questo l'ho dovuto fare per
vedere un certo numero di sinusoidi a 66 MHz.
Il VCO è un Colpitts e
la frequenza è controllata dal diodo varicap D1. Ho dimensionato i
componenti passivi affinché senza il segnale di riferimento il VCO oscilli
ad una frequenza vicino a 66 MHz quando ai capi del diodo varicap è presente una tensione
di 2.5 V, questo per far lavorare il comparatore di fase vicino
il centro della sua possibilità quando il sistema è agganciato (cioè la tensione continua
si discosta di poco da quel valore con 66 MHz esatti).
Il segnale
generato viene prelevato dall'emettitore di T1 e tramite R7
C8 inviato all'ingresso del prescaler IC3, questo
integrato è programmato per dividere per 33, esso accetta segnali di
tutte le forme d'onda con livello compreso tra 100 mVpp a
800 mVpp, se il livello d'ingresso esce da questi due valori il
prescaler divide per numeri casuali diversi da 33. Il livello di uscita
di questo integrato è molto basso (circa 2 Vpp appoggiati su una
continua) non adatto a pilotare CMOS, inoltre la corrente che
esso può erogare non supera un paio di mA senza che si
pregiudichi la forma d'onda, occorre quindi inserire due
transistor per potergli far pilotare l'integrato IC2.
Nella foto successiva è visualizzato:
- Sul canale 1 sempre il segnale di riferimento.
- Sul canale 2 il segnale presente sul diodo D2.
Si
noti la frequenza a 2 MHz (66 MHz / 33). Il segnale prelevato sul
collettore di T3 è inviato all'ingresso clock del
flip-flop IC2 che divide per due la frequenza in ingresso, nella
foto successiva è visualizzato:
- Sul canale 1 sempre il segnale di riferimento.
- Sul canale 2 il segnale presente sul pin 2 e 5 di IC2.
Si
noti che ora i segnali hanno la stessa frequenza ma sono sfasati di
circa 90°, condizione di aggancio per un valore di tensione continua ai
capi del diodo varicap di circa 2.5V. Nella foto successiva
viene visualizzato:
- Sul canale 1 sempre il segnale di riferimento.
- Sul canale 2 il segnale presente ai capi di C6.
Il valore della tensione continua ai capi di C6 è 2.25V.
Il
circuito è semplice ma mantiene la frequenza a 66 MHz rigorosamente
costante. Per poter verificare questa costanza ho tenuto in funzione il
PLL per diverse ore monitorandolo con un ricevitore FM.
Ciao.
Fabio