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Archivio Fotografico di Giorgio Croce
| - Ponte di Sant'Agata (II) - caratteristiche tecnologiche - |
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Gli speroni tagliacorrente sul lato a monte erano orientati di sbieco, a seconda della direzione della corrente nell'ansa del fiume. Trattandosi di uno slargo molto ampio del Bisagno, attraversato per tutta la sua lunghezza dalle 28 originarie arcate del punto, la forza della corrente dal centro si disperdeva in più direzioni, e le arcate superstiti costituivano la parte laterale che doveva opporsi alle estremità alle eventuali piene, da cui la direzione deviata verso il centro delle punte di pila. Originariamente queste basi erano più basse, come mostra lo stacco di muratura tra le loro parti basse e inferiori, le quali ultime toccavano appena la spalla dell'arco medioevale. La parte superiore corrisponde all'aggiunta successiva, con la piramide più ripida a proteggere la parte piatta tra le arcate da un aumentato livello di fondo del torrente. | |||
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La punta controcorrente è del tipo di muratura più compatta e resistente, per il compito che le spetta di tagliare in due la corrente. Le arcate medioevali erano eseguite in grossi conci di pietra squadrata. Certamente coeva alla base è quella di cui resta il brandello a sinistra nella foto; l'altra è forse eseguita in altro momento, come indica lo stacco di muratura tra la spalla dell'arco e la parte obliqua della base, e potrebbe anche essere anteriore per la minore quota di imposta del suo arco. Attualmente per salvare il brandello di arcate distrutta dall'erosione della corrente è installato un sistema di tiranti e putrelle in ferro, che la imbrigliano distribuenone lo sforzo all'arcata a fianco. |
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Giorgio Croce mailto:giorgio.croce@libero.it http://digilander.libero.it/giorgiocroce/ |
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