Lunghezza |
31 km |
tempi di percorrenza (senza pause) |
6 ore |
Periodo consigliato |
Maggio/Giugno o Settembre |
Interessi |
Naturalistico - paesaggistico-etnografico |
Questo percorso comprensivo di andata e ritorno ha una lunghezza di oltre 30 km, quindi considerato la visita a San Pietro in Volta ed alla sua spiaggia, e’ bene mettere in preventivo un’intera giornata. E’ una distanza di tutto rispetto e quindi ad una andatura media di 5 km all’ora occorrono circa 3 ore per l’approdo al litorale di Pellestrina. Il periodo dell’anno migliore per l’itinerario e’ a Maggio/Giugno. Assolutamente da evitare il periodo invernale per l’ampio spazio di laguna aperta da attraversare. Da Ottobre e’ aperto il periodo venatorio e quindi la canaletta di Lova e’ fortemente interessata dalle attività dei cacciatori. E’ un percorso abbastanza impegnativo e richiede un buon allenamento. Si puo’ decidere, soprattutto nei periodi meno caldi di affrontare solo una parte dei percorso cioe’ quella che porta a Cason Zappa. Obbligatorio informarsi sulle condizioni meteo dato che la laguna aperta puo’ essere anche particolarmente mossa e nel caso di nebbia e’ facile perdere l’orientamento.
Questo
itinerario ha l’imbarco dalla canaletta
di Lova ed arriva a San Pietro in Volta sul litorale
di Pellestrina. Attraversa buona parte degli
ambienti della laguna veneta, partendo da un canale di gronda ed arrivando al
mare. Nel primo tratto l’avifauna e’
dominata dagli ardeidi, in particolare garzette e aironi rossi nel periodo estivo. In primavera e’
possibile avvistare germani reali con i pulcini e se si e’ fortunati puo’ sfrecciarvi veloce davanti agli occhi qualche martin pescatore.
In autunno nelle valli intermedie (Valle Sora, Valle di Rivola o Barenon, Lago delle Salme) sono presenti svassi, folaghe ed
anatre di superficie. Nella zona di
laguna viva verso il litorale l’ambiente diventando piu’ marino e’ popolato da vari laridi
e cormorani.
L’imbarco e’ raggiungibile dalla S.S. 309 Romea provenendo da Venezia in direzione di Chioggia fino al ponte di Lova a circa 25 km da Mestre, all’altezza del ristorante alla Stella dall’insegna ben individuabile sulla destra. Voltando poco prima a sinistra si nota un parcheggio e l’ingresso di Valle Figheri e da qui si nota lo scivolo da cui e’ possibile agevolmente entrare in acqua.
Lo scivolo della canaletta
di Lova da cui e’ possibile scendere in acqua.
Il percorso da seguire e' indicato nel fotopiano sottostante.
Una volta imbarcati si segue il canale di Lova che separa la Valle Figheri dalla Valle Pierimpie’.
Dopo circa due km sulla sinistra si incontra il casone da caccia Figheri con una meridiana con i segni zodiacali disegnati.
Il casone da caccia Figheri
Proseguendo
per altri 1.1 km si avvista sempre sulla sinistra il casone
da pesca Figheri con la torre di avvistamento
con scala a chiocciola esterna. Chiedendo il permesso da tale
torre si puo’ ammirare il panorama sull’intera laguna
sud. Accanto al casone si nota la stazione
mareografica dell’APAT.
Il casone da pesca Figheri con la torre di avvistamento
A
questo punto si gira verso nord alla propria sinistra e si segue il canale della Piovega costeggiando l’argine della valle Figheri prima e poi di Valle Zappa, sulla destra verso est
si apre Valle Sora con in
lontananza verso sud il profilo dei casoni Prime
Poste e Millecampi e verso est il casone
Barenon. Se la
marea e’ alta e non si intende avvicinarsi a Cason Zappa si puo’ tagliare il
canale e dirigersi subito verso la laguna di Rivola,
diversamente vale la pena di seguire il canale, e l’argine di valle Zappa
volgendosi verso l’omonimo casone.
Questo
e’ una costruzione dalla forma che ricorda i mulini olandesi ed anch’esso ha
una torre di avvistamento da cui la visione della
laguna abbraccia tutto l’orizzonte.
Cason Zappa con la caratteristica torre.
Giunti
a Cason Zappa seguendo il canale ci si dirige verso
la laguna aperta. Se la visuale lo permette si
dovrebbero gia’ avvistare gli Alberoni
e Santa Maria del Mare. Si punta decisamente
verso la bocca di porto di Malamocco facendo
attenzione di tenersi sempre a buona distanza dal canale dei petroli, una arteria rettilinea che dalla bocca di porto
conduce a porto San Leonardo e sulla
quale viaggiano grandi navi. Lungo il tragitto soprattutto se monta l’alta
marea l’acqua si fa decisamente piu’
limpida rispetto alla laguna interna. Si
passa a relativamente a poca distanza dalla motta del Cornio Nuovo e si punta
verso l’ottagono di San Pietro. Oltre al canale dei petroli
si puo’ intravedere la sagoma del vecchio faro Spignon.
Gli Alberoni, Santa Maria del Mare e la bocca di Malamocco visti dall' ex faro Spignon.
Prima
di giungere all’ottagono si incontreranno lunghe file
di “peocere” dove appunto si allevano le cozze.
Tipica
peocera nei pressi dell’ottagono di San Pietro
Prima di
dirigersi verso il litorale conviene avvicinarsi all’Ottagono
di San Pietro, costruzione di difesa la cui costruzione
fu decretata dal Senato della Repubblica di Venezia nel 1571. Tale isola oggi
e’ in completo abbandono.
Ottagono di San Pietro
A
questo punto si dirige il kayak verso la torre dell’acquedotto
di San Pietro in Volta, a brevissima distanza da questa si trova uno
scivolo su cui si puo’ facilmente sbarcare. Dietro il piccolo porticciolo accanto allo
scivolo si scorgono gia’ i murazzi
che portano alla spiaggia ed al mare, e sulla destra dello scivolo la Chiesa.
La torre dell’acquedotto di San Pietro in
Volta con accanto lo scivolo adatto per lo sbarco
L’incrocio
con il canale di San Pietro e’ l’unico
punto dove bisogna destare un po’ piu’ di attenzione al transito di altre imbarcazioni non sempre
rispettose dei limiti di velocita’. Messo in secca il
kayak si potra’ aprofittarne
per visitare il porticciolo dei barchini dei
pescatori e oltre il murazzo la spiaggia.
Il
rientro verra’ effettuato per una via piu’
diretta ma che richiede che la marea non sia troppo bassa. Ci si dirige
leggermente piu’ a sud rispetto al tragitto di andata fino ad incontrare lo sbocco del canale della Cavandola proprio davanti
alla sacca delle orae.
In questa fase puo’ essere utile una bussola soprattutto in caso di bassa visibilita’. Il canale rientra poi in valle Barenon a poche centinaia di metri
dall’omonimo casone.
Il casone Barenon all’uscita del canale della Cavandola
A
questo punto il rientro e’ abbastanza semplice in quanto si vedranno facilmente
a destra appunto il casone Barenon,
leggermente verso il centro il Cason
Zappa ed a sinistra il casone Figheri
verso cui ci si orientera’, ricordandosi che di
fronte a questo e’ presente una barena che bisogna evitare puntando leggermente
alla destra del casone. Arrivati a
questo bastera’ riprendere il canale di Lova per giungere allo sbarco.
L'autore declina ogni responsabilita' sull'utilizzo delle informazioni riportare in questa pagina.
");
//-->