Mai prima d'ora nella storia dell'umanità, la popolarità e l’illegalità sono state così pericolosamente allineate. In virtù dell'attuale richiesta di vivaci rotocalchi TV, tutti, dagli impostori alle forze dell'ordine, agli avvocati, ai politici, hanno ingrossato le fila delle celebrità alla ribalta. Ed ecco quindi assassini ingaggiare esperti per ricostruirsi un'immagine ed elargire le loro confessioni ai telespettatori in prima serata. Intanto tutti, dai poco raccomandabili ladri di professione agli avvocati del Presidente, si contendono le luci dei riflettori. Delitti, tragedie e caos: ci sarebbe di che temere! Eppure è d'obbligo riconoscere che al mondo d'oggi tutto ciò propizia audience, denaro e potere.

Fino a che punto devono quindi spingersi i paria della società per conquistarsi i loro "quindici minuti di celebrità"? E quanto il pubblico sarà disposto a starli a guardare? 

La trama di 15 minuti - Follia omicida a New York si sviluppa intorno a un doppio omicidio perpetrato a New York. La storia dai ritmi serrati, tuttavia, non si prefigge tanto di ricostruire la verità che sottende all'omicidio quanto di seguire il deus ex-macchina che controlla tale verità. Questo è un thriller visto attraverso la straordinaria lente dei media sempre a caccia di immagini sensazionali indipendentemente dal prezzo da pagare. In 15 minuti - Follia omicida a New York, proprio come i poliziotti inseguono gli assassini, i media vanno a caccia dei poliziotti e il tutto alimenta un'escalation di eventi.

Tratto dal pressbook italiano del film diffuso dalla Nexo

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Un incredibile j'accuse contro la spregiudicata società dei media. Sangue e violenza e un De Niro d.o.c.

"In futuro tutti saranno famosi per 15 minuti", così sentenziò il padre della pop art Andy Warhol, il quale forse aveva già intuito la deformazione in 'reality show', del sogno americano. Un uomo con la macchida da presa - digitale - si aggira per Manhattan; non è Dziga Vertov ma un céco che ama il cinema di Frank Capra, in cerca di fortuna con il suo psicopatico compagno russo. I due sono in 'viaggio di affari'ma sono irretiti dal miraggio di un successo rapido, senza fatica e lasciano in una New York notturna e segnata da volute di fumo, una scia ben visibile di incendi e cadaveri. Sulle loro tracce si lanciano il pluridecorato ispettore Eddie Flemming e il giovane investigatore Jordy Warsaw. Le strade dei criminali e dei poliziotti si incrociano in un incessante rondò il cui centro di gravità è l'affascinante Daphne, 'peeping tom' sul set del primo omicidio e perciò scomodo testimone da eliminare e/o proteggere. In questo sottile e intrigante gioco di incroci, ha il suo spazio il reality show 'Top Story', condotto da un anchor man che non esita a concedere ai due criminali i loro 15 minuti di celebrità. Con la scusa del thriller, Herzfeld confeziona un credibile j'accuse contro la spregiudicata società dei media, disposta a tutto per l'audience, non rinunciando a fornire un ritratto umano, e talvolta anche lievemente comico, del personaggio interpretato da De Niro, il vero protagonista - suo malgrado - dello show.

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