Il tempo non esiste!
Nella relatività speciale di Einstein il tempo e lo spazio formano una fantomatica entità spazio-tempo che, anche se di una certa utilità nella formulazione matematica della teoria, si assume abbia una corrispondenza nella realtà.
Così non è, in quanto lo spazio e il tempo hanno una diversa natura ontologica: lo spazio esiste (anche nella sua forma di spazio vuoto) come contenitore degli oggetti reali tridimensionali e quindi dotato esso stesso di una realtà tridimensionale; gli oggetti fisici reali contenuti nello spazio, che nella evoluzione dei fenomeni fisici a cui sono soggetti determinano, in noi soggetti pensanti, quello che definiamo l'evolvere del tempo.
La realtà è fatta di oggetti situati nello spazio tridimensionale che mutano forma, posizione o dimensione in un "continuo presente"; non ci sono oggetti che erano o oggetti che saranno ma solo un continuo divenire di un immanente presente.
L'attimo presente della nostra percezione soggettiva non ha un corrispettivo oggettivo nella realtà, realtà fatta di oggetti e fenomeni situati nello spazio, la cui percezione corretta del loro esistere e divenire nello spazio e nel tempo è una nostra abilità acquisita (e perfezionabile) attraverso gli elaborati processi della nostra mente.
La volgarizzazione della teoria della relatività speciale di Einstein con la sua unità spazio-temporale ( la sua negazione della natura assoluta dello spazio e la sua negazione della natura peculiare del tempo come costrutto teoretico), la relatività della simultaneità, il fiorire di fantasie sui viaggi nel tempo, l'estensione etico-morale del "tutto è relativo" ha fatto sì che la scienza lungi dall'essere una via maestra per capire la realtà è divenuta essa stessa un ulteriore fonte di confusione.
Con la teoria quantistica la alienazione della scienza dalla vita dell'uomo comune è totale; la teoria quantistica, osteggiata da Einstein per i suoi aspetti paradossali, è uno sviluppo naturale della manipolazione della realtà già da lui stesso iniziato.