IL Parto Gemellare

Gravidanza Multipla: Quale Parto?

Parto Spontaneo o Taglio Cesareo?

 

Principali Fattori che determinano

 la scelta del tipo di espletamento Parto Multiplo:

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      Il dibattito circa il parto gemellare "spontaneo versus cesareo" è un tema di grande interesse ed attualità. Chiariamo subito che non esiste un "Protocollo Nazionale" sulla condotta da tenere in caso di parto bigemino o multiplo. Attualmente, nel nostro paese, il tipo di scelta per il parto bigemino o multiplo è determinato dai seguenti fattori:

  1. La realtà ospedaliera nella quale giunge la partoriente: la divisione Ostetrico Ginecologica deve essere dotata della presenza continua, 24 ore su 24, del medico anestesista, del medico pediatra, di uno o meglio due, medici ginecologi (di cui almeno uno più anziano ed esperto) e di un'ostetrica (che abbia già assistito a parti gemellari). Devono essere inoltre disponibili: una sala operatoria presidiata da personale paramedico ed un nido "presidiato" 24 ore su 24. Questo tipo di realtà, esiste solo nei grandi centri ospedalieri.

  2. Il numero dei feti e le loro condizioni: il numero dei gemelli non
    deve essere superiore a due; inoltre, non devono esserci segni di sofferenza
    fetale o di iposviluppo ed entrambi i gemelli devono essere in presentazione cefalica.

  3. Le condizioni materne: La dilatazione del collo uterino deve essere soddisfacente, il bacino sufficientemente ampio, lo stato di salute buono e la disponibilità a collaborare buona.

Presentazioni Possibili in una Gravidanza Gemellare

Queste sono Le Possibilità di Presentazione che due Gemelli possono avere alla nascita.  La più frequente è quella Cefalica-Cefalica  in cui entrambi i Feti si presentano con la Testa in Basso (50%) segue la Presentazione Cefalico-Podalica in cui il Primo Gemello ha la testa verso il Basso mentre l'altro ha  il Podice (Il Sedere) verso il basso e la Testa verso L'alto. Soltanto in caso di Presentazione Cefalica-Cefalica oppure  Cefalica-Podalica,  si potrà prendere in considerazione, la possibilità di un  Parto Spontaneo.  Le altre presentazioni non sono idonee , in quanto, nel corso del parto, si potrebbe bloccare la testa di uno dei due feti .

 

Dopo aver valutato i suddetti fattori, il ginecologo che segue la futura mamma di gemelli, prendendo in considerazione la volontà della donna, prende la sua decisione e la propone ai colleghi. In Ostetricia si lavora in Equipe. Il Parto è un evento che coinvolge, per le sue implicazioni, un'intera equipe sanitaria (composta da: ginecologi, pediatra, anestesista, ostetrica, puericultrice, personale infermieristico ed ausiliario). Al fine di poter effettuare un parto spontaneo gemellare, è necessario che tutti i medici e l'ostetrica ne abbiano discusso e siano d'accordo. 
I protocolli ed i
consensi informati, non esistendo una direttiva nazionale, sono differenti da ospedale ad ospedale e possono essere applicati, in maniera diversa, anche a seconda del tipo di equipe che, in quel momento, è in servizio. In pratica può accadere che una donna capiti in un ospedale dove le chiederanno il consenso per qualsiasi cosa o, viceversa, in un altro ospedale dove le faranno firmare solo la cartella clinica all'atto del ricovero. Ma perché la paziente, oggi, si trova spesso a dover firmare tanti consensi, in cui talvolta si elencano tutta una serie di incidenti e complicanze che possono accadere, al tal punto da confondere e gettare nel panico, una donna "colpevole" solo di trovarsi nella necessità di dover partorire?
La spiegazione è semplice: nel nostro paese esiste un elevato ricorso a cause civili e penali contro i medici, per interventi e cure effettuate senza un'adeguata autorizzazione. In pratica, il medico, in Italia, rischia una condanna, se sottopone ad un qualsiasi intervento un paziente, senza aver preventivamente raccolto il suo consenso o senza aver dato chiare e dettagliate informazioni su tutte le possibili complicanze che possano derivare da tale intervento. In tal senso, sarebbero state emesse alcune sentenze da vari tribunali. Ecco perché accade, talvolta, il paradosso dei consensi informati che servono solo a creare confusione e panico ed a scoraggiare qualsiasi intervento.
  Noi siamo dell'opinione che sia meglio richiedere il consenso per qualsiasi atto chirurgico, nonché per qualsiasi terapia od indagine invasiva. Il consenso, essendo per definizione anche "informato", deve contenere una descrizione sintetica dell'intervento ed un breve accenno alle possibili complicanze. Il consenso, inoltre, dovrebbe essere
"chiaro, breve e semplice" perché il paziente possa capirlo! Infine, non deve generare ingiusti timori. Purtroppo non è sempre così!



Conclusioni: una mamma in attesa di due o più gemelli si chiederà - prima o poi - come partorirà?  (se mediante un parto spontaneo o attraverso un taglio cesareo). Magari, ha saputo di altre donne che si sono trovate nella sua stessa condizione e, subito, si accorge che ognuna racconta un'esperienza diversa dalle altre. Tutto ciò può generare confusione in una mamma già disorientata. Cercheremo di fare un pochino di chiarezza:


Questo Articolo del Dr. Floriano Petrone è pubblicato anche sul Sito:

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