Capitoli
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Ezechiele - Capitolo
1
Introduzione
[1]Il
cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi
trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i
cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. [2]Il
cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del
re Ioiachìn - [3]la parola del Signore fu rivolta al
sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei,
lungo il canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del
Signore.
Visione
del carro del Signore
[4]Io
guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una
grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto
intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro
incandescente. [5]Al centro apparve la figura di
quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto:
avevano sembianza umana [6]e avevano ciascuno quattro
facce e quattro ali. [7]Le loro gambe erano diritte e
gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi
d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. [8]Sotto
le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e
quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali,
[9]e queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre
avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava
diritto avanti a sé.
[10]Quanto
alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze
d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a
sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. [11]Le
loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali
che si toccavano e due che coprivano il corpo. [12]Ciascuno
si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li
dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro.
[13]Tra
quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a
torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva
e dal fuoco si sprigionavano bagliori. [14]Gli esseri
andavano e venivano come un baleno. [15]Io guardavo
quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco,
di tutti e quattro.
[16]Le
ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e
tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro
struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota.
[17]Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver
bisogno di voltare nel muoversi. [18]La loro
circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro
erano pieni di occhi tutt'intorno. [19]Quando quegli
esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano
accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra,
anche le ruote si alzavano. [20]Dovunque lo spirito
le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si
alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle
ruote. [21]Quando essi si muovevano, esse si
muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e,
quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente
si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle
ruote.
[22]Al
di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie
di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso
sopra le loro teste, [23]e sotto il firmamento vi
erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra;
ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. [24]Quando
essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al
rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come
il fragore della tempesta, come il tumulto d'un
accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali.
[25]Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che
era sulle loro teste.
[26]Sopra
il firmamento che era sulle loro teste apparve come una
pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di
trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. [27]Da
ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve
splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi
in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno
splendore [28]il cui aspetto era simile a quello
dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi
apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi,
caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che
parlava.
Ezechiele - Capitolo
2
Visione
del libro
[1]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare». [2]Ciò
detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io
ascoltai colui che mi parlava.
[3]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un
popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi
e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi.
[4]Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal
cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. [5]Ascoltino
o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli -
sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
[6]Ma
tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle
loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai
in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non
t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli.
[7]Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no,
perché sono una genìa di ribelli.
[8]E
tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser
ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia
ciò che io ti do». [9]Io guardai ed ecco, una mano
tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me;
era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti
lamenti, pianti e guai.
Ezechiele - Capitolo
3
[1]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia
questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele». [2]Io
aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, [3]dicendomi:
«Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere
con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai e fu per la
mia bocca dolce come il miele. [4]Poi egli mi disse:
«Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e riferisci
loro le mie parole, [5]poiché io non ti mando a un
popolo dal linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli
Israeliti: [6]non a grandi popoli dal linguaggio
astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le
parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato;
[7]ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perché
non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura
cervice e di cuore ostinato. [8]Ecco io ti do una
faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro
fronte. [9]Come diamante, più dura della selce ho
reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a
loro; sono una genìa di ribelli».
[10]Mi
disse ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico
accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: [11]poi
và, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla
loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non
ascoltino».
[12]Allora
uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande fragore:
«Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua
dimora!». [13]Era il rumore delle ali degli esseri
viventi che le battevano l'una contro l'altra e
contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un
grande frastuono. [14]Uno spirito dunque mi sollevò e
mi portò via; io ritornai triste e con l'animo eccitato,
mentre la mano del Signore pesava su di me. [15]Giunsi
dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale
Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro
sette giorni come stordito.
Il
profeta come sentinella
[16]Al
termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola
del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella
alla casa d'Israele. [17]Quando sentirai dalla mia
bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. [18]Se
io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non
parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa
e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma
della sua morte io domanderò conto a te. [19]Ma se tu
ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua
malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il
suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
[20]Così,
se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette
l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli
morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo
peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più
ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te.
[21]Se tu invece avrai avvertito il giusto di non
peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato
avvertito e tu ti sarai salvato».
I. PRIMA
DELL'ASSEDIO DI GERUSALEMME
Ezechiele
privato della parola
[22]Anche
là venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse:
«Alzati e và nella valle; là ti voglio parlare». [23]Mi
alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era
là, simile alla gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e
caddi con la faccia a terra. [24]Allora uno spirito
entrò in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: «Và
e rinchiuditi in casa. [25]Ed ecco, figlio dell'uomo,
ti saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non
potrai più uscire in mezzo a loro. [26]Ti farò
aderire la lingua al palato e resterai muto; così non sarai
più per loro uno che li rimprovera, perché sono una genìa di
ribelli. [27]Ma quando poi ti parlerò, ti aprirò la
bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole
ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono
una genìa di ribelli».
Ezechiele - Capitolo
4
Annunzio
dell'assedio di Gerusalemme
[1]«Tu,
figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila
dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, [2]e
disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci
terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli
arieti. [3]Poi prendi una teglia di ferro e mettila
come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo
sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la
assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti.
[4]Mettiti
poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la
iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai
su di esso, espierai le sue iniquità: [5]io ho
computato a te gli anni della sua espiazione come un numero
di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità
degli Israeliti.
[6]Terminati
questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità di
Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni
anno. [7]Terrai fisso lo sguardo contro il muro di
Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro
di essa. Ecco ti ho cinto di catene, [8]in modo che
tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché
tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione.
[9]Prendi
intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta,
mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai
durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco,
cioè per centonovanta giorni. [10]Il cibo che ti
prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo
consumerai nelle ventiquattr'ore. [11]Anche l'acqua
che berrai sarà razionata: un sesto di hin, nelle
ventiquattro ore. [12]Mangerai questo cibo in forma
di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi
umani davanti ai loro occhi. [13]In tal maniera, mi
disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane
impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderò».
[14]Io
esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato!
Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia
morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo
impuro». [15]Egli mi rispose: «Ebbene, invece di
escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai
il tuo pane».
[16]Poi
soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la
riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con
angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno;
[17]così, mancando pane e acqua, languiranno tutti
insieme e si consumeranno nella loro iniquità.
Ezechiele - Capitolo
5
[1]E
tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come
un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi
prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.
[2]Un
terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine
dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo
taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo
disperderai al vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad
essi. [3]Di questi ne prenderai un piccolo numero e
li legherai al lembo del tuo mantello; [4]ne
prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e
li brucerai e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli
Israeliti riferirai: [5]Così dice il Signore Dio:
Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle
genti e circondata di paesi stranieri. [6]Essa si è
ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai
miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno
disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i
miei comandamenti. [7]Perciò, dice il Signore Dio:
Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi circondano,
non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i
miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle
genti che vi stanno intorno, [8]ebbene, così dice il
Signore Dio: Ecco anche me contro di te: farò in mezzo a te
giustizia di fronte alle genti. [9]Farò in mezzo a te
quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle
tue colpe abominevoli. [10]Perciò in mezzo a te i
padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri.
Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad ogni vento quel
che resterà di te. [11]Com'è vero ch'io vivo, dice il
Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con
tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli,
anch'io raderò tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non
avrò compassione. [12]Un terzo dei tuoi morirà di
peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di
spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a
tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi. [13]Allora
darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e
mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo
parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio
furore. [14]Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio
in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli
sguardi di tutti i passanti. [15]Sarai un obbrobrio e
un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti
circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno
e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo -
[16]quando scoccherò contro di voi le terribili
saette della fame, che portano distruzione e che lancerò per
distruggervi, e aumenterò la fame contro di voi, togliendovi
la riserva del pane. [17]Allora manderò contro di voi
la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a
te passeranno la peste e la strage, mentre farò piombare
sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato».
Ezechiele - Capitolo
6
Contro i
monti di Israele
[1]Mi
fu quindi rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e
profetizza contro di essi: [3]Monti d'Israele, udite
la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti
e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra
di voi la spada e distruggerò le vostre alture; [4]i
vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari
per l'incenso; getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri
idoli [5]e disseminerò le vostre ossa intorno ai
vostri altari. [6]Su tutto il vostro suolo le vostre
città saranno rovinate, le vostre alture demolite,
distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati
e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per
l'incenso, periranno le vostre opere. [7]Trafitti a
morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il
Signore.
[8]Tuttavia
lascerò alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle
genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi: [9]i
vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo
alle quali saranno deportati; perché io avrò spezzato il
loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro
occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore
di se stessi per le iniquità commesse e per tutte le loro
nefandezze.
[10]Sapranno
allora che io sono il Signore e che non invano ho minacciato
di infliggere loro questi mali.
I peccati
di Israele
[11]Così
dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i piedi in terra
e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo
d'Israele perirà di spada, di fame e di peste! [12]Chi
è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi
è assediato morirà di fame: sfogherò su di loro il mio
sdegno.
[13]Saprete
allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri
giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni
colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero
verde e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato
profumi soavi ai loro idoli. [14]Stenderò la mano su
di loro e renderò la terra desolata e brulla dal deserto
fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono
il Signore».
Ezechiele - Capitolo
7
La fine è
prossima
[1]Questa
parola del Signore mi fu rivolta: [2]«Ora, figlio
dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese
d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti
cardinali del paese. [3]Ora che su di te pende la
fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti
delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze.
[4]Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò
compassione, anzi ti terrò responsabile della tua condotta e
saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete
allora che io sono il Signore. [5]Così dice il
Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. [6]Viene
la fine, la fine viene su di te; ecco, viene.
[7]Sopraggiunge
il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è
prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti.
[8]Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su
di te darò sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue
opere e ti domanderò conto di tutte le tue nefandezze.
[9]Né s'impietosirà il mio occhio e non avrò
compassione, ma ti terrò responsabile della tua condotta e
saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete
allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. [10]Ecco
il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte.
L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio [11]e la
violenza si leva a scettro d'iniquità. [12]E' giunto
il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si
allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su
tutti! [13]Chi ha venduto non tornerà in possesso di
ciò che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché la
condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno
nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza.
[14]Si
suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a
battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella
moltitudine.
I peccati
di Israele
[15]La
spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per
la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato
dalla fame e dalla peste. [16]Chi di loro potrà
fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle
valli, ognuno per la sua iniquità.
[17]Tutte
le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
[18]Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
[19]Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
[20]Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratterò come immondizia,
[21]li darò in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
[22]Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
[23]Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
[24]Io manderò i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatterò la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
[25]Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
[26]Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
[27]Il re sarà in lutto, il principe ammantato di
desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.
Li tratterò secondo la loro condotta,
li giudicherò secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo
8
Visione
dei peccati di Gerusalemme
[1]Al
quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto, mentre mi
trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di
Giuda, la mano del Signore Dio si posò su di me [2]e
vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da ciò che sembravano i
suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in
su appariva come uno splendore simile all'elettro. [3]Stese
come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi
sollevò fra terra e cielo e mi portò in visioni divine a
Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno, che guarda a
settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia, che
provocava la gelosia. [4]Ed ecco là era la gloria del
Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle.
[5]Mi disse: «Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso
settentrione!». Ed ecco a settentrione della porta
dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso.
[6]Mi disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro?
Guarda i grandi abomini che la casa d'Israele commette qui
per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora
peggiori». [7]Mi condusse allora all'ingresso del
cortile e vidi un foro nella parete. [8]Mi disse:
«Figlio dell'uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed
ecco apparve una porta. [9]Mi disse: «Entra e osserva
gli abomini malvagi che commettono costoro». [10]Io
entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli
e tutti gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno
alle pareti [11]e settanta anziani della casa
d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi,
davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il
profumo saliva in nubi d'incenso. [12]Mi disse: «Hai
visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del
popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza
recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non
ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...». [13]Poi
mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si
commettono nefandezze peggiori di queste». [14]Mi
condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che
guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano
Tammuz. [15]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?
Vedrai abomini peggiori di questi». [16]Mi condusse
nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del
tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque
uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a
oriente che, prostrati, adoravano il sole. [17]Mi
disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola
cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in
questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per
provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il
ramoscello sacro alle narici. [18]Ebbene anch'io
agirò con furore. Il mio occhio non s'impietosirà; non avrò
compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non
li ascolterò».
Ezechiele - Capitolo
9
Il
castigo
[1]Allora
una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi
che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di
sterminio in mano». [2]Ecco sei uomini giungere dalla
direzione della porta superiore che guarda a settentrione,
ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a
loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da
scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto
all'altare di bronzo. [3]La gloria del Dio di
Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzò verso la
soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che aveva
al fianco la borsa da scriba. [4]Il Signore gli
disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e
segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano
e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». [5]Agli
altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso
la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non
abbiate misericordia. [6]Vecchi, giovani, ragazze,
bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non
toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal
mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano
davanti al tempio. [7]Disse loro: «Profanate pure il
santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli
uscirono e fecero strage nella città. [8]Mentre essi
facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la
faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu
quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra
Gerusalemme?».
[9]Mi
disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra
è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti
vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il
Signore non vede. [10]Ebbene, neppure il mio occhio
avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul
loro capo le loro opere». [11]Ed ecco l'uomo vestito
di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto:
«Ho fatto come tu mi hai comandato».
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Ezechiele - Capitolo
10
[1]Io
guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei
cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra
appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. [2]Disse
all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono sotto il
cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che
sono fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò
mentre io lo seguivo con lo sguardo.
[3]Ora
i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo
vi andò, e una nube riempiva il cortile interno. [4]La
gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la
soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il
cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore.
[5]Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino
al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando
parla.
[6]Appena
ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il
fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si
fermò vicino alla ruota. [7]Il cherubino tese la mano
per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo
mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale
lo prese e uscì. [8]Io stavo guardando: i cherubini
avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo. [9]Guardai
ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro
ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle
ruote avevano l'aspetto del topazio. [10]Sembrava che
tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una
ruota fosse in mezzo all'altra. [11]Muovendosi,
potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi,
perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa,
senza voltarsi durante il movimento.
[12]Tutto
il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano
pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la
propria ruota. [13]Io sentii che le ruote venivano
chiamate «Turbine». [14]Ogni cherubino aveva quattro
sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella
di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di
aquila. [15]I cherubini si alzarono in alto: essi
erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale
Chebàr. [16]Quando i cherubini si muovevano, anche le
ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini
spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si
allontanavano dal loro fianco; [17]quando si
fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano,
anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di
quegli esseri era in loro.
La gloria
del Signore abbandona il tempio
[18]La
gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò
sui cherubini. [19]I cherubini spiegarono le ali e si
sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si
alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta
orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era
in alto su di loro. [20]Erano i medesimi esseri che
io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr
e riconobbi che erano cherubini. [21]Ciascuno aveva
quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a
mani d'uomo sotto le ali. [22]Il loro sembiante era
il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno
di loro procedeva di fronte a sé.
Ezechiele - Capitolo
11
Seguito
dei peccati di Gerusalemme
[1]Uno
spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale del
tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi
erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià
figlio d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del popolo.
[2]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, questi
sono gli uomini che tramano il male e danno consigli cattivi
in questa città; [3]sono coloro che dicono: Non in
breve tempo si costruiscon le case: questa città è la
pentola e noi siamo la carne. [4]Per questo
profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo».
[5]Lo
spirito del Signore venne su di me e mi disse: «Parla, dice
il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò
che vi passa per la mente. [6]Voi avete moltiplicato
i morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue
strade. [7]Per questo così dice il Signore Dio: I
cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e
la città è la pentola. Ma io vi scaccerò. [8]Avete
paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice
il Signore Dio! [9]Vi scaccerò dalla città e vi
metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su di voi.
[10]Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi
giudicherò e saprete che io sono il Signore. [11]La
città non sarà per voi la pentola e voi non ne sarete la
carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicherò: [12]allora
saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i
comandi né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i
costumi delle genti vicine».
[13]Non
avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià
cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con
tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere
quanto resta d'Israele?».
La nuova
alleanza promessa agli esiliati
[14]Allora
mi fu rivolta questa parola del Signore: [15]«Figlio
dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la
casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo:
Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in
possesso questa terra. [16]Dì loro dunque: Dice il
Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho
dispersi in terre straniere, sarò per loro un santuario per
poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. [17]Riferisci:
Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti
e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a
voi darò il paese d'Israele. [18]Essi vi entreranno e
vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini.
[19]Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo
metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di
pietra e darò loro un cuore di carne, [20]perché
seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano
in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
[21]Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e
le loro nefandezze farò ricadere le loro opere, dice il
Signore Dio».
La gloria
del Signore abbandona Gerusalemme
[22]I
cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero
insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in
alto su di loro. [23]Quindi dal centro della città la
gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è
ad oriente della città. [24]E uno spirito mi sollevò
e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito
di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me.
[25]E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi
aveva mostrato.
Ezechiele - Capitolo
12
L'imitazione dell'emigrante
[1]Questa
parola del Signore mi fu riferita: [2]«Figlio
dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che
hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire
e non odono, perché sono una genìa di ribelli.
[3]Tu,
figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio da deportato e, di
giorno davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare;
emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti
ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genìa di
ribelli. [4]Prepara di giorno il tuo bagaglio, come
il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai
però al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un
esiliato. [5]Fà alla loro presenza un'apertura nel
muro ed esci di lì. [6]Mettiti alla loro presenza il
bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la
faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di
te un simbolo per gli Israeliti».
[7]Io
feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio
bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci
un foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi
il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi.
[8]Al
mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: [9]«Figlio
dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella
genìa di ribelli, che cosa stai facendo? [10]Rispondi
loro: Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è per il
principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi
abitano.
[11]Tu
dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho
fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno
in schiavitù. [12]Il principe, che è in mezzo a loro
si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e
uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo
partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il
paese. [13]Ma io tenderò la mia rete contro di lui ed
egli rimarrà preso nei miei lacci: lo condurrò in Babilonia,
nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e là morirà.
[14]Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui,
le sue guardie e tutte le sue truppe, e snuderò dietro a
loro la spada. [15]Allora sapranno che io sono il
Signore, quando li avrò dispersi fra le genti e li avrò
disseminati in paesi stranieri. [16]Tuttavia ne
risparmierò alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla
peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle
genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono
il Signore».
[17]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con
trepidazione e con angoscia. [19]Al popolo del paese
dirai: Così dice il Signore Dio agli abitanti di
Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane
nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione,
perché la loro terra sarà spogliata della sua abbondanza per
l'empietà di tutti i suoi abitanti. [20]Le città
popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un
deserto: saprete che io sono il Signore».
Proverbi
popolari
[21]Mi
fu ancora rivolta questa parola del Signore: [22]«Figlio
dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va ripetendo
nel paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione
svanisce? [23]Ebbene, riferisci loro: Così dice il
Signore Dio: Farò cessare questo proverbio e non si sentirà
più ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano
i giorni in cui si avvererà ogni visione.
[24]Infatti
non ci sarà più visione falsa, né predizione fallace in
mezzo agli Israeliti, [25]perché io, il Signore,
parlerò e attuerò senza indugio la parola che ho detta.
Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli, pronunzierò una
parola e l'attuerò: parola del Signore Dio».
[26]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [27]«Figlio
dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che
costui vede è per i giorni futuri; costui predice per i
tempi lontani. [28]Ebbene, riferisci loro: Dice il
Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola:
la parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio».
Ezechiele - Capitolo
13
Contro i
falsi profeti
[1]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza
e dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri:
Udite la parola del Signore: [3]Così dice il Signore
Dio:
Guai ai profeti stolti, che
seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. [4]Come
sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele.
[5]Voi non siete saliti sulle brecce e non avete
costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché
potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore.
[6]Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri
coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore
non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro
parola! [7]Non avete forse avuto una falsa visione e
preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del
Signore, mentre io non vi ho parlato? [8]Pertanto
dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto
visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il
Signore Dio. [9]La mia mano sarà sopra i profeti
dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno
parte nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel
libro d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele:
saprete che io sono il Signore Dio, [10]poiché
ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è;
mentre egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di
mota. [11]Dì a quegli intonacatori di mota: Cadrà!
Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si
scatenerà un uragano [12]ed ecco, il muro è
abbattuto. Allora non vi sarà forse domandato: Dov'è la
calcina con cui lo avevate intonacato? [13]Perciò
dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la
mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore
per la distruzione cadrà grandine come pietre; [14]demolirò
il muro che avete intonacato di mota, lo atterrerò e le sue
fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete
insieme con esso e saprete che io sono il Signore.
[15]Quando
avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo
intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e
neppure gli intonacatori, [16]i profeti d'Israele che
profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione
di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore.
Le false
profetesse
[17]Ora
tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo
che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro
di loro. [18]Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a
quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano
veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle
persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del
mio popolo e salvare voi stesse? [19]Voi mi avete
disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo
e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire
e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio
popolo che crede alle menzogne.
[20]Perciò
dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici
con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li
strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi
avete catturato come uccelli. [21]Straccerò i vostri
veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà
più una preda in mano vostra; saprete così che io sono il
Signore. [22]Voi infatti avete rattristato con
menzogne il cuore del giusto, mentre io non l'avevo
rattristato e avete rafforzato il malvagio perché non
desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. [23]Per
questo non avrete più visioni false, né più spaccerete
incantesimi: libererò il mio popolo dalle vostre mani e
saprete che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo
14
Contro
l'idolatria
[1]Vennero
a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a
me. [2]Mi fu rivolta allora questa parola del
Signore: [3]«Figlio dell'uomo, questi uomini hanno
posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo
all'occasione della loro iniquità appena si mostri. Mi
lascerò interrogare da loro? [4]Parla quindi e dì
loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avrà
innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà rivolto lo
sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal
profeta, gli risponderò io, il Signore, riguardo alla
moltitudine dei suoi idoli, [5]per raggiungere al
cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa
di tutti i loro idoli. [6]Riferisci pertanto al
popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi,
abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte
le vostre immondezze, [7]poiché a qualunque Israelita
e a qualunque straniero abitante in Israele, che si
allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e
rivolge lo sguardo all'occasione della propria iniquità e
poi viene dal profeta a consultarmi, risponderò io, il
Signore, da me stesso. [8]Distoglierò la faccia da
costui e ne farò un esempio e un proverbio, e lo sterminerò
dal mio popolo: saprete così che io sono il Signore.
[9]Se
un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il
Signore, ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di
lui e lo cancellerò dal mio popolo Israele. [10]Ambedue
porteranno la pena della loro iniquità. La pena di chi
consulta sarà uguale a quella del profeta, [11]perché
gli Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più
si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Parola del
Signore».
Responsabilità personale
[12]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [13]«Figlio
dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende
infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la
riserva del pane e gli mando contro la fame e stèrmino
uomini e bestie; [14]anche se nel paese vivessero
questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la loro
giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio.
[15]Oppure se io infestassi quel paese di bestie
feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne facessero un
deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle
bestie feroci, [16]anche se in mezzo a quella terra
ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo,
dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie,
soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un
deserto.
[17]Oppure,
se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada,
percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, [18]anche
se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro
com'è vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero né
figli né figlie, soltanto loro si salverebbero.
[19]Oppure,
se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nella
strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, [20]anche
se in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe,
giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non
salverebbero né figli né figlie, soltanto essi si
salverebbero per la loro giustizia.
[21]Dice
infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i
miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie
feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie,
[22]ecco vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in
salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perché
vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del
male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato
contro di lei. [23]Essi vi consoleranno quando
vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non
invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola
del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
15
Parabola
della vigna
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a
tutti gli altri legni della foresta?
[3]Si
adopera forse quel legno per farne un oggetto?
Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa?
[4]Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare,
il fuoco ne divora i due capi
e anche il centro è bruciacchiato.
Potrà essere utile a qualche lavoro?
[5]Anche quand'era intatto,
non serviva a niente:
ora, dopo che il fuoco lo ha divorato,
l'ha bruciato,
ci si ricaverà forse qualcosa?
[6]Perciò così dice il Signore Dio:
Come il legno della vite
fra i legnami della foresta
io l'ho messo sul fuoco a bruciare,
così tratterò gli abitanti di Gerusalemme.
[7]Volgerò contro di loro la faccia.
Da un fuoco sono scampati,
ma un fuoco li divorerà!
Allora saprete che io sono il Signore
quando volgerò contro di loro la faccia
[8]e renderò il paese deserto,
poiché sono stati infedeli»,
dice il Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
16
Storia
simbolica di Israele
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini.
[3]Dirai loro: Così dice il Signore Dio a
Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei
Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua
nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato
l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua per purificarti;
non ti fecero le frizioni di sale, né fosti avvolta in
fasce. [5]Occhio pietoso non si volse su di te per
farti una sola di queste cose e usarti compassione, ma come
oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il
giorno della tua nascita.
[6]Passai
vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti
dissi: Vivi nel tuo sangue [7]e cresci come l'erba
del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al
fiore della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri
giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e scoperta.
[8]Passai
vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età
dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e
coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il
Signore Dio, e divenisti mia. [9]Ti lavai con acqua,
ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; [10]ti
vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il
capo di bisso e ti ricoprii di seta; [11]ti adornai
di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al
collo: [12]misi al tuo naso un anello, orecchini agli
orecchi e una splendida corona sul tuo capo. [13]Così
fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso,
di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il
tuo cibo; diventasti sempre più bella e giungesti fino ad
esser regina. [14]La tua fama si diffuse fra le genti
per la tua bellezza, che era perfetta, per la gloria che io
avevo posta in te, parola del Signore Dio.
[15]Tu
però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della
tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad
ogni passante. [16]Prendesti i tuoi abiti per
adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi.
[17]Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che
io ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti
per peccare; [18]poi tu le adornasti con le tue vesti
ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio
e i miei profumi. [19]Il pane che io ti avevo dato,
il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo
ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo
del Signore Dio.
[20]Prendesti
i figli e le figlie che mi avevi generati e li sacrificasti
loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà?
[21]Immolasti i miei figli e li offristi a loro,
facendoli passare per il fuoco. [22]Fra tutte le tue
nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del tempo della tua
giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue!
[23]Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te!
Oracolo del Signore Dio. [24]In ogni piazza ti sei
fabbricata un tempietto e costruita una altura; [25]ad
ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua
bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante,
moltiplicando le tue prostituzioni. [26]Hai concesso
i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e
hai moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi. [27]Ed
ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e
ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei
Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata.
[28]Non
ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non
soddisfatta [29]hai moltiplicato le tue infedeltà nel
paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei
saziata. [30]Come è stato abbietto il tuo cuore -
dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di
una spudorata sgualdrina! [31]Quando ti costruivi un
postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni
piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno,
[32]ma come un'adultera che, invece del marito,
accoglie gli stranieri! [33]Ad ogni prostituta si dà
un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi
amanti e hai distruibuito loro doni perché da ogni parte
venissero da te per le tue prostituzioni. [34]Tu hai
fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi:
nessuno è corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni
e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita.
[35]Perciò,
o prostituta, ascolta la parola del Signore. [36]Così
dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la
tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e
con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi
figli che hai offerto a loro, [37]ecco, io adunerò da
ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata
compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai
odiati, e scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché
essi la vedano tutta.
[38]Ti
infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e
riverserò su di te furore e gelosia.
[39]Ti
abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi
postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle
tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti
lasceranno scoperta e nuda. [40]Poi ecciteranno
contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con
la spada. [41]Incendieranno le tue case e sarà fatta
giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti farò
smettere di prostituirti e non distribuirai più doni.
[42]Quando avrò saziato il mio sdegno su di te, la mia
gelosia si allontanerà da te; mi calmerò e non mi adirerò
più. [43]Per il fatto che tu non ti sei ricordata del
tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con
tutte queste cose, ecco anch'io farò ricadere sul tuo capo
le tue azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre
scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi abomini.
[44]Ecco,
ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo
riguardo: Quale la madre, tale la figlia. [45]Tu sei
la degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e
i suoi figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno
abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una
Hittita e vostro padre un Amorreo. [46]Tua sorella
maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua
sinistra; tua sorella più piccola è Sòdoma, che con le sue
figlie abita alla tua destra. [47]Tu non soltanto hai
seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi
abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco, ti sei
comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. [48]Per
la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sòdoma e le
sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie!
[49]Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma:
essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio
indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente:
[50]insuperbirono e commisero ciò che è abominevole
dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. [51]Samaria
non ha peccato la metà di quanto hai peccato tu. Tu hai
moltiplicato le tue nefandezze più di loro, le tue sorelle,
tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze che
hai commesse.
[52]Devi
portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato
le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse
sono più giuste di te: anche tu dunque devi essere
svergognata e portare la tua umiliazione, perché hai
giustificato le tue sorelle. [53]Ma io cambierò le
loro sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e delle città
dipendenti, cambierò le sorti di Samaria e delle città
dipendenti; anche le tue sorti muterò in mezzo a loro,
[54]perché tu porti la tua umiliazione e tu senta
vergogna di quanto hai fatto per consolarle. [55]Tua
sorella Sòdoma e le città dipendenti torneranno al loro
stato di prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al
loro stato di prima e anche tu e le città dipendenti
tornerete allo stato di prima. [56]Eppure tua sorella
Sòdoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo
orgoglio, [57]prima che fosse scoperta la tua
malvagità? Perché ora tu sei disprezzata dalle figlie di
Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a
te, le quali ti dileggiano da ogni parte? [58]Tu stai
scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del
Signore. [59]Poiché, dice il Signore Dio: Io ho
ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai disprezzato
il giuramento e violato l'alleanza. [60]Anch'io mi
ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua
giovinezza e stabilirò con te un'alleanza eterna. [61]Allora
ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando
riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più
piccole e io le darò a te per figlie, ma non in forza della
tua alleanza; [62]io ratificherò la mia alleanza con
te e tu saprai che io sono il Signore, [63]perché te
ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non
apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai
fatto. Parola del Signore Dio».
Ezechiele - Capitolo
17
Allegoria
dell'aquila
[1]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli
Israeliti. [3]Tu dirai: Dice il Signore Dio:
Un'aquila grande
dalle grandi ali
e dalle lunghe penne,
folta di piume
dal colore variopinto,
venne sul Libano
e portò via la cima del cedro;
[4]stroncò il ramo più alto
e lo portò in un paese di mercanti,
lo depose in una città di negozianti.
[5]Scelse un germoglio del paese
e lo depose in un campo da seme;
lungo il corso di grandi acque,
lo piantò come un salice,
[6]perché germogliasse
e diventasse una vite estesa,
poco elevata,
che verso l'aquila volgesse i rami
e le radici crescessero sotto di essa.
Divenne una vite,
che fece crescere i tralci
e distese i rami.
[7]Ma c'era un'altra aquila grande,
larga di ali,
folta di penne.
Ed ecco quella vite
rivolse verso di lei le radici
e tese verso di lei i suoi tralci,
perché la irrigasse
dall'aiuola dove era piantata.
[8]In un campo fertile,
lungo il corso di grandi acque,
essa era piantata,
per metter rami e dar frutto
e diventare una vite magnifica.
[9]Riferisci loro: Dice il Signore Dio:
Riuscirà a prosperare?
O non svellerà forse l'aquila le sue radici
e vendemmierà il suo frutto
e seccheranno tutti i tralci che ha messo?
Non ci vorrà un grande sforzo
o molta gente
per svellerla dalle radici.
[10]Ecco, essa è piantata:
riuscirà a prosperare?
O non seccherà del tutto
non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente?
Proprio nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!».
[11]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [12]«Parla
dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa
significa questo? Dì ancora: Ecco, il re di Babilonia è
giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i prìncipi e li ha
trasportati con sé in Babilonia. [13]Si è scelto uno
di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo
con giuramento. Ha deportato i potenti del paese, [14]perché
il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli
osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. [15]Ma
questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto,
perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà
prosperare, potrà scampare chi ha agito così? Chi ha
infranto un patto potrà uscirne senza danno? [16]Per
la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re
che gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il
giuramento e infranto l'alleanza, presso di lui, morirà, in
Babilonia. [17]Il faraone con le sue grandi forze e
il suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in
guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno
baluardi per distruggere tante vite umane. [18]Ha
disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza: ecco,
aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà
trovare scampo.
[19]Perciò
così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il mio
giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha
infranta li farò ricadere sopra il suo capo. [20]Stenderò
su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio. Lo
porterò in Babilonia e là lo giudicherò per l'infedeltà
commessa contro di me. [21]Tutti i migliori delle sue
schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a
tutti i venti: così saprete che io, il Signore, ho parlato.
[22]Dice
il Signore Dio:
Anch'io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello
e lo pianterò sopra un monte alto, massiccio;
[23]lo pianterò sul monte alto d'Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà.
[24]Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso;
faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo farò».
Ezechiele - Capitolo
18
La
responsabilità personale
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Perché
andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele:
I padri han mangiato l'uva
acerba
e i denti dei figli si sono allegati?
[3]Com'è
vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più
questo proverbio in Israele. [4]Ecco, tutte le vite
sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi
pecca morirà.
[5]Se
uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, [6]se
non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli
della casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo
prossimo e non si accosta a una donna durante il suo stato
di impurità, [7]se non opprime alcuno, restituisce il
pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con
l'affamato e copre di vesti l'ignudo, [8]se non
presta a usura e non esige interesse, desiste dall'iniquità
e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, [9]se
cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con
fedeltà, egli è giusto ed egli vivrà, parola del Signore
Dio. [10]Ma se uno ha generato un figlio violento e
sanguinario che commette qualcuna di tali azioni, [11]mentre
egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture,
disonora la donna del prossimo, [12]opprime il povero
e l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno,
volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli,
[13]presta a usura ed esige gli interessi, egli non
vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui
morirà e dovrà a se stesso la propria morte. [14]Ma,
se uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati
commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette,
[15]non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli
idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo,
[16]non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non
commette rapina, dà il pane all'affamato e copre di vesti
l'ignudo, [17]desiste dall'iniquità, non presta a
usura né a interesse, osserva i miei decreti, cammina
secondo le mie leggi, costui non morirà per l'iniquità di
suo padre, ma certo vivrà. [18]Suo padre invece, che
ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito
bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità.
[19]Voi
dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre?
Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine,
ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in
pratica, perciò egli vivrà.
[20]Colui
che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta
l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al
giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la
sua malvagità.
[21]Ma
se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi
e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e
rettitudine, egli vivrà, non morirà. [22]Nessuna
delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la
giustizia che ha praticata.
[23]Forse
che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore
Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
[24]Ma
se il giusto si allontana dalla giustizia e commette
l'iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio
commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui
fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in
cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
[25]Voi
dite: Non è retto il modo di agire del Signore.
Ascolta dunque, popolo
d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è
retta la vostra? [26]Se il giusto si allontana dalla
giustizia per commettere l'iniquità e a causa di questa
muore, egli muore appunto per l'iniquità che ha commessa.
[27]E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha
commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa
vivere se stesso. [28]Ha riflettuto, si è allontanato
da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà.
[29]Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è retta la
via del Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie
vie o piuttosto non sono rette le vostre?
[30]Perciò,
o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua
condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete
da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa
della vostra rovina. [31]Liberatevi da tutte le
iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito
nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? [32]Io non
godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio.
Convertitevi e vivrete».
Ezechiele - Capitolo
19
Lamento
sui capi d'Israele
[1]Intona
ora un lamento sui capi d'Israele [2]dicendo:
«Che cos'era tua madre?
Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni
allevava i suoi cuccioli.
[3]Essa innalzò uno dei cuccioli
che divenne leone,
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[4]Ma contro di lui le genti fecero lega,
restò preso nella loro fossa
e in catene fu condotto in Egitto.
[5]Quando essa vide che era lunga l'attesa
e delusa la sua speranza,
prese un altro cucciolo
e ne fece un leoncino.
[6]Egli se ne andava e veniva fra i leoni,
divenuto leoncello,
e imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[7]Penetrò nei loro palazzi,
devastò le loro città.
Il paese e i suoi abitanti
sbigottivano al rumore del suo ruggito.
[8]Lo assalirono le genti,
le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui
e restò preso nella loro fossa.
[9]Lo chiusero in una gabbia,
lo condussero in catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione,
perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
[10]Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l'abbondanza dell'acqua;
[11]ebbe rami robusti
buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevò
in mezzo agli arbusti
mirabile per la sua altezza
e per l'abbondanza dei suoi rami.
[12]Ma essa fu sradicata con furore
e gettata a terra;
il vento d'oriente la disseccò,
disseccò i suoi frutti;
il suo ramo robusto inaridì
e il fuoco lo divorò.
[13]Ora è trapiantata nel deserto,
in una terra secca e riarsa;
[14]un fuoco uscì da un suo ramo,
divorò tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto,
uno scettro per dominare».
Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.
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Ezechiele - Capitolo
20
Storia
delle infedeltà di Israele
[1]Il
dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani
d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero
davanti a me. [2]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [3]«Figlio dell'uomo, parla agli anziani
d'Israele e dì loro: Dice il Signore Dio: Venite voi per
consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò
consultare da voi. Oracolo del Signore Dio. [4]Vuoi
giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro
gli abomini dei loro padri. [5]Dì loro: Dice il
Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e
giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro
nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il
Signore, sono vostro Dio. [6]Allora alzai la mano e
giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una
terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più
bella fra tutte le terre. [7]Dissi loro: Ognuno getti
via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con
gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.
[8]Ma
essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non
gettarono via gli abomini dei propri occhi e non
abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di
riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di
loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. [9]Ma
feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse
profanato agli occhi delle genti in mezzo alle quali si
trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti uscire
dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. [10]Così li
feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; [11]diedi
loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi,
perché colui che le osserva viva per esse. [12]Diedi
loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché
sapessero che sono io, il Signore, che li santifico.
[13]Ma
gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi
non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie
leggi, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono
sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di
loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli.
[14]Ma
agii diversamente per il mio nome, perché non fosse
profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li
avevo fatti uscire. [15]Avevo giurato su di loro nel
deserto che non li avrei più condotti nella terra che io
avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più
bella fra tutte le terre, [16]perché avevano
disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei
statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro
cuore si era attaccato ai loro idoli. [17]Tuttavia il
mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li
sterminai tutti nel deserto.
[18]Dissi
ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri
padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i
loro idoli: [19]sono io, il Signore, il vostro Dio.
Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e
mettetele in pratica. [20]Santificate i miei sabati e
siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io,
il Signore vostro Dio.
[21]Ma
anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i
miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie
leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i
miei sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su
di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto.
[22]Ma
ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio
nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti,
alla cui presenza io li avevo fatti uscire. [23]E nel
deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei
dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri,
[24]perché non avevano praticato le mie leggi, anzi,
avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati
e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro
padri.
[25]Allora
io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali
non potevano vivere. [26]Feci sì che si
contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il
fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché
riconoscessero che io sono il Signore. [27]Parla
dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e dì loro: Dice il
Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri
agendo con infedeltà verso di me: [28]dopo che io li
ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo
giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato,
ogni albero verde e là fecero i sacrifici e portarono le
loro offerte provocatrici: là depositarono i loro profumi
soavi e versarono le loro libazioni. [29]Io dissi
loro: Che cos'è quest'altura alla quale voi andate? Il nome
altura è rimasto fino ai nostri giorni.
[30]Ebbene,
dì agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate
secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo
i loro abomini, [31]vi contaminate con tutti i vostri
idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo
passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare
consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo -
parola del Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi.
[32]E ciò che v'immaginate in cuor vostro non
avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo come le genti,
come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno
e alla pietra. [33]Com'è vero ch'io vivo - parola del
Signore Dio - io regnerò su di voi con mano forte, con
braccio possente e rovesciando la mia ira. [34]Poi vi
farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei
territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio
possente e con la mia ira traboccante [35]e vi
condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi
giudicherò. [36]Come giudicai i vostri padri nel
deserto del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il
Signore Dio. [37]Vi farò passare sotto il mio bastone
e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza. [38]Separerò
da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li
farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel
paese d'Israele: così saprete che io sono il Signore.
[39]A voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio:
Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi
ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le
vostre offerte, con i vostri idoli; [40]poiché sul
mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del
Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta
riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là richiederò
le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque
forma me li consacrerete. [41]Io vi accetterò come
soave profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò
radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò
santo in voi agli occhi delle genti.
[42]Allora
voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nel
paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di
dare ai vostri padri. [43]Là vi ricorderete della
vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete
macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le
malvagità che avete commesse. [44]Allora saprete che
io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio
nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri
costumi corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
21
La spada
del Signore
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla
regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno.
[3]Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la
parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderò
in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni
albero secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni
sembiante sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione.
[4]Ogni vivente vedrà che io, il Signore, l'ho
incendiato e non si spegnerà».
[5]Io
dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è
forse costui uno che racconta delle favole?».
[6]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [7]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro
i suoi santuari, predici contro il paese d'Israele. [8]Tu
riferirai al paese d'Israele: Così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il
giusto e il peccatore. [9]Se ucciderò in te il giusto
e il peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro
ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione. [10]Così
ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la spada
ed essa non rientrerà nel fodero. [11]Tu, figlio
dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore
infranto e pieno d'amarezza. [12]Quando ti
domanderanno: Perché piangi?, risponderai: Perché è giunta
la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno,
lo spirito sarà costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco
è giunta e si compie». Parola del Signore Dio. [13]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [14]«Figlio
dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio:
Spada, spada aguzza e
affilata,
[15]aguzza per scannare, affilata per lampeggiare!
[16]L'ha fatta affilare perché la si impugni,
l'ha aguzzata e affilata
per darla in mano al massacratore!
[17]Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo,
perché essa pesa sul mio popolo,
su tutti i prìncipi d'Israele:
essi cadranno di spada insieme con il mio popolo.
Perciò battiti il fianco,
[18]perché è una prova:
che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci
fosse
Parola del Signore Dio.
[19]Tu, o figlio dell'uomo,
predici e batti le mani:
la spada si raddoppi e si triplichi,
è la spada dei massacri,
la grande spada del massacro che li circonda.
[20]Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le
vittime,
ho messo ad ogni porta la punta della spada,
fatta per lampeggiare, affilata per il massacro.
[21]Volgiti a destra, volgiti a sinistra,
ovunque si diriga la tua lama.
[22]Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira.
Io, il Signore, ho parlato».
Il re di
Babilonia all'incrocio delle strade
[23]Mi
fu rivolta questa parola del Signore:
[24]«Figlio
dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada
del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso
paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce
nella città. [25]Traccia la strada per cui la spada
giunga a Rabbà degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme
nella città fortificata. [26]Infatti il re di
Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per
interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei
domestici, osserva il fegato. [27]Nella sua destra è
uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa
gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro,
echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le
sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee.
[28]Ma
questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che
hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro
l'iniquità per cui saranno catturati». [29]Perciò
dice il Signore: «Poiché voi avete fatto ricordare le vostre
iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e
palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire,
poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio. [30]A
te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto
il giorno con il tempo della tua iniquità finale, [31]così
dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona:
tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che
è alto sarà abbassato. [32]In rovina, in rovina, in
rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché non giunga
colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò».
Castigo
di Ammon
[33]Tu,
figlio dell'uomo, profetizza e annunzia: «Così dice il
Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Dì
dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è
affilata per sterminare, per lampeggiare, [34]mentre
tu hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la
spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui
giorno è venuto, al colmo della loro malvagità.
[35]Rimettila
nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella
terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò; [36]rovescerò
su di te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco
della mia ira e ti abbandonerò in mano di uomini violenti,
portatori di distruzione. [37]Sarai preda del fuoco,
del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà
più perché io, il Signore, ho parlato».
Ezechiele - Capitolo
22
I delitti
di Gerusalemme
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Tu, figlio
dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la
città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. [3]Tu
riferirai: Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue
in mezzo a se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica
a suo danno idoli con cui contaminarsi! [4]Per il
sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei
contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato
il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti
renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta
la terra. [5]I vicini e i lontani si faran beffe di
te o città infamata e piena di disordini. [6]Ecco in
te i prìncipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere,
intenti a spargere sangue. [7]In te si disprezza il
padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si
opprime l'orfano e la vedova. [8]Hai disprezzato i
miei santuari, hai profanato i miei sabati. [9]Vi
sono in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi
banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. [10]In
te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con
la donna in stato di mestruazione. [11]Uno reca
oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con
incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre.
[12]In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu
presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo
prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio.
[13]Ecco,
io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il
sangue che è versato in mezzo a te. [14]Reggerà il
tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti
preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo farò; [15]ti
disperderò fra le nazioni e ti disseminerò in paesi
stranieri; ti purificherò della tua immondezza, [16]poi
ti riprenderò in eredità davanti alle nazioni e tu saprai
che io sono il Signore».
[17]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me;
sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo:
sono scoria di argento. [19]Perciò così dice il
Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi
radunerò dentro Gerusalemme. [20]Come si mette
insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un
crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, così io, con
ira e con sdegno, vi metterò tutti insieme e vi farò
fondere; [21]vi radunerò, contro di voi soffierò nel
fuoco del mio sdegno e vi fonderò in mezzo alla città.
[22]Come si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete
fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho
riversato il mio sdegno contro di voi».
[23]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio
dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non
purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta.
[25]Dentro di essa i suoi prìncipi, come un leone
ruggente che sbrana la preda, divorano la gente,
s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le
vedove in mezzo ad essa. [26]I suoi sacerdoti violano
la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione
fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra
puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono
disonorato in mezzo a loro. [27]I suoi capi in mezzo
ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il
sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. [28]I
suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con
false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla
il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato.
[29]Gli abitanti della campagna commettono violenze e si
danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso,
maltrattano il forestiero, contro ogni diritto. [30]Io
ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si
ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il paese
perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. [31]Io
rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il
fuoco della mia collera: la loro condotta farò ricadere
sulle loro teste». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
23
Storia
simbolica di Gerusalemme e di Samaria
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre,
[3]le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla
loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e
oppresso il loro seno verginale. [4]Esse si chiamano
Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una
e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è
Samaria e Oolibà è Gerusalemme. [5]Oolà mentre era
mia si dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi
spasimanti, gli Assiri suoi vicini, [6]vestiti di
porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti,
cavalieri montati su cavalli. [7]Concesse loro i suoi
favori, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli idoli
di coloro dei quali si era innamorata. [8]Non
rinunciò alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i
quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano
profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro
libidine. [9]Per questo l'ho data in mano ai suoi
amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata.
[10]Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli
e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un
monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi
avevano eseguita su di lei.
[11]Sua
sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi
amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella.
[12]Spasimò per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi,
vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti
giovani attraenti. [13]Io vidi che si era contaminata
e che tutt'e due seguivano la stessa via. [14]Ma essa
moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una
parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, [15]con
cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di
grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari
di Caldea: [16]essa se ne innamorò non appena li vide
e inviò loro messaggeri in Caldea. [17]I figli di
Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la
contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò
con loro finché ne fu nauseata. [18]Poiché aveva
messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità,
anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla
sorella. [19]Ma essa continuò a moltiplicare
prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù,
quando si prostituiva in Egitto. [20]Arse di libidine
per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come
stalloni, [21]e così rinnovò l'infamia della sua
giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto,
oppresso il suo seno verginale. [22]Per questo,
Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di
te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurrò contro
di te da ogni parte, [23]i figli di Babilonia e di
tutti i Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro
tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, prìncipi e
capi, tutti capitani e cavalieri famosi; [24]verranno
contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una
moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni
parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso
il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi.
[25]Scatenerò la mia gelosia contro di te e ti
tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi
e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli
e le tue figlie e ciò che rimarrà di te sarà preda del
fuoco. [26]Ti spoglieranno delle tue vesti e
s'impadroniranno dei tuoi gioielli. [27]Metterò fine
alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in
Egitto: non alzerai più gli occhi verso di loro, non
ricorderai più l'Egitto.
[28]Perché
così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a
coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata.
[29]Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti
i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la
turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la
tua disonestà. [30]Così sarai trattata perché tu mi
hai tradito con le genti, perché ti sei contaminata con i
loro idoli. [31]Hai seguito la via di tua sorella, la
sua coppa porrò nelle tue mani».
[32]Dice
il Signore Dio:
«Berrai la coppa di tua
sorella,
profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno;
la coppa sarà di grande capacità.
[33]Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno,
coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria.
[34]Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i
cocci,
ti lacererai il seno,
poiché io ho parlato». Parola del Signore.
[35]Perciò
dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai
voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le
tue dissolutezze!».
[36]Il
Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà
e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? [37]Sono
state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno
commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi
avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in
loro pasto. [38]Ancor questo mi hanno fatto: in
quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e
profanato i miei sabati; [39]dopo avere immolato i
loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo
giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che
hanno fatto dentro la mia casa!
[40]Si
rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per
mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei
lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi
vestiti preziosi, [41]ti sei stesa su un magnifico
divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il
mio olio, i miei profumi. [42]Si udiva lo strepito di
una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i
quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di
gloria sul loro capo. [43]Io pensavo di costei,
abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno complici
delle sue prostituzioni. [44]Infatti entrarono da
lei, come si entra da una prostituta: così entrarono da Oolà
e da Oolibà, donne di malaffare. [45]Ma uomini retti
le giudicheranno come si giudicano le adultere e le
assassine. Le loro mani sono lorde di sangue».
[46]Dice
infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una
folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al
saccheggio. [47]La folla le lapiderà e le farà a
pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà
alle fiamme le case. [48]Eliminerò così un'infamia
dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere
infamie simili. [49]Faranno ricadere la vostra
infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di
idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio».
Ezechiele - Capitolo
24
Annunzio
dell'assedio di Gerusalemme
[1]Il
dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, metti per
iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio
oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. [3]Proponi
una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così
dice il Signore Dio:
Metti su la pentola,
mettila e versavi acqua.
[4]Mettici dentro i pezzi di carne,
tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla,
e riempila di ossi scelti;
[5]prendi il meglio del gregge.
Mettici sotto la legna e falla bollire molto,
sì che si cuociano dentro anche gli ossi.
[6]Poiché dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria,
alla pentola arrugginita,
da cui non si stacca la ruggine!
Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti,
[7]poiché il suo sangue è dentro,
lo ha versato sulla nuda roccia,
non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
[8]Per provocare la mia collera,
per farne vendetta,
ha posto il suo sangue
sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
[9]Perciò dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria!
Anch'io farò grande il rogo.
[10]Ammassa la legna,
fà divampare il fuoco,
fà consumare la carne,
riducila in poltiglia
e le ossa siano riarse.
[11]Vuota la pentola sulla brace,
perché si riscaldi
e il rame si arroventi;
si distrugga la sozzura che c'è dentro
e si consumi la sua ruggine.
[12]Quanta fatica!
Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca,
non scompare da essa neppure con il fuoco.
[13]La
tua immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma
tu non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua
immondezza non sarai purificata finché non avrò sfogato su
di te la mia collera. [14]Io, il Signore, ho parlato!
Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né pietà,
né compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i
tuoi misfatti». Oracolo del Signore Dio.
Prove
personali del profeta
[15]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [16]«Figlio
dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la
delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non
piangere, non versare una lacrima. [17]Sospira in
silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo
con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare
fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
[18]La
mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì.
La mattina dopo feci come mi era stato comandato [19]e
la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa
significa quello che tu fai?». [20]Io risposi: «Il
Signore mi ha parlato: [21]Annunzia agli Israeliti:
Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio
santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri
occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che
avete lasciato cadranno di spada. [22]Voi farete come
ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete
il pane del lutto. [23]Avrete i vostri turbanti in
capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non
piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquità e
gemerete l'uno con l'altro. [24]Ezechiele sarà per
voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete in tutto come
ha fatto lui e saprete che io sono il Signore. [25]Tu,
figlio dell'uomo, il giorno in cui toglierò loro la loro
fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro
occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro
figlie, [26]allora verrà a te un profugo per dartene
notizia. [27]In quel giorno la tua bocca si aprirà
per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e
sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il
Signore».
Ezechiele - Capitolo
25
II.
ORACOLI CONTRO LE NAZIONI
Contro
gli Ammoniti
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro.
[3]Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del
Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato:
Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato,
riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e
riguardo alla casa di Giuda perché condotta in esilio,
[4]per questo:
Ecco, io ti do in mano ai
figli d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti,
e in mezzo a te pianteranno le loro tende:
mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
[5]Farò di Rabbà una stalla da cammelli
e delle città di Ammòn un ovile per pecore.
Allora saprete che io sono il Signore».
[6]Perché dice il Signore Dio:
«Siccome hai battuto le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
[7]per questo, eccomi:
Io stendo la mano su di te
e ti darò in preda alle genti;
ti sterminerò dai popoli
e ti cancellerò dal numero delle nazioni.
Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore».
Contro
Moab
[8]Dice
il Signore Dio:
«Poiché Moab e Seir hanno detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
[9]ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese,
Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
[10]e le do in possesso ai figli d'oriente,
come diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
[11]Così farò giustizia di Moab
e sapranno che io sono il Signore».
Contro
Edom
[12]Dice
il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua
vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole
vendicandosi su di essa, [13]per questo, così dice il
Signore Dio:
Anch'io stenderò la mano
su Edom,
sterminerò in esso uomini e bestie
e lo ridurrò a un deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
[14]La mia vendetta su Edom la compirò
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta».
Oracolo del Signore Dio.
Contro i
Filistei
[15]Dice
il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con
animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da
antico rancore, [16]per questo, così dice il Signore
Dio:
Ecco, io stendo la mano
sui Filistei,
sterminerò i Cretei e annienterò
il resto degli abitanti sul mare.
[17]Farò su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta».
Ezechiele - Capitolo
26
Contro
Tiro
[1]Il
primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta
questa parola del Signore:
[2]«Figlio
dell'uomo, poiché Tiro ha detto di
Gerusalemme:
Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni;
verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata.
[3]Ebbene, così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Tiro.
Manderò contro di te molti popoli,
come il mare solleva le onde,
[4]e distruggeranno le mura di Tiro,
e demoliranno le sue torri:
spazzerò via da essa anche la polvere
e la ridurrò a un arido scoglio.
[5]Essa diverrà, in mezzo al mare,
un luogo dove stendere le reti,
poiché io ho parlato - oracolo del Signore.
Essa sarà data in preda ai popoli
[6]e le sue figlie in piena campagna
saranno uccise di spada;
allora sapranno che io sono il Signore.
[7]Perché dice il Signore Dio:
Io mando da settentrione contro Tiro
Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re,
con cavalli, carri e cavalieri
e una folla, un popolo immenso.
[8]Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada,
contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni,
disporrà un tetto di scudi.
[9]Con gli arieti colpirà le tue mura,
demolirà le tue torri con i suoi ordigni.
[10]La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale
che ti coprirà con la sua polvere,
per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri
tremeranno le tue mura,
quando entrerà dalle tue porte
come si entra in una città espugnata.
[11]Con gli zoccoli dei suoi cavalli
calpesterà tutte le tue strade,
passerà il tuo popolo a fil di spada,
abbatterà le tue colonne protettrici.
[12]Saccheggeranno le tue ricchezze,
faran bottino delle tue mercanzie.
Abbatteranno le tue mura,
demoliranno i tuoi splendidi palazzi:
getteranno in mezzo al mare
le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere.
[13]Farò cessare lo strepito delle tue canzoni
e non si udrà più il suono delle tue cetre.
[14]Ti renderò simile a un arido scoglio,
a un luogo dove stendere le reti;
tu non sarai più ricostruita,
poiché io, il Signore, ho parlato».
Oracolo del Signore Dio.
Lamento
su Tiro
[15]Così
dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al
gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a te,
le isole forse non tremeranno? [16]Tutti i prìncipi
del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro
manti, si spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a
lutto e seduti per terra tremeranno ad ogni istante,
spaventati per te.
[17]Su
di te alzeranno un lamento e diranno:
Perché sei scomparsa dai
mari, città famosa,
potente sui mari?
Essa e i suoi abitanti,
che incutevano terrore
su tutta la terraferma.
[18]Ora le isole tremano,
nel giorno della tua caduta,
le isole del mare sono spaventate per la tua fine».
[19]Poiché
dice il Signore Dio: «Quando avrò fatto di te una città
deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire
su di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto,
[20]allora ti farò scendere nella fossa, verso le
generazioni del passato, e ti farò abitare nelle regioni
sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con quelli che
sono scesi nella fossa, perché tu non sia più abitata:
allora io darò splendore alla terra dei viventi.
[21]Ti
renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà
ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
27
Secondo
lamento sulla caduta di Tiro
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Orsù,
figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro. [3]Dì a
Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia
con i popoli e con le molte isole:
Così dice il Signore Dio:
Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza.
[4]In mezzo ai mari è il tuo dominio.
I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima:
[5]con cipressi del Senìr
hanno costruito tutte le tue fiancate,
hanno preso il cedro del Libano
per farti l'albero maestro;
[6]i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan;
il ponte te lo hanno fatto d'avorio,
intarsiato nel bòssolo delle isole di Chittim.
[7]Di lino ricamato d'Egitto
era la tua vela che ti servisse d'insegna;
di giacinto scarlatto delle isole di Elisà
era il tuo padiglione.
[8]Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i tuoi
rematori,
gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
[9]Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te
per riparare le tue falle.
Tutte le navi del mare e i loro marinai
erano in te per scambiare merci.
[10]Guerrieri di Persia, di Lud e di Put
erano nelle tue schiere,
appendevano in te lo scudo e l'elmo,
ti davano splendore.
[11]I figli di Arvad e il loro esercito
erano intorno alle tue mura
vigilando sui tuoi bastioni,
tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi,
coronando la tua bellezza.
[12]Tarsìs
commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni specie,
scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo.
[13]Anche la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con
te e scambiavan le tue merci con schiavi e oggetti di
bronzo. [14]Quelli di Togarmà ti fornivano in cambio
cavalli da tiro, da corsa e muli. [15]Gli abitanti di
Dedan trafficavano con te; il commercio delle molte isole
era nelle tue mani: ti davano in pagamento corni d'avorio ed
ebano. [16]Aram commerciava con te per la moltitudine
dei tuoi prodotti e pagava le tue merci con pietre preziose,
porpora, ricami, bisso, coralli e rubini. [17]Con te
commerciavano Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in
cambio grano di Minnìt, profumo, miele, olio e balsamo.
[18]Damasco trafficava con te per i tuoi numerosi
prodotti, per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di
Chelbòn e lana di Zacar. [19]Vedàn e Iavàn da Uzàl ti
rifornivano ferro lavorato, cassia e canna aromatica in
cambio dei tuoi prodotti. [20]Dedan trafficava con te
in coperte di cavalli. [21]L'Arabia e tutti i
prìncipi di Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano con
te agnelli, montoni e capri. [22]I mercanti di Saba e
di Raemà trafficavano con te, scambiando le tue merci con i
più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre preziose e con
oro.
[23]Carran,
Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd commerciavano
con te. [24]Scambiavano con te vesti di lusso,
mantelli di porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari
colori, funi ritorte e robuste, sul tuo mercato. [25]Le
navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue mercanzie.
Così divenisti ricca e
gloriosa
in mezzo ai mari.
[26]In alto mare ti condussero i tuoi rematori,
ma il vento d'oriente ti ha travolto
in mezzo ai mari.
[27]Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico,
i tuoi marinai e i tuoi piloti,
i riparatori delle tue avarie
i trafficanti delle tue merci,
tutti i guerrieri che sono in te
e tutta la turba che è in mezzo a te
piomberanno nel fondo dei mari,
il giorno della tua caduta.
[28]All'udire il grido dei tuoi nocchieri
tremeranno le spiagge.
[29]Scenderanno dalle loro navi
quanti maneggiano il remo:
i marinai, e tutti i piloti del mare
resteranno a terra.
[30]Faranno sentire il lamento su di te
e grideranno amaramente,
si getteranno sulla testa la polvere,
si rotoleranno nella cenere;
[31]si raderanno i capelli per te
e vestiranno di sacco;
per te piangeranno nell'amarezza dell'anima
con amaro cordoglio.
[32]Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento,
su di te comporranno elegie:
Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
[33]Quando dai mari uscivano le tue mercanzie,
saziavi tanti popoli;
con l'abbondanza delle tue ricchezze
e del tuo commercio
arricchivi i re della terra.
[34]Ora tu giaci travolta dai flutti
nelle profondità delle acque:
il tuo carico e tutto il tuo equipaggio
sono affondati con te.
[35]Tutti gli abitanti delle isole
sono rimasti spaventati per te
e i loro re, colpiti dal terrore,
hanno il viso sconvolto.
[36]I mercanti dei popoli fischiano su di te,
tu sei divenuta oggetto di spavento,
finita per sempre».
Ezechiele - Capitolo
28
Contro il
re di Tiro
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è
insuperbito e hai detto:
Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[3]ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
[4]Con la tua saggezza e il tuo accorgimento
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
[5]con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
[6]Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[7]ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
[8]Ti precipiteranno nella fossa e morirai
della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
[9]Ripeterai ancora: «Io sono un dio»,
di fronte ai tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio
in balìa di chi ti uccide.
[10]Della morte dei non circoncisi morirai
per mano di stranieri, perché io l'ho detto».
Oracolo del Signore Dio.
La caduta
del re di Tiro
[11]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [12]«Figlio
dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli:
Così dice il Signore Dio:
Tu eri un modello di
perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
[13]in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue
legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
[14]Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
[15]Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
[16]Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
[17]Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua
bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
[18]Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
[19]Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».
Contro
Sidone
[20]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio
dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa:
[22]Annunziale: Dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te,
Sidòne,
e mostrerò la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore
quando farò giustizia di te
e manifesterò la mia santità.
[23]Manderò contro di essa la peste
e il sangue scorrerà per le sue vie:
cadranno in essa i trafitti di spada
e questa da ogni parte graverà;
e sapranno che io sono il Signore.
Israele
liberato dalle nazioni
[24]Non
ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina
dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano:
sapranno che io sono il Signore».
[25]Così
dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli Israeliti di
mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in
essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese
che diedi al mio servo Giacobbe, [26]vi abiteranno
tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi
abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi
su tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che
io sono il Signore loro Dio».
Ezechiele - Capitolo
29
Contro l'Egitto
[1]Il
dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti
contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e
contro tutto l'Egitto. [3]Parla dunque dicendo: Così
dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te,
faraone re d'Egitto;
grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume,
hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
[4]Metterò ganci alle tue mascelle
e farò sì che i pesci dei tuoi fiumi
ti si attacchino alle squame
e ti farò uscire dalle tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi
attaccati alle squame;
[5]getterò nel deserto te
e tutti i pesci dei tuoi fiumi
e andrai a cadere in mezzo alla campagna
e non sarai né raccolto né sepolto:
ti darò in pasto alle bestie selvatiche
e agli uccelli del cielo.
[6]Tutti gli abitanti dell'Egitto
sapranno che io sono il Signore,
poiché tu sei stato un sostegno di canna
per gli Israeliti.
[7]Quando questi ti vollero afferrare
ti rompesti lacerando loro tutta la spalla
e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti
facendo vacillare loro tutti i fianchi».
[8]Perciò
dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò contro di te una
spada ed eliminerò da te uomini e bestie. [9]L'Egitto
diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono
il Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia
creatura. [10]Ebbene eccomi contro di te e contro il
tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan, fino
alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata.
[11]Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà
deserto per quarant'anni. [12]Ridurrò l'Egitto una
terra desolata fra le terre assolate e le sue città saranno
distrutte, rimarranno una desolazione per quarant'anni e
disperderò gli Egiziani fra le genti e li disseminerò fra
altre regioni».
[13]Perché
dice il Signore Dio: «Al termine dei quarant'anni io
radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo
dispersi: [14]muterò la loro sorte e li ricondurrò
nel paese di Patròs, nella loro terra d'origine, e lì
formeranno un piccolo regno; [15]sarà il più modesto
fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli:
li renderò piccoli e non domineranno più le altre nazioni.
[16]Non costituiranno più una speranza per gli
Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si
rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore
Dio».
[17]Ora,
il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi
fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere
al suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è
diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo
esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per
l'impresa compiuta contro di essa. [19]Perciò così
dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di
Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue
ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà;
questa sarà la mercede per il suo esercito. [20]Per
l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto,
poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.
[21]In
quel giorno io farò spuntare un potente per la casa
d'Israele e a te farò aprire la bocca in mezzo a loro:
sapranno che io sono il Signore».
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Ezechiele - Capitolo
30
Il giorno
del Signore contro l'Egitto
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio:
Gemete: Ah, quel giorno!
[3]Perché il giorno è vicino,
vicino è il giorno del Signore,
giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
[4]La spada verrà sull'Egitto
e ci sarà l'angoscia in Etiopia,
quando cadranno in Egitto i trafitti,
le sue ricchezze saranno asportate
e le sue fondamenta disfatte.
[5]Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie
e Cub e i figli del paese dell'alleanza
cadranno con loro di spada. [6]Dice il Signore:
Cadranno gli alleati dell'Egitto
e sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza:
da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada.
Parola del Signore Dio.
[7]Sarà un deserto fra terre devastate
e le sue città fra città desolate.
[8]Sapranno che io sono il Signore
quando darò fuoco all'Egitto
e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati.
[9]In
quel giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere
il terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà
spavento nel giorno dell'Egitto, poiché ecco gia viene».
[10]Così dice il Signore Dio: «Farò cessare il
tumultuare dell'Egitto per mezzo di Nabucodònosor re di
Babilonia. [11]Egli e il suo popolo, il più violento
dei popoli, saranno inviati a devastare il paese e
sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno il
terreno di cadaveri. [12]Farò seccare i fiumi e darò
il paese in mano a genti barbare, devasterò il territorio e
ciò che contiene, per mezzo di stranieri: io, il Signore,
l'ho detto».
[13]Dice
il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli
e farò sparire gli dei da Menfi.
Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto,
vi spanderò il terrore,
[14]devasterò Patròs,
darò fuoco a Tanis,
farò giustizia su Tebe.
[15]Scatenerò
l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto, sterminerò la
moltitudine di Tebe. [16]Metterò a fuoco l'Egitto:
Sin si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà
smantellata dai nemici in pieno giorno. [17]I giovani
di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di spada e queste città
andranno in schiavitù. [18]In Tafni si oscurerà il
giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e
verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la
coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave. [19]Farò
giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il Signore».
[20]Al
settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio
dell'uomo, ho spezzato il braccio del faraone re d'Egitto;
egli non è stato curato con medicamenti né fasciato con
bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada».
[22]Perciò dice il Signore Dio: «Eccomi contro il
faraone re d'Egitto: gli spezzerò il braccio ancora valido e
gli farò cadere la spada di mano. [23]Disperderò gli
Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni.
[24]Invece rafforzerò le braccia del re di Babilonia e
nella sua mano porrò la mia spada: spezzerò le braccia del
faraone che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a
morte. [25]Fortificherò le braccia del re di
Babilonia, mentre le braccia del faraone cadranno. Si saprà
che io sono il Signore, quando porrò la mia spada nella mano
del re di Babilonia ed egli la stenderà sulla terra
d'Egitto. [26]Disperderò gli Egiziani fra le genti e
li disperderò in altre regioni: si saprà che io sono il
Signore».
Ezechiele - Capitolo
31
Il cedro
[1]Il
primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, dì al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei
suoi sudditi:
A chi credi di essere simile
nella tua grandezza?
[3]Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano,
bello di rami e folto di fronde, alto di tronco;
fra le nubi era la sua cima.
[4]Le acque lo avevano nutrito,
l'abisso lo aveva fatto innalzare
inviando i suoi fiumi
attorno al suolo dov'era piantato
e mandando i suoi ruscelli
anche a tutti gli alberi dei campi.
[5]Per questo aveva superato in altezza
tutti gli alberi dei campi:
i suoi rami si erano moltiplicati,
le sue fronde si erano distese
per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita.
[6]Fra i suoi rami fecero il nido
tutti gli uccelli del cielo,
sotto le sue fronde partorirono
tutte le bestie selvatiche,
alla sua ombra sedettero
tutte le grandi nazioni.
[7]Era bello nella sua altezza
e nell'ampiezza dei suoi rami,
poiché la sua radice era presso grandi acque.
[8]I cedri non l'uguagliavano
nel giardino di Dio,
i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde,
i platani non erano neppure
come uno dei suoi rami:
nessun albero nel giardino di Dio
lo pareggiava in magnificenza.
[9]Bello lo aveva fatto
nella moltitudine dei suoi rami,
perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden
nel giardino di Dio».
[10]Perciò
dice il Signore Dio: «Poiché si era elevato in altezza e
aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era
inorgoglito per la sua grandezza, [11]io lo diedi in
balìa di un principe di popoli; lo rigettai a causa della
sua empietà. [12]Popoli stranieri, fra i più barbari,
lo tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle
caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono
spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si
allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono.
[13]Sui
suoi resti si posano
tutti gli uccelli del cielo
e fra i suoi rami
ogni bestia selvatica,
[14]perché
nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua
altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria
altezza confidi in sé nessun albero che beve le acque.
Poichè
tutti sono destinati alla
morte,
alla regione sotterranea,
in mezzo ai figli dell'uomo,
fra coloro che scendono nella fossa».
[15]Così
dice il Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far
lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le
grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a
lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui.
[16]Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni,
quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono
nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti
gli alberi dell'Eden, la parte più scelta e più bella del
Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque. [17]Anch'essi
con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada,
quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e
dimoravano alla sua ombra.
[18]A
chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra
gli alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con
gli alberi dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra
i non circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà
il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore
Dio.
Ezechiele - Capitolo
32
Il
coccodrillo
[1]Il
primo giorno del dodicesimo mese dell'anno decimosecondo, mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto
dicendo:
Leone fra le genti eri
considerato;
ma eri come un coccodrillo nelle acque,
erompevi nei tuoi fiumi
e agitavi le acque con le tue zampe,
intorbidandone i corsi».
[3]Dice il Signore Dio:
«Tenderò contro di te la mia rete
con una grande assemblea di popoli
e ti tireranno su con la mia rete.
[4]Ti getterò sulla terraferma
e ti abbandonerò al suolo.
Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo
e sazierò di te tutte le bestie della terra.
[5]Spargerò per i monti la tua carne
e riempirò le valli della tua carogna.
[6]Farò bere alla terra il tuo scolo,
il tuo sangue, fino ai monti,
e i burroni saranno pieni di te.
[7]Quando cadrai estinto, coprirò il cielo
e oscurerò le sue stelle,
velerò il sole di nubi e la luna non brillerà.
[8]Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te
e stenderò sulla tua terra le tenebre.
Parola del Signore Dio.
[9]Sgomenterò
il cuore di molti popoli, quando farò giungere la notizia
della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute.
[10]Per te farò stupire molti popoli e tremeranno i loro
re a causa tua, quando sguainerò la spada davanti a loro.
Ognuno tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno
della tua rovina». [11]Poiché dice il Signore Dio:
«La spada del re di Babilonia ti raggiungerà.
[12]Abbatterò
la tua moltitudine con la spada dei prodi,
dei popoli più feroci;
abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto
e tutta la sua moltitudine sarà sterminata.
[13]Farò perire tutto il suo bestiame
sulle rive delle grandi acque,
che non saranno più turbate da piede d'uomo,
né unghia d'animale le intorbiderà.
[14]Allora farò ritornare tranquille le loro acque
e farò scorrere i loro canali come olio.
Parola del Signore Dio.
[15]Quando avrò fatto dell'Egitto una terra desolata,
tutta priva di quanto contiene,
quando avrò percosso tutti i suoi abitanti,
allora si saprà che io sono il Signore.
[16]Questo
è un lamento e lo si canterà. Lo canteranno le figlie delle
genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua
moltitudine». Oracolo del Signore Dio.
Discesa
del faraone nello Sheol
[17]Ai
quindici del primo mese, dell'anno decimosecondo, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti
dell'Egitto. Falli scendere insieme con le figlie di nazioni
potenti, nella regione sotterranea, con quelli che scendono
nella fossa.
[19]Di
chi tu sei più bello?
Scendi e giaci con i non circoncisi.
[20]Cadranno
fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata. Colpite
a morte l'Egitto e tutta la sua gente. [21]I più
potenti eroi si rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e
dagli inferi diranno: Vieni, giaci con i non circoncisi, con
i trafitti di spada. [22]Là è Assur e tutta la sua
gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di
spada; [23]poiché le loro sepolture sono poste nel
fondo della fossa e la sua gente è intorno alla sua tomba:
uccisi, tutti, trafitti di spada, essi che seminavano il
terrore nella terra dei viventi.
[24]Là
è Elam e tutto il suo esercito, intorno al suo sepolcro.
Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella
regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella
terra dei viventi. Ora portano la loro ignominia con quelli
che scendono nella fossa. [25]In mezzo ai trafitti
posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo
sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché
avevano sparso il terrore nella terra dei viventi, portano
la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa; sono
stati collocati in mezzo ai trafitti di spada.
[26]Là
è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo
sepolcro: tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché
incutevano il terrore nella terra dei viventi. [27]Non
giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che
scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade
disposte sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa,
perché tali eroi erano un terrore nella terra dei viventi.
[28]Così tu giacerai fra i non circoncisi e con i
trafitti di spada.
[29]Là
è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi che, nonostante il
loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono
con i non circoncisi e con quelli che scendono nella fossa.
[30]Là sono tutti i prìncipi del settentrione, tutti
quelli di Sidòne, che scesero con i trafitti, nonostante il
terrore sparso dalla loro potenza; giacciono i non
circoncisi con i trafitti di spada e portano la loro
ignominia con quelli che scendono nella fossa.
[31]Il
faraone li vedrà e si consolerà alla vista di tutta questa
moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno
trafitti di spada. Oracolo del Signore Dio. [32]Perchè
aveva sparso il terrore nella terra dei viventi, ecco giace
in mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di spada, egli il
faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
33
III.
DURANTE E DOPO L'ASSEDIO DI GERUSALEMME
Il
profeta come sentinella
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro: Se mando
la spada contro un paese e il popolo di quella terra prende
un uomo del suo territorio e lo pone quale sentinella,
[3]e questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese,
suona la tromba e dà l'allarme al popolo: [4]se colui
che ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada
giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria
rovina. [5]Aveva udito il suono della tromba, ma non
ci ha badato: sarà responsabile della sua rovina; se ci
avesse badato, si sarebbe salvato. [6]Se invece la
sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il
popolo non è avvertito e la spada giunge e sorprende
qualcuno, questi sarà sorpreso per la sua iniquità: ma della
sua morte domanderò conto alla sentinella. [7]O
figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli
Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li
avvertirai da parte mia. [8]Se io dico all'empio:
Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio
dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua
iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te.
[9]Ma
se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si
converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua
iniquità. Tu invece sarai salvo.
Conversione e perversione
[10]Tu,
figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi dite: I
nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in
essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere? [11]Dì
loro: Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io
non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista
dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra
condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti?
[12]Figlio
dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia
del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la
sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non
potrà vivere per la sua giustizia se pecca. [13]Se io
dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua
giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni
buone sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli
ha commesso. [14]Se dico all'empio: Morirai, ed egli
desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e
giusto, [15]rende il pegno, restituisce ciò che ha
rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il
male, egli vivrà e non morirà; [16]nessuno dei
peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha
praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà.
[17]Eppure,
i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del
Signore non è retto. E' invece il loro modo di agire che non
è retto! [18]Se il giusto desiste dalla giustizia e
fa il male, per questo certo morirà. [19]Se l'empio
desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per
questo vivrà. [20]Voi andate dicendo: Non è retto il
modo di agire del Signore. Giudicherò ciascuno di voi
secondo il suo modo di agire, Israeliti».
La presa
della città
[21]Il
cinque del decimo mese dell'anno decimosecondo della nostra
deportazione arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per
dirmi: La città è presa. [22]La sera prima
dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e
al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì
la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
La
devastazione del paese
[23]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio
dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese
d'Israele, vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in
possesso il paese e noi siamo molti: a noi dunque è stato
dato in possesso il paese!
[25]Perciò
dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne
con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate
il sangue, e vorreste avere in possesso il paese? [26]Voi
vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande,
ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste
avere in possesso il paese? [27]Annunzierai loro:
Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che
stanno fra le rovine periranno di spada; darò in pasto alle
belve quelli che sono per la campagna e quelli che sono
nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste.
[28]Ridurrò il paese ad una solitudine e a un deserto e
l'orgoglio della sua forza cesserà. I monti d'Israele
saranno devastati, non ci passerà più nessuno. [29]Sapranno
che io sono il Signore quando farò del loro paese una
solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che
hanno commessi.
Risultati
della predicazione
[30]Figlio
dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le
mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro:
Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore.
[31]In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti
a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in
pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il loro
cuore va dietro al guadagno. [32]Ecco, tu sei per
loro come una canzone d'amore: bella è la voce e piacevole
l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma
non le mettono in pratica. [33]Ma quando ciò avverrà
ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a
loro».
Ezechiele - Capitolo
34
I pastori
di Israele
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e
riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori
d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero
forse pascere il gregge? [3]Vi nutrite di latte, vi
rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non
pascolate il gregge. [4]Non avete reso la forza alle
pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete
fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non
siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate
con crudeltà e violenza. [5]Per colpa del pastore si
sono disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche:
sono sbandate. [6]Vanno errando tutte le mie pecore
in tutto il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne
cura. [7]Perciò, pastori, ascoltate la parola del
Signore: [8]Com'è vero ch'io vivo, - parla il Signore
Dio - poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie
pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del
pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del
mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del
mio gregge - [9]udite quindi, pastori, la parola del
Signore: [10]Dice il Signore Dio: Eccomi contro i
pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non li lascerò
più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno
più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e
non saranno più il loro pasto. [11]Perché dice il
Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne
avrò cura. [12]Come un pastore passa in rassegna il
suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che
erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie
pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse
nei giorni nuvolosi e di caligine. [13]Le ritirerò
dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò
nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele,
nelle valli e in tutte le praterie della regione. [14]Le
condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti
alti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno
rigogliosi pascoli sui monti d'Israele. [15]Io stesso
condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare.
Oracolo del Signore Dio. [16]Andrò in cerca della
pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita;
fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura
della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
[17]A
te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra
pecora e pecora, fra montoni e capri. [18]Non vi
basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i
piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua
chiara, volete intorbidare con i piedi quella che resta.
[19]Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi
hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno
intorbidato. [20]Perciò dice il Signore Dio a loro
riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora
magra. [21]Poiché voi avete spinto con il fianco e
con le spalle e cozzato con le corna le più deboli fino a
cacciarle e disperderle, [22]io salverò le mie pecore
e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra
pecora e pecora.
[23]Susciterò
per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo. Egli
le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore; [24]io,
il Signore, sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà
principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato.
[25]Stringerò con esse un'alleanza di pace e farò
sparire dal paese le bestie nocive, cosicché potranno
dimorare tranquille anche nel deserto e riposare nelle
selve.
[26]Farò
di loro e delle regioni attorno al mio colle una
benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà
pioggia di benedizione. [27]Gli alberi del campo
daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; essi
abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che
io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del
loro giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li
tiranneggiano. [28]Non saranno più preda delle genti,
né li divoreranno le fiere selvatiche, ma saranno al sicuro
e nessuno li spaventerà.
[29]Farò
germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno
più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il
disprezzo delle genti. [30]Sapranno che io, il
Signore, sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele, sono
il mio popolo. Parola del Signore Dio.
[31]Voi,
mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il
vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
35
Contro i
monti di Edom
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro
di esso. [3]Annunzierai: Dice il Signore Dio:
Eccomi a te, monte Seir,
anche su di te stenderò il mio braccio
e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
[4]Ridurrò le tue città in macerie,
e tu diventerai un deserto;
così saprai che io sono il Signore.
[5]Tu
hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai
consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando
ho posto fine alla loro iniquità; [6]per questo,
com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio - ti abbandonerò
al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il
sangue e il sangue ti perseguiterà. [7]Farò del monte
Seir una solitudine e un deserto e vi eliminerò chiunque su
di esso va e viene. [8]Riempirò di cadaveri i tuoi
monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue
valli cadranno i trafitti di spada. [9]In solitudine
perenne ti ridurrò e le tue città non saranno più abitate:
saprete che io sono il Signore. [10]Poiché hai detto:
Questi due popoli, questi due territori saranno miei, noi li
possiederemo, anche se là è il Signore. [11]Per
questo, com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io
agirò secondo quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato
nell'odio contro di loro e mi rivelerò in mezzo a loro
quando farò giustizia di te: [12]saprai allora che io
sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai
proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son dati a
noi perché vi pascoliamo. [13]Contro di me avete
fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le
parole: ho udito tutto. [14]Così dice il Signore Dio:
Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te una solitudine:
[15]poiché tu hai gioito per l'eredità della casa
d'Israele che era devastata, così io tratterò te: sarai
ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto
intero; si saprà che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo
36
Oracolo
sui monti di Israele
[1]«Ora,
figlio dell'uomo, profetizza ai monti d'Israele e dì: Monti
d'Israele, udite la parola del Signore. [2]Così dice
il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I
colli eterni son diventati il nostro possesso, [3]ebbene,
profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete
stati devastati e perseguitati dai vicini per renderci
possesso delle altre nazioni e poiché siete stati fatti
oggetto di maldicenza e d'insulto della gente, [4]ebbene,
monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il
Signore Dio ai monti, alle colline, alle pendici e alle
valli, alle rovine desolate e alle città deserte che furono
preda e scherno dei popoli vicini: [5]ebbene, così
dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro
gli altri popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del
cuore, con il disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio
paese il loro possesso per saccheggiarlo. [6]Per
questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti,
alle colline, alle pendici e alle valli: Dice il Signore
Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con furore: Poiché voi
avete portato l'obbrobrio delle genti, [7]ebbene,
dice il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti
che vi stanno d'intorno subiranno il loro vituperio.
[8]E
voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il
mio popolo d'Israele perché sta per tornare. [9]Ecco
infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e
sarete seminati. [10]Moltiplicherò sopra di voi gli
uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno
ripopolate e le rovine ricostruite.
[11]Moltiplicherò
su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e saranno
fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò
i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono
il Signore.
[12]Ricondurrò
su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi
possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più
dei loro figli.
[13]Così
parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori
gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo, [14]ebbene,
tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli
la nazione. Oracolo del Signore Dio. [15]Non ti farò
più sentire gli insulti delle nazioni e non ti farò più
subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la
tua gente». Parola del Signore Dio.
[16]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [17]«Figlio
dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese,
lo rese impuro con la sua condotta e le sue azioni. Come
l'impurità di una donna nel suo tempo è stata la loro
condotta davanti a me. [18]Perciò ho riversato su di
loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e
per gli idoli con i quali l'avevano contaminato. [19]Li
ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri
territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le
loro azioni. [20]Giunsero fra le nazioni dove erano
spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro si
diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono
stati scacciati dal suo paese. [21]Ma io ho avuto
riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano
disonorato fra le genti presso le quali sono andati. [22]Annunzia
alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non
per riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio
nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le
quali siete andati. [23]Santificherò il mio nome
grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a
loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore -
parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in
voi davanti ai loro occhi. [24]Vi prenderò dalle
genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro
suolo. [25]Vi aspergerò con acqua pura e sarete
purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e
da tutti i vostri idoli; [26]vi darò un cuore nuovo,
metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il
cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. [27]Porrò
il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei
statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie
leggi. [28]Abiterete nella terra che io diedi ai
vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro
Dio. [29]Vi libererò da tutte le vostre impurità:
chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più la
carestia. [30]Moltiplicherò i frutti degli alberi e
il prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna
della fame fra le genti. [31]Vi ricorderete della
vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano
buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre
iniquità e le vostre nefandezze. [32]Non per riguardo
a voi, io agisco - dice il Signore Dio - sappiatelo bene.
Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o
Israeliti». [33]Così dice il Signore Dio: «Quando vi
avrò purificati da tutte le vostre iniquità, vi farò
riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno
ricostruite. [34]Quella terra desolata, che agli
occhi di ogni viandante appariva un deserto, sarà
ricoltivata [35]e si dirà: La terra, che era
desolata, è diventata ora come il giardino dell'Eden, le
città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono fortificate e
abitate. [36]I popoli che saranno rimasti attorno a
voi sapranno che io, il Signore, ho ricostruito ciò che era
distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto. Io, il
Signore, l'ho detto e lo farò».
[37]Dice
il Signore Dio: «Permetterò ancora che la gente d'Israele mi
preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli
uomini come greggi, [38]come greggi consacrati, come
un gregge di Gerusalemme nelle sue solennità. Allora le
città rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno
che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo
37
Le ossa
aride
[1]La
mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori
in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa;
[2]mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi
che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle
e tutte inaridite. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo,
potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio,
tu lo sai». [4]Egli mi replicò: «Profetizza su queste
ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del
Signore. [5]Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco,
io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. [6]Metterò
su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di
voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e
rivivrete: Saprete che io sono il Signore». [7]Io
profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io
profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le
ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo
corrispondente. [8]Guardai ed ecco sopra di esse i
nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non
c'era spirito in loro. [9]Egli aggiunse: «Profetizza
allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo
spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro
venti e soffia su questi morti, perché rivivano». [10]Io
profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in
essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un
esercito grande, sterminato.
[11]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente
d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono
inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti.
[12]Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il
Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito
dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese
d'Israele. [13]Riconoscerete che io sono il Signore,
quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri
sepolcri, o popolo mio. [14]Farò entrare in voi il
mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese;
saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò».
Oracolo del Signore Dio.
Giuda e
Israele in un solo regno
[15]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [16]«Figlio
dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli
Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici
sopra: Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele
unita a lui, [17]e accostali l'uno all'altro in modo
da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua
mano. [18]Quando i figli del tuo popolo ti diranno:
Ci vuoi spiegare che significa questo per te?, [19]tu
dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di
Giuseppe, che è in mano àEfraim e le tribù d'Israele unite a
lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo;
diventeranno una cosa sola in mano mia.
[20]Tieni
in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e
[21]dì loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io
prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati
e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese:
[22]farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui
monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non
saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni.
[23]Non si contamineranno più con i loro idoli, con i
loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da
tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. [24]Il
mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico
pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti,
osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica.
[25]Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo
Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri,
abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli,
attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per
sempre. [26]Farò con loro un'alleanza di pace, che
sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabilirò e li
moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per
sempre. [27]In mezzo a loro sarà la mia dimora: io
sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. [28]Le
genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele
quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre».
Ezechiele - Capitolo
38
Contro
Gog, re di Magog
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg, principe
capo di Mesech e Tubal, e profetizza contro di lui.
Annunzierai: [3]Dice il
Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe capo di
Mesech e Tubal, [4]io ti aggirerò, ti metterò ganci
alle mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito,
cavalli e cavalieri tutti ben equipaggiati, truppa immensa
con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di spada. [5]La
Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed
elmi. [6]Gomer e tutte le sue schiere, la gente di
Togarmà, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro
forze, popoli numerosi sono con te.
[7]Stà
pronto, fà i preparativi insieme con tutta la moltitudine
che si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione.
[8]Dopo molto tempo ti sarà dato l'ordine: sul finire
degli anni tu andrai contro una nazione che è sfuggita alla
spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti
d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle
genti e tutti abitano tranquilli. [9]Tu vi salirai,
vi giungerai come un uragano: sarai come un nembo che
avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli
numerosi che sono con te. [10]Dice il Signore Dio: In
quel giorno ti verranno in mente dei pensieri e concepirai
progetti malvagi. [11]Tu dirai: Andrò contro una
terra indifesa, assalirò genti tranquille che si tengono
sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non
hanno né sbarre né porte, [12]per depredare,
saccheggiare, metter la mano su rovine ora ripopolate e
sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli
armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra.
[13]Saba,
Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti
domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua
gente per venir a depredare e portar via argento e oro, per
rapire armenti e averi e per fare grosso bottino? [14]Perciò
predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog: Così dice il
Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele
dimorerà del tutto sicuro, tu ti leverai, [15]verrai
dalla tua dimora, dagli estremi confini del settentrione, tu
e i popoli numerosi che sono con te, tutti su cavalli, una
turba grande, un esercito potente. [16]Verrai contro
il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra.
Sul finire dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché
le genti mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog,
manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi. [17]Così
dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei
tempi antichi per mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele,
i quali, in quei tempi e per molti anni, profetizzarono che
io ti avrei mandato contro di loro? [18]Ma, quando
Gog giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio -
divamperà la mia collera. [19]Nella mia gelosia e nel
mio furore ardente io vi dichiaro: In quel giorno ci sarà un
gran terremoto nel paese di Israele: [20]davanti a me
tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli
animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul
terreno e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno,
le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.
[21]Contro
di lui, per tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada.
Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà
contro il proprio fratello. [22]Farò giustizia di lui
con la peste e con il sangue: farò piovere su di lui e le
sue schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui,
torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo. [23]Io
mostrerò la mia potenza e la mia santità e mi rivelerò
davanti a genti numerose e sapranno che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo
39
[1]«E
tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annunzia: Così
dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo
di Mesech e di Tubal. [2]Io ti sospingerò e ti
condurrò e dagli estremi confini del settentrione ti farò
salire e ti condurrò sui monti d'Israele. [3]Spezzerò
l'arco nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla
tua mano destra. [4]Tu cadrai sui monti d'Israele con
tutte le tue schiere e i popoli che sono con te: ti ho
destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle
bestie selvatiche. [5]Tu sarai abbattuto in aperta
campagna, perché io l'ho detto. Oracolo del Signore Dio.
[6]Manderò
un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le
isole: sapranno che io sono il Signore. [7]Farò
conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele,
e non permetterò che il mio santo nome sia profanato; le
genti sapranno che io sono il Signore, santo in Israele.
[8]Ecco, questo avviene e si compie - parola del Signore
Dio -: è questo il giorno di cui ho parlato. [9]Gli
abitanti delle città d'Israele usciranno e per accendere il
fuoco bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e archi e
frecce e mazze e giavellotti e con quelle alimenteranno il
fuoco per sette anni. [10]Non andranno a prendere la
legna nei campi e neppure a tagliarla nei boschi perché
faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li
avevano spogliati e deprederanno coloro che li avevano
saccheggiati. Parola del Signore Dio.
[11]In
quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in
Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude
il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua
moltitudine e quel luogo si chiamerà Valle della moltitudine
di Gog. [12]La casa di Israele darà loro sepoltura
per sette mesi per purificare il paese. [13]Lì
seppellirà tutto il popolo del paese e sarà per loro
glorioso il giorno in cui manifesterò la mia gloria. Parola
del Signore Dio. [14]Saranno scelti uomini che
percorreranno di continuo il paese per seppellire con
l'aiuto dei viandanti quelli che son rimasti a fior di
terra, per renderla pura; cominceranno le ricerche alla fine
del settimo mese. [15]Quando percorrendo il paese
vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i
becchini non le seppelliscano nella valle della moltitudine
di Gog: [16]Hamonà sarà chiamata la città. Così
purificheranno il paese. [17]A te, figlio dell'uomo,
dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a
tutte le bestie selvatiche: Radunatevi, venite;
raccoglietevi da ogni parte sul sacrificio che offro a voi,
sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete carne e
berrete sangue; [18]mangerete carne d'eroi, berrete
sangue di prìncipi del paese: montoni, agnelli, capri e tori
grassi di Basàn, tutti. [19]Mangerete grasso a
sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del sacrificio
che preparo per voi. [20]Alla mia tavola vi sazierete
di cavalli e cavalieri, di eroi e di guerrieri d'ogni razza.
Parola del Signore Dio.
Conclusione
[21]Fra
le genti manifesterò la mia gloria e tutte le genti vedranno
la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di
voi. [22]La casa d'Israele da quel giorno in poi
saprà che io, il Signore, sono il loro Dio. [23]Le
genti sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era
stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e
io avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano
ai loro nemici, perché tutti cadessero di spada. [24]Secondo
le loro nefandezze e i loro peccati io li trattai e nascosi
loro la faccia.
[25]Perciò
così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di
Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò
geloso del mio santo nome. [26]Quando essi abiteranno
nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi,
si vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno commesse
contro di me.
[27]Quando
io li avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle
terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia
santità, davanti a numerosi popoli, [28]allora
sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio, poiché dopo
averli condotti in schiavitù fra le genti, li ho radunati
nel loro paese e non ne ho lasciato fuori neppure uno.
[29]Allora non nasconderò più loro il mio volto, perché
diffonderò il mio spirito sulla casa d'Israele». Parola del
Signore Dio.
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Ezechiele - Capitolo
40
IV. LA
"TORAH" DI EZECHIELE
Il tempio
futuro
[1]Al
principio dell'anno venticinquesimo della nostra
deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando
era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano
del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. [2]In
visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose
sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una
città, dal lato di mezzogiorno. [3]Egli mi condusse
là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in
piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una
canna per misurare. [4]Quell'uomo mi disse: «Figlio
dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a
quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto
qui perché io te lo mostri e tu manifesti alla casa
d'Israele quello che avrai visto».
Il muro
esterno
[5]Ed
ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per
misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un
cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del
muro: era una canna, e l'altezza una canna.
Il
portico orientale
[6]Poi
andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e
misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza.
[7]Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di
larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti:
anche la soglia del portico dal lato dell'atrio della porta
stessa, verso l'interno, era di una canna. [8]Misurò
l'atrio della porta: era di otto cubiti; [9]i
pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era verso
l'interno.
[10]Le
stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre
dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una
stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra.
[11]Misurò la larghezza dell'apertura del portico: era
di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici
cubiti. [12]Davanti alle stanze vi era un parapetto
di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava
sei cubiti per lato. [13]Misurò poi il portico dal
tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di
venticinque cubiti; da un'apertura all'altra; [14]i
pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai pilastri
cominciava il cortile che circondava la porta. [15]Dalla
facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio
della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti.
[16]Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate
verso l'interno, intorno alla porta, come anche vi erano
finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui
pilastri erano disegnate palme.
Il
cortile esterno
[17]Poi
mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un
lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le
stanze lungo il lastricato. [18]Il lastricato si
estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla
larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore.
[19]Misurò lo spazio dalla facciata della porta
inferiore da oriente a settentrione alla facciata della
porta interna, erano cento cubiti.
Il
portico settentrionale
[20]Poi
misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a
settentrione e conduce al cortile esterno. [21]Le sue
stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri,
l'atrio avevano le stesse dimensioni della prima porta:
cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
[22]Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse
dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si
accedeva per sette scalini: l'atrio era davanti. [23]Di
fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di
fronte a quello di oriente; misurò la distanza fra portico e
portico: vi erano cento cubiti.
Il
portico meridionale
[24]Mi
condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a
mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le
stesse dimensioni. [25]Intorno al portico, come
intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre
finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per
venticinque di larghezza. [26]Vi si accedeva per
sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui
pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di
palme. [27]Il cortile interno aveva un portico verso
mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in
direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.
Atrio
interno. Portico meridionale
[28]Allora
mi introdusse nell'atrio interno, per il portico
meridionale, e misurò questo portico; aveva le stesse
dimensioni. [29]Le stanze, i pilastri e l'atrio
avevano le medesime misure. Intorno al portico, come intorno
all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti
di lunghezza per venticinque di larghezza.
[30]Intorno
vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per
cinque di larghezza.
[31]Il
suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui
pilastri c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali
si accedeva erano otto.
Il
portico orientale
[32]Poi
mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a
oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni. [33]Le
stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni.
Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano
finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per
venticinque di larghezza. [34]Il suo vestibolo dava
sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra
vi erano ornamenti di palme: i gradini per i quali si
accedeva erano otto. Il portico settentrionale
[35]Poi
mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva le
solite dimensioni, [36]come le stanze, i pilastri e
l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta
cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [37]Il
suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una
parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini
per cui vi si accedeva erano otto.
Annessi
ai portici
[38]C'era
anche una stanza con la porta vicino ai pilastri dei
portici; là venivano lavati gli olocausti. [39]Nell'atrio
del portico vi erano due tavole da una parte e due
dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i
sacrifici espiatori e di riparazione. [40]Altre due
tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra
nel portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del
portico. [41]Così a ciascun lato del portico c'erano
quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra:
otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime.
[42]C'erano poi altre quattro tavole di pietre
squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo,
larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse
venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli
olocausti e gli altri sacrifici. [43]Uncini d'un
palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle tavole
si mettevano le carni delle offerte.
[44]Fuori
del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due
stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a
mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava
a settentrione. [45]Egli mi disse: «La stanza che
guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del
tempio, [46]mentre la stanza che guarda a
settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'altare:
sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi, si
avvicinano al Signore per il suo servizio».
L'atrio
interno
[47]Misurò
quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza
per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.
Il
tempio: l'ulam o atrio
[48]Mi
condusse poi nell'atrio del tempio e ne misurò i pilastri:
erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti
dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una
parte e tre cubiti dall'altra. [49]La lunghezza del
vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici
cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto
ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una
dall'altra.
Ezechiele - Capitolo
41
L'ekal o
il "santo" (santuario)
[1]M'introdusse
poi nel santuario e misurò i pilastri: erano larghi sei
cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra. [2]La
porta era larga dieci cubiti e i lati della porta cinque
cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò
quindi il santuario: era lungo quaranta cubiti e largo
venti.
Il debir
o il "santo dei santi"
[3]Andò
poi nell'interno e misurò i pilastri della porta, due
cubiti, e la porta, sei cubiti; la larghezza della porta,
sette cubiti. [4]Ne misurò ancora la lunghezza, venti
cubiti e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti,
poi mi disse: «Questo è il Santo dei santi».
Le celle
laterali
[5]Misurò
poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza
dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio.
[6]Le celle laterali erano una sull'altra, trenta per
tre piani. Per le celle all'intorno, c'erano, nel muro del
tempio, rientranze in modo che fossero collegate fra di
loro, ma non collegate al muro del tempio. [7]Salendo
da un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava,
perciò la costruzione era più larga verso l'alto. Dal piano
inferiore si poteva salire al piano di mezzo e da questo a
quello più alto. [8]Io vidi intorno al tempio una
elevazione. I fondamenti dell'edificio laterale erano di una
canna intera di sei cubiti. [9]La larghezza del muro
esterno dell'edificio laterale era di cinque cubiti, come
quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio laterale del
tempio [10]e le stanze c'era una larghezza di venti
cubiti intorno al tempio. [11]Le porte dell'edificio
laterale rimanevano sullo spazio libero; una porta dava a
settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio libero era
cinque cubiti tutt'intorno.
L'"edificio" occidentale
[12]La
costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato
d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro
della costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque
cubiti; la sua lunghezza di novanta cubiti.
[13]Poi
misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero,
edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti. [14]La
larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero,
cento cubiti. [15]Misurò ancora la larghezza
dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte
retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento
cubiti.
Ornamentazione interna
L'interno del santuario, il suo
vestibolo, [16]gli stipiti, le finestre a grate e le
gallerie attorno a tutti e tre, a cominciare dalla soglia,
erano rivestiti di tavole di legno, tutt'intorno, dal
pavimento fino alle finestre, che erano velate. [17]Dalla
porta, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti
interne ed esterne erano dipinti [18]cherubini e
palme. Fra cherubino e cherubino c'era una palma; ogni
cherubino aveva due aspetti: [19]aspetto d'uomo verso
una palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati
intorno a tutto il tempio. [20]Da terra fino sopra la
porta erano disposti cherubini e palme sulle pareti del
santuario.
[21]Gli
stipiti del santuario erano quadrangolari.
L'altare
di legno
Davanti al Santo dei santi
c'era come [22]un altare di legno, alto tre cubiti,
due cubiti di lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la
base e i lati erano di legno. Mi disse: «Questa è la tavola
che sta davanti al Signore».
[23]Il
santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno.
[24]Ogni porta aveva due battenti e ogni battente si
ripiegava in due pezzi: due per un battente e due per
l'altro. [25]Sulle porte erano dipinti cherubini e
palme come sulle pareti: un portale di legno era sulla
facciata dell'atrio all'esterno. [26]Finestre e grate
e palme erano da tutt'e due le parti, ai lati del vestibolo,
alle celle annesse al tempio e agli architravi.
Ezechiele - Capitolo
42
Adiacenze
del tempio
[1]Allora
mi fece uscire nell'atrio esterno dal lato settentrionale e
mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio
libero prospicente l'edificio verso settentrione. [2]Nella
facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso
settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza. [3]Di
fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte al
lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro
porticato a tre piani; [4]davanti alle stanze c'era
un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di
lunghezza: le porte delle stanze guardavano a settentrione.
[5]Le stanze superiori erano più strette delle
inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte
dello spazio. [6]Erano a tre piani, ma non avevano
colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze
superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a
quelle inferiori. [7]Il muro esterno parallelo alle
stanze, dal lato del corridoio esterno, aveva, davanti alle
stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. [8]Infatti
la lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di
cinquanta cubiti, mentre dal lato del tempio era di cento
cubiti. [9]In basso le stanze avevano l'ingresso
rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla
larghezza del muro dell'atrio.
[10]A
mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di
cinta, c'erano stanze [11]e, davanti ad esse, un
passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione:
la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come
anche le varie uscite e le loro disposizioni; come le porte
di quelle, [12]così erano le porte delle stanze che
davano a mezzogiorno; una porta era al principio
dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di
chi entra. [13]Egli mi disse: «Le stanze a
settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio
libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si
accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi
riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di
espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo.
[14]Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno
dal luogo santo verso l'atrio esterno, ma deporranno là le
loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse
sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno
al luogo destinato al popolo».
Dimensioni dell'atrio
[15]Terminato
ch'egli ebbe di misurare l'interno del tempio mi condusse
fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta
intorno. [16]Misurò il lato orientale con la canna
per misurare: era cinquecento canne, in canne da misura,
all'intorno. [17]Misurò il lato settentrionale: era
cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. [18]Misurò
il lato meridionale: era cinquecento canne, con la canna da
misura. [19]Si volse al lato occidentale: misurò
cinquecento canne con la canna da misura. [20]Da
quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro
lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il
luogo sacro da quello profano.
Ezechiele - Capitolo
43
Ritorno
del Signore
[1]Mi
condusse allora verso la porta che guarda a oriente [2]ed
ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via
orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi
acque e la terra risplendeva della sua gloria. [3]La
visione che io vidi era simile a quella che avevo vista
quando andai per distruggere la città e simile a quella che
avevo vista presso il canale Chebàr. Io caddi con la faccia
a terra. [4]La gloria del Signore entrò nel tempio
per la porta che guarda a oriente.
[5]Lo
spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la
gloria del Signore riempiva il tempio. [6]Mentre
quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno
entro il tempio mi parlava [7]e mi diceva: «Figlio
dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove
posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli
Israeliti, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i
suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro
prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro
stele, [8]collocando la loro soglia accanto alla mia
soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così che
fra me e loro vi era solo il muro, hanno profanato il mio
santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi, perciò
li ho distrutti con ira. [9]Ma d'ora in poi essi
allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei
loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre.
[10]Tu,
figlio dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa
d'Israele, perché arrossiscano delle loro iniquità; ne
misurino la pianta [11]e, se si vergogneranno di
quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo
tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi,
tutti i suoi aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue
forme e tutte le sue leggi: mettili per iscritto davanti ai
loro occhi, perché osservino tutte queste norme e tutti
questi regolamenti e li mettano in pratica. [12]Questa
è la legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il
territorio che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la
legge del tempio.
L'altare
[13]Queste
sono le misure dell'altare in cubiti, di un cubito e un
palmo ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un
cubito di larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale
lo zoccolo dell'altare.
[14]Dalla
base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi
erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla
piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi erano
quattro cubiti di altezza e un cubito di larghezza.
[15]Il
focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano
quattro corni. [16]Il focolare era dodici cubiti di
lunghezza per dodici di larghezza, cioè quadrato. [17]La
piattaforma superiore era un quadrato di quattordici cubiti
di lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un
orlo intorno di mezzo cubito, e la base, intorno, di un
cubito: i suoi gradini guardavano a oriente.
Consacrazione dell'altare
[18]Egli
mi parlò: «Figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Queste
sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito per
offrirvi sopra il sangue. [19]Ai sacerdoti leviti
della stirpe di Zadòk, che si avvicineranno a me per
servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un giovenco
per l'espiazione. [20]Prenderai di quel sangue e lo
spanderai sui quattro corni dell'altare, sui quattro angoli
della piattaforma e intorno all'orlo. Così lo purificherai e
ne farai l'espiazione. [21]Prenderai poi il giovenco
del sacrificio espiatorio e lo brucerai in un luogo
appartato del tempio, fuori del santuario. [22]Il
secondo giorno offrirai, per il peccato, un capro senza
difetto e farai la purificazione dell'altare come hai fatto
con il giovenco. [23]Terminato il rito della
purificazione, offrirai un giovenco senza difetti e un
montone del gregge senza difetti. [24]Tu li
presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il sale su
di loro, poi li offriranno in olocausto al Signore. [25]Per
sette giorni sacrificherai per il peccato un capro al giorno
e verrà offerto anche un giovenco e un montone del gregge
senza difetti. [26]Per sette giorni si farà
l'espiazione dell'altare e lo si purificherà e consacrerà.
[27]Finiti questi giorni, dall'ottavo in poi, i
sacerdoti immoleranno sopra l'altare i vostri olocausti, i
vostri sacrifici di comunione e io vi sarò propizio».
Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo
44
Uso del
portico orientale
[1]Mi
condusse poi alla porta esterna del santuario dalla parte di
oriente; essa era chiusa. [2]Mi disse: «Questa porta
rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché
c'è passato il Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà
chiusa. [3]Ma il principe, il principe siederà in
essa per cibarsi davanti al Signore; entrerà dal vestibolo
della porta e di lì uscirà».
Regole di
ammissione al tempio
[4]Poi
mi condusse per la porta settentrionale, davanti al tempio.
Guardai ed ecco la gloria del Signore riempiva il tempio.
Caddi con la faccia a terra [5]e il Signore mi disse:
«Figlio dell'uomo, stà attento, osserva bene e ascolta
quanto io ti dirò sulle prescrizioni riguardo al tempio e su
tutte le sue leggi; stà attento a come si entra nel tempio
da tutti gli accessi del santuario. [6]Riferirai a
quei ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore
Dio: Troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti!
[7]Avete introdotto figli stranieri, non circoncisi di
cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio
santuario e profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate
il mio cibo, il grasso e il sangue, rompendo così la mia
alleanza con tutti i vostri abomini. [8]Non vi siete
presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato
loro, al vostro posto, la custodia del mio santuario. [9]Così
dice il Signore Dio: Nessuno straniero, non circonciso di
cuore, non circonciso nella carne, entrerà nel mio
santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo
agli Israeliti.
I leviti
[10]Anche
i leviti, che si sono allontanati da me nel traviamento
d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la
propria iniquità; [11]serviranno nel mio santuario
come guardie delle porte del tempio e come servi del tempio;
sgozzeranno gli olocausti e le vittime del popolo e staranno
davanti ad esso pronti al suo servizio. [12]Poiché
l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la
gente d'Israele occasione di peccato, perciò io ho alzato la
mano su di loro - parola del Signore Dio - ed essi
sconteranno la loro iniquità. [13]Non si
avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare
tutte le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la
vergogna degli abomini che hanno compiuti. [14]Affido
loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e qualunque
cosa da compiere in esso.
I
sacerdoti
[15]I
sacerdoti leviti figli di Zadòk, che hanno osservato le
prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano
allontanati da me, si avvicineranno a me per servirmi e
staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue.
Parola del Signore Dio. [16]Essi entreranno nel mio
santuario e si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e
custodiranno le mie prescrizioni.
[17]Quando
entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno
vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana,
quando essi eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio
interno e nel tempio. [18]Porteranno in capo turbanti
di lino e avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di
quanto provochi il sudore. [19]Quando usciranno
nell'atrio esterno verso il popolo, si toglieranno le vesti
con le quali hanno ufficiato e le deporranno nelle stanze
del santuario: indosseranno altre vesti per non comunicare
con esse la consacrazione al popolo. [20]Non si
raderanno il capo, né si lasceranno crescere la chioma, ma
avranno i capelli normalmente tagliati. [21]Nessun
sacerdote berrà vino quando dovrà entrare nell'atrio
interno. [22]Non prenderanno in sposa una vedova, né
una ripudiata, ma solo una vergine della stirpe d'Israele:
potranno sposare però una vedova, se è la vedova di un
sacerdote. [23]Indicheranno al mio popolo ciò che è
santo e ciò che è profano e gli insegneranno ciò che è mondo
e ciò che è immondo. [24]Nelle liti essi saranno i
giudici e decideranno secondo le mie leggi. In tutte le mie
feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti e
santificheranno i miei sabati. [25]Nessuno di essi si
avvicinerà a un cadavere per non rendersi immondo, ma potrà
rendersi immondo per il padre, la madre, un figlio, una
figlia, un fratello o per una sorella non maritata: [26]dopo
essersi purificato, gli si conteranno sette giorni [27]e
quando egli rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno
per servire nel santuario, offrirà il suo sacrificio
espiatorio. Parola del Signore Dio.
[28]Essi
non avranno alcuna eredità. Io sarò la loro eredità: non
sarà dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro
possesso. [29]Saranno loro cibo le oblazioni, i
sacrifici espiatori, i sacrifici di riparazione; apparterrà
loro quanto è stato votato allo sterminio in Israele.
[30]La parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni
specie di offerta apparterranno ai sacerdoti: così darete al
sacerdote le primizie dei vostri macinati, per far posare la
benedizione sulla vostra casa. [31]I sacerdoti non
mangeranno la carne di alcun animale morto di morte naturale
o sbranato, di uccelli o di altri animali».
Ezechiele - Capitolo
45
Divisione
del paese. Parte del Signore
[1]«Quando
voi spartirete a sorte la regione, in eredità, preleverete
dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra,
lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà
santa per tutta la sua estensione. [2]Di essa sarà
per il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per
cinquecento, con una zona libera all'intorno di cinquanta
cubiti. [3]In quella superficie misurerai un tratto
di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di
larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi.
[4]Esso sarà la parte sacra del paese, sarà per i
sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per
servire il Signore: questo luogo servirà per le loro case e
come luogo sacro per il santuario. [5]Uno spazio di
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di
larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel
tempio, con città dove abitare. [6]Come possesso poi
delle città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di
larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla
parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la gente
d'Israele.
Parte del
principe
[7]Al
principe sarà assegnato un possesso di qua e di là della
parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della
parte sacra e al fianco del territorio della città, a
occidente fino all'estremità occidentale e a oriente sino al
confine orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle
parti, dal confine occidentale sino a quello orientale.
[8]Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele
e così i miei prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma
lasceranno la terra alla gente d'Israele, alle sue tribù».
[9]Dice
il Signore Dio: «Basta, prìncipi d'Israele, basta con le
violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la
giustizia; eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo.
Parola del Signore Dio. [10]Abbiate bilance giuste,
efa giusta, bat giusto. [11]L'efa
e il bat saranno della medesima misura così che il
bat e l'efa contengano un decimo del comer,
la loro misura sarà in relazione al comer. [12]Il
siclo sarà di venti ghere: venti sicli, venticinque
sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.
Offerte
per il culto
[13]Questa
sarà l'offerta che voi preleverete: un sesto di efa
per ogni comer di frumento e un sesto di efa
per ogni comer di orzo. [14]Norma per l'olio -
che si misura con il bat - è un decimo del bat
per ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un
comer, perché dieci bat formano un comer.
[15]Dal gregge, una pecora ogni duecento, dai prati
fertili d'Israele. Questa sarà data per le oblazioni, per
gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in espiazione
per loro. Parola del Signore Dio. [16]Tutta la
popolazione del paese sarà tenuta a questa offerta verso il
principe d'Israele. [17]A carico del principe saranno
gli olocausti, le oblazioni e le libazioni nelle solennità,
nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della gente
d'Israele. Egli provvederà per il sacrificio espiatorio,
l'oblazione, l'olocausto e il sacrificio di comunione per
l'espiazione della gente d'Israele».
Festa
della pasqua
[18]Dice
il Signore Dio: «Il primo giorno del primo mese, prenderai
un giovenco senza difetti e purificherai il santuario.
[19]Il sacerdote prenderà il sangue della vittima per il
peccato e lo metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro
angoli dello zoccolo dell'altare e sugli stipiti delle porte
dell'atrio interno. [20]Lo stesso farà il sette del
mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così
purificherete il tempio. [21]Il quattordici del primo
mese sarà per voi la pasqua, festa d'una settimana di
giorni: mangeranno pane azzimo. [22]In quel giorno il
principe offrirà, per sé e per tutto il popolo del paese, un
giovenco per il peccato; [23]nei sette giorni della
festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e
sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e
un capro in sacrificio per il peccato, ogni giorno. [24]In
oblazione offrirà un'efa per giovenco e un'efa
per montone, con un hin di olio per ogni efa.
Festa
delle capanne
[25]Il
quindici del settimo mese farà per la festa come in quei
sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti,
le oblazioni e l'olio».
Ezechiele - Capitolo
46
Regolamenti diversi
[1]Dice
il Signore Dio: «Il portico dell'atrio interno che guarda a
oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà aperto
il sabato e nei giorni del novilunio. [2]Il principe
entrerà dal di fuori passando dal vestibolo del portico
esterno e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i
sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di
comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi
uscirà e il portico non sarà chiuso fino al tramonto. [3]Il
popolo del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del
novilunio all'ingresso del portico, davanti al Signore.
[4]L'olocausto
che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà
di sei agnelli e un montone senza difetti; [5]come
oblazione offrirà un'efa per il montone, per gli
agnelli quell'offerta che potrà dare; di olio un hin
per ogni efa. [6]Nel giorno del novilunio
offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli
e un montone senza difetti; [7]in oblazione, un'efa
per il giovenco e un'efa per il montone e per gli
agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin per ogni
efa. [8]Quando il principe entrerà, dovrà entrare
passando per l'atrio del portico e da esso uscirà. [9]Quando
verrà il popolo del paese davanti al Signore nelle
solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di
settentrione per adorare, usciranno dal portico di
mezzogiorno; quelli che saranno entrati dal portico di
mezzogiorno usciranno dal portico di settentrione. Nessuno
uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello
opposto. [10]Il principe sarà in mezzo a loro;
entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro. [11]Nelle
feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un'efa
per il giovenco e di un'efa per il montone; per gli
agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un hin
per ogni efa.
[12]Quando
il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un
olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il
portico che guarda ad oriente e offrirà l'olocausto e il
sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato;
poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito.
[13]Ogni
giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un
anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina. [14]Su
di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di
efa; di olio offrirai un terzo di hin per
intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la
legge dell'olocausto quotidiano. [15]Si offrirà
dunque l'agnello, l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è
l'olocausto quotidiano».
[16]Dice
il Signore Dio: «Se il principe darà in dono ad uno dei suoi
figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi
figli come eredità. [17]Se invece egli farà sulla sua
eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al
servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al
principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. [18]Il
principe non prenderà niente dell'eredità del popolo,
privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in
eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché
nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso».
[19]Poi
egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del
portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti,
dalla parte di settentrione: ed ecco alla estremità di
occidente un posto riservato. [20]Mi disse: «Questo è
il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici
di riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le
oblazioni, senza portarle fuori nell'atrio esterno e correre
il rischio di comunicare la consacrazione al popolo».
[21]Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece passare
presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo
dell'atrio vi era un cortile; [22]quindi ai quattro
angoli dell'atrio vi erano quattro piccoli cortili lunghi
quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa misura.
[23]Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei
fornelli erano costruiti in basso intorno al muro. [24]Egli
mi disse: «Queste sono le cucine dove i servi del tempio
cuoceranno i sacrifici del popolo».
Ezechiele - Capitolo
47
La
sorgente del tempio
[1]Mi
condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la
soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la
facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva
sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale
dell'altare. [2]Mi condusse fuori dalla porta
settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta
esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva
dal lato destro. [3]Quell'uomo avanzò verso oriente e
con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece
attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. [4]Misurò
altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi
giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi
fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi. [5]Ne
misurò altri mille: era un fiume che non potevo
attraversare, perché le acque erano cresciute, erano acque
navigabili, un fiume da non potersi passare a guado. [6]Allora
egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?».
Poi mi fece ritornare sulla
sponda del fiume; [7]voltandomi, vidi che sulla
sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da
una parte e dall'altra. [8]Mi disse: «Queste acque
escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba
ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque.
[9]Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva
il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché
quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il
torrente tutto rivivrà. [10]Sulle sue rive vi saranno
pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di
reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti
come i pesci del Mar Mediterraneo. [11]Però le sue
paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno
abbandonate al sale. [12]Lungo il fiume, su una riva
e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le
cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e
ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal
santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie
come medicina».
I confini
del paese
[13]Dice
il Signore Dio: «Questi saranno i confini della terra che
spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe
due parti. [14]Ognuno di voi possederà come l'altro
la parte di territorio che io alzando la mano ho giurato di
dare ai vostri padri: questa terra sarà in vostra eredità.
[15]Ecco
dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione,
dal Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd;
[16]il territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra
il territorio di Damasco e quello di Amat, Cazer-Ticòn, che
è sulla frontiera di Hauràn. [17]Quindi la frontiera
si estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio
di Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato
settentrionale. [18]A oriente, fra l'Hauràn, Damasco
e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine il Giordano,
fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato
orientale.
[19]A
mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino
al torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato
meridionale verso il Negheb.
[20]A
occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti
all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.
[21]Vi
spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele.
[22]Lo dividerete in eredità fra voi e i forestieri che
abitano con voi, i quali hanno generato figli in mezzo a
voi; questi saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti
e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo alle
tribù d'Israele. [23]Nella tribù in cui lo straniero
è stabilito, là gli darete la sua parte». Parola del Signore
Dio.
Ezechiele - Capitolo
48
Divisione
del paese
[1]Questi
sono i nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo
la via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn,
con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il
confine di Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà
assegnata a Dan una parte.
[2]Sulla
frontiera di Dan, dal limite orientale al limite
occidentale: Aser, una parte.
[3]Sulla
frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Nèftali, una parte.
[4]Sulla
frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Manàsse, una parte.
[5]Sulla
frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Efraim, una parte.
[6]Sulla
frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Ruben, una parte.
[7]Sulla
frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Giuda, una parte.
[8]Sulla
frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite
occidentale, starà la porzione che preleverete, larga
venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal
limite orientale fino al limite occidentale: in mezzo
sorgerà il santuario.
[9]La
parte che voi preleverete per il Signore avrà
venticinquemila cubiti di lunghezza per ventimila di
larghezza. [10]Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra
del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione e
diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di
larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a
mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario del Signore.
[11]Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di
Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si
traviarono nel traviamento degli Israeliti come traviarono i
leviti. [12]Sarà per loro come una parte sacra
prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima,
a fianco del territorio assegnato ai leviti.
[13]I
leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di
larghezza: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti
e tutta la larghezza di diecimila.
[14]Essi
non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere
alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al
Signore.
[15]I
cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui
venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per
abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città. [16]Le
sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà
quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale,
quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale
quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale
quattromilacinquecento cubiti. [17]I dintorni della
città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione,
duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente
e duecentocinquanta a ponente. [18]Rimarrà accanto
alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente
e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per
coloro che prestan servizio nella città, [19]i quali
saranno presi da tutte le tribù d'Israele. [20]Tutta
la zona sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila.
Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona
sacra.
[21]Il
resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del
possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti
della zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a
ponente, su un fronte di venticinquemila cubiti verso il
confine occidentale, parallelamente alle parti, sarà per il
principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno
in mezzo, [22]fra il possesso dei leviti e il
possesso della città, e fra ciò che spetta al principe; quel
che si trova tra la frontiera di Giuda e quella di Beniamino
sarà del principe.
[23]Per
le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella
occidentale: Beniamino, una parte.
[24]Al
lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale
a quella occidentale: Simeone, una parte.
[25]Al
lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Issacar, una parte.
[26]Al
lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Zàbulon, una parte.
[27]Al
lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Gad, una parte.
[28]Al
lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale
verso mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di
Meriba-Kadès e al torrente che va al Mar Mediterraneo.
[29]Questo è il territorio che voi dividerete a sorte in
eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti, dice il
Signore Dio.
Le porte
di Gerusalemme
[30]Queste
saranno le uscite della città: sul lato settentrionale:
quattromilacinquecento cubiti. [31]Le porte della
città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a
settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda,
una; la porta di Levi, una. [32]Sul lato orientale:
quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di
Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan,
una. [33]Sul lato meridionale: quattromilacinquecento
cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di
Issacar, una; la porta di Zàbulon, una.
[34]Sul
lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte:
la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di
Nèftali, una.
[35]Perimetro
totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel
giorno in poi: Là è il Signore. |
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