DOS 7.0
Il sistema operativo è, come tutti sanno, un insieme di programmi che si occupa di gestire la
comunicazione tra un computer e l'utente che lo utilizza; in questo senso Windows va considerato
un "ambiente" e non un "sistema" operativo, cosa che invece vale per Windows NT, OS/2, DOS, UNIX.
Anche se si sta sempre più affermando l'interfaccia grafica come lo standard di lavoro, il buon
vecchio DOS non ne vuol sapere di lasciare il campo, e a ragione: ci sono ancora moltissimi
applicativi di qualsiasi categoria, dai gestionali, ai giochi, ai linguaggi e innumerevoli altri,
che funzionano al meglio senza dover per forza di cose passate attraverso Windows.
Ci sono poi delle operazioni che si dimostrano ancora più efficaci se utilizzate in ambito DOS
piuttosto che le corrispettive in Windows (si pensi alla copia di più dischetti) e va poi anche
sottolineato come l'"interfaccia a caratteri" sia stata notevolmente migliorata durante questi
ultimi anni.
I costanti investimenti che società come Microsoft e IBM continuano a fare in tal senso sono la
chiara conferma che questo sistema operativo ha ancora molto da dire, come ci dimostra il PC
DOS 7.
ARRICCHITO MA NON APPESANTITO
I più recenti passaggi da una versione all'altra del DOS non hanno in realtà cambiato molto dei
tradizionali comandi che gli utenti oramai conoscono da più di un decennio, ma hanno piuttosto
portato all'aggiunta di varie utility e a un sempre più ridotto utilizzo dei tradizionali 640
Kbyte di memoria RAM di base. Per ciò che riguarda IBM in particolare, il passaggio dall 6 alla 7
rappresenta un vero e proprio salto di qualità: il colosso americano ha iniziato a lavorare dal
kernel del sistema operativo, per migliorare la struttura interna al fine di ridurre
l'occupazione RAM. Sono poi stati corretti alcuni problemi e aggiunti preziosi miglioramenti come
nella compressione dei dati, negli help, con altri interessanti programmini di utilità. Tutto ciò
non ha per fortuna appesantito il sistema operativo, poiché la riduzione del nucleo di PC DOS ha
consentito di spostare molte più informazioni nella memoria superiore della macchina: ad esempio
è possibile utilizzare alcuni nuovi comandi all'interno del file CONFIG.SYS per portare le
tabelle dei dati del DOS nella memoria alta e con altri accorgimenti ancora (anche il COMMAND.COM
può "salire") la RAM diventa più spaziosa.
Il maggior numero di comandi che sono offerti dal PC DOS 7 si pagano comunque in una maggiore
occupazione sul disco, inferiore ai 15 Mbyte: è possibile tuttavia configurare il sistema
operativo in modo tale da installare solo le funzionalità essenziali, riducendo quindi
l'occupazione a 4 Mbyte. Un'altra interessante caratteristica del programma di setup sta nella
possibilità di effettuare l'installazione da CD-ROM o anche da un server di rete, opzioni che
contribuiscono a un risparmio di tempo e a un più efficace controllo.
Una delle novità sicuramente più rilevanti è rappresentata dall'ultima versione dello Stacker, la
4.0, che comprime i dati in maniera ancora più efficace unita a una migliore gestione dello
spazio di memoria convenzionale; molto importante è poi la compatibilità con altri compressori,
che consente l'utilizzo di floppy disk compressi con altri sistemi. Associate ci sono poi le
funzionalità a cui oramai nessun utente vuole o può più rinunciare, come gli antivirus (ne sono
riconosciuti oltre 2000), i comandi di Undelete, per il recupero dei file cancellati e per
effettuare il backup dei dati. Queste ultime utility sono state fornite a IBM dalla Central Point
che ha realizzato anche un altro tool per programmare determinate attività in particolari ore
della giornata: questo è un comando davvero utile e potente, soprattutto se si pensa a quelle
operazioni lunghe e onerose come un backup su nastro o un trasferimento di file, magari durante
un collegamento oltreoceano?
TANTI ACCESSORI, MA TUTTI UTILI
PC DOS 7 ha migliorato alcuni punti su cui prima era piuttosto debole, come l'editor dei testi
che ora ha una struttura con menu a tendina chiari ed è quindi decisamente più facile da
utilizzare; è inoltre possibile lavorare con file di testo sufficientemente complessi. Ottima la
struttura degli help, soprattutto nei casi di errore dove, ad ogni messaggio corrisponde un aiuto
specifico.
IBM ha curato molto anche gli aspetti relativi alla gestione del sistema grazie ai comandi
Qconfig per la diagnostica, e RAMBoost per l'ottimizzazione della memoria.
Ci sono molte altre piccole funzioni che, messe insieme, contribuiscono a rendere PC DOS 7 un
sistema operativo davvero all'avanguardia: si pensi ad esempio al supporto delle schede PCMCIA
mediante il Phoenix CARD Manager Plus, un software realizzato da un'altra terza parte, la Phoenix
Technologies. Anche le funzioni di calcolo sono state migliorate tant'è che è possibile
elaborare qualsiasi tipo di espressione matematica con i comandi Math; ma l'elenco potrebbe
continuare ancora per molto citando il Dynaload che carica dinamicamente i driver dei vari
dispositivi direttamente dalla riga comandi, il supporto del PenDOS, per poter utilizzare
applicazioni per cui è previsto l'uso della penna, il REXX, un potente linguaggio per scrivere
programmi eseguibili in ambiente DOS, OS/2 e altro ancora. Anche se i manuali sono oggi forse
una delle ultime cose che l'utente legge, dobbiamo sottolineare come le 600 pagine della guida
per l'utente del PC DOS 7 siano state scritte in maniera molto chiara e completa, con numerosi
esempi e una generale facilità di comprensione; manca forse un po' di accuratezza nell'indice
analitico, nonostante le oltre 35 pagine di cui è costituito.
CONCLUSIONI
I miglioramenti apportati al caro vecchio DOS sono senz'altro molto significativi a cominciare
dal notevole risparmio di memoria: le utility a corredo sono sicuramente quelle a cui ogni utente
è più interessato e funzionano tutte in maniera molto efficace. Il lavoro fatto da IBM sul
sistema operativo di base sembre aver dato decisamente i suoi frutti, soprattutto nelle
applicazioni che beneficiano di molto spazio nella RAM tradizionale; in attesa della risposta di
Microsoft (ma MS DOS 7 è disponibile solo dopo Windows 95) il PC DOS di IBM appare effettivamente
la versione più sofisticata del sistema operativo a caratteri.
MS-DOS 7.0
Nel 1995.
Qual è il futuro di MS-DOS?
Tecnicamente è del tutto obsoleto, però quando fu chiaro che l’OS/2 non avrebbe avuto seguito, la
Microsoft fece una scelta diversa, sviluppando Windows come interfaccia grafica orientata al
mouse con MS-DOS.
L’idea fu la seguente: se non possiamo sbarazzarci di MS-DOS almeno cerchiamo di camuffarlo.
Mentre ciò è certamente vero per l’utente finale, per qualsiasi altra persona, che prova a
programmare in MS-DOS, esso rimane il solito vecchio sistema e così sarà per i prossimi anni a
venire.
PC DOS 7.0
Nel novembre del 1994 IBM rilascia il PC DOS 7, ultima release della propria versione del
DOS e la prima a non aver alcun retaggio della collaborazione con Microsoft.
Si tratta di una versione matura e molto curata, cosa che si può constatare subito dalla nuova
procedura di installazione e dal package moderno e raffinato.
PC DOS 2000 7.01
Tornando, invece, ad IBM, il ciclo di sviluppo del PC DOS si avvia alla conclusione con la Minor
Release (7.0 revision 1) rilasciata nel 1998, rinominata in PC DOS 2000.
Questa versione garantisce il supporto per l'anno 2000 anche ai PC con vecchi BIOS che non sono
in grado di gestire il nuovo millennio. Viene inoltre aggiunto il supporto per il simbolo
dell'Euro.
Requisiti minimi
Processore: 8086 o superiore
Memoria: 512 Kb di RAM (da 512 Kb a 640 Kb)
Grafica: CGA o 100% compatibile
DOS 7.0
Disco rigido: fino a 2 Gb
Floppy 5.25": 160 Kb, 180 Kb, 320 Kb, 360 Kb e 1,2 Mb
Floppy 3.5": 720 Kb, 1,44 Mb e 2,88 Mb
PC DOS 7.00 ITALIANO - 14-01-1995
PC DOS 2000 7.01 INGLESE - 30-04-1998