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Monte Soffietto Località di partenza: Alpette, Fraz. Nero |
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1. Sentiero Alpette - Musrai (sentiero Dër del Porte) Località di partenza: Alpette, Loc. Costa |
2. Sentiero Trione - Cantel (Palestra di Roccia) Località di partenza: Alpette, Borgata Trione |
3. Sentiero Trione - Madonna del Pilone Località di partenza: Alpette, Borgata Trione Durata: 50' Dislivello: 330 m. Difficoltà: media Area attrezzata: Trione Condizioni sentiero: Ottime Giunti alla Borgata Trione nei pressi dell'Albergo – Ristorante Alpino noto per i piatti tipici del luogo, ha inizio un percorso recentemente ripulito ed ampliato che si snoda sulle pendici del versante nord di Cima Mares. Il sentiero si presenta ripido ma ben percorribile per via delle numerose serpentine volute per alleggerire la camminata. Arrivati a destinazione ci si trova dinanzi a due Cappelle Votive dedite alla Madonna. Il periodo migliore per poter ammirare la fioritura dei cespugli di rododendro che attorniano le due icone religiose, è maggio – giugno. |
4. Sentiero Balmassa - San Bernardo di Mares Località di partenza: Alpette, Loc. Balmassa Durata: 45' Dislivello: 210 m. Difficoltà: media Area attrezzata: No Condizioni sentiero: Ottime Lasciata l'auto alla località Balmassa, si sale lungo il sentiero sino alla sommità denominata “bassa di Mares”. Il sentiero pianeggiante dopo circa venti minuti arriva in un immenso pendio erboso disseminato di piccole baite e dalla chiesa di San Bernardo. Si dice che anticamente vi fosse un piccolo tempio dedicato a Giunone, e le leggende narrano di “Masche” che in tempi lontani danzassero sul piano denominato inseguito “Pian delle Masche”. Dalla Chiesa si può raggiungere, seguendo la dorsale della montagna la Cima Mares (m.s.l.m. 1654). |
5. Sentiero Balmassa - Fontanella - Rocche di San Martino - Musrai Località di partenza: Alpette, Loc. Balmassa Durata: 1h 50' Dislivello: Vario Difficoltà: semplice Area attrezzata: Musrai Condizioni sentiero: Ottime Dalla località Balmassa, svoltando a sinistra, s'imbocca il sentiero di facile percorrenza che trova sbocco presso i ruderi dell'alpe Fontanella. Da qui si prosegue a “mezza costa” sino al culmine della cresta denominata “Rocche di S. Martino”, così chiamata perché nel IV sec. d.c. S. Martino qui compose le liti in corso fra gli abitanti di Alpette e Canischio per ragioni di pascolo. Raggiunte queste, si prosegue verso sinistra percorrendo un breve tratto di pietraia. Terminata la pietraia inizia la discesa che porta attraverso boschi di faggio ai ruderi dell'abbandonato alpeggio di “Ghilard”. Lasciandosi alle spalle l'alpeggio “Ghilard” s'incrocia l'alpeggio, tutt'ora impiegato, di “Cadret”. Di qui il percorso rientra al fresco del bosco e culmina dopo una breve salita alla Borgata Musrai. |
6. Sentiero Musrai - Nero Località di partenza: Alpette, Loc. Musrai Durata: 30' Dislivello: 150 m. Difficoltà: semplice Area attrezzata: Musrai Condizioni sentiero: Ottime Dai prati della Borgata Musrai si scende percorrendo per un beve tratto il sentiero che porta ad Alpette. Alla biforcazione si svolta a destra dove si ripercorre per un tratto il sentiero sopraccitato sino ad un secondo bivio a circa 80 m. dopo aver varcato il ponticello si prosegue seguendo il sentiero pianeggiante e si giunge alle prime case della Borgata Nero ( “Brujat”). E' considerato un ottimo percorso da Mountain Bike con un livello di difficoltà medio. |
7. Fraz. Getta - Castelletto Località di partenza: Alpette, Loc. Pian dei Ronchi (Getta) Durata: 1h 15 ' Dislivello: 100 m. Difficoltà: impegnativo Area attrezzata: No Condizioni sentiero: Discrete Dai prati della Borgata Musrai si scende percorrendo per un beve tratto il sentiero che porta ad Alpette. Alla biforcazione si svolta a destra dove si ripercorre per un tratto il sentiero sopraccitato sino ad un secondo bivio a circa 80 m. dopo aver varcato il ponticello si prosegue seguendo il sentiero pianeggiante e si giunge alle prime case della Borgata Nero ( “Brujat”). E' considerato un ottimo percorso da Mountain Bike con un livello di difficoltà medio. |
Monte Soglio Località di partenza: Alpette, Località Balmassa |
Monte Soffietto Località di partenza: Alpette, Fraz. Nero |
Aree attrezzate
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STRUTTURE SPORTIVE
Campo polivalente di calcio a 5 & tennis
Nel campo polivalente di Alpette, potrete scegliere se giocare a tennis oppure a calcio a 5 giocatori per squadra, di giorno oppure di sera.
TARIFFE ORARIE CAMPO TENNIS
Non tesserati diurno: Euro 6.00
Non tesserati notturno: Euro 8.00
Tesserati diurno: Euro 5.00
Tesserati notturno: Euro 7.00
L'USO DELLE DOCCE DEV'ESSERE COMUNICATO ALMENO TRE ORE PRIMA, IL COSTO E' DI EURO 2
TARIFFE CAMPO DI CALCIO A 5 GIOCATORI
Non tesserati diurno: Euro 20.00 ORA
Non tesserati notturno:Euro 30.00 ORA
tesserati diurno: Euro 17.00 ORA
tesserati notturno:Euro 26.00 ORA
L'USO DELLE DOCCE DEV'ESSERE COMUNICATO ALMENO TRE ORE PRIMA, IL COSTO E' GIA' COMPRESO NELLE TARIFFE ORARIE SOPRA CITATE
Per prenotazioni telefoniche:
0124-819316
Per prenotazioni on-line:
falcon2002_P@libero.it
IL TESSERAMENTO E' A CURA DELL'ASSOCIAZIONE SPORTIVA ALPETTE IL COSTO ANNUALE DELLA TESSERA E' PARI A EURO 5.00
Campo polivalente di calcio a 7giocatori
Per informazioni e prenotazioni telefoniche:
0124-819316
Per informazioni e prenotazioni on-line:
falcon2002_P@libero.it
Campo bocce a 8 giochi
Informazioni presso il Comune di Alpette
0124-8091122
Associazione tiro al piattello
Apertura dal 1 Aprile al 30 Settembre.
Il sabato su prenotazione
La domenica sempre aperto.
Per informazioni rivolgersi a
Bugni Franco (012483308) o
Cavoretto Mario (3477023088)
Palestra di roccia
Località Balma Bianca
Sentiero per il TOL: tempo di arrivo 15 min. da parcheggio Trione fine strada
Palestra di roccia attrezzata a spit - 10 monotiri con difficoltà da 4A a 7A
Informazioni presso
Flavio Seren 0347-9019313
bar Alpino Trione 0124-809143
Sciovia Nero
In frazione Nero, già nel 1973, venne realizzata una piccola sciovia. Dopo trent'anni di attività è stata sostituita nel 2004 con un nuovo impianto frutto del progetto di riqualificazione condotto dalla Comunità Montana Valli Orco e Soana.
La sciovia “Nero” non solo è la più bassa come quota, ma è anche la più a sud di tutti gli impianti scioviari delle Valli Orco e Soana; nonostante la sua posizione, grazie sicuramente al fondo completamente erboso, si scia con pochi centimetri di neve.
E' l'ideale per chi vuole sciare a due passi dalla pianura.
Tipologia: Sciovia a fune alta
Quota di partenza: 993, 65 m s.l.m.
Quota di arrivo: 1096,80 m s.l.m
Dislivello: 103,15 m
Lunghezza: 363,81 m
Portata: 891 persone/ora
Anno di costruzione: 2004
Costruttore: MEB Impianti Fiorano al Serio (BG)
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Documenti di storia alpettese
La parrocchia di Alpette fu eretta in data 24 luglio 1609 da Monsignor Cesare Ferreri Vescovo di Ivrea, il Comune ebbe inizio il 15 ottobre 1773 con Ordinanza dell'Intendente della Provincia di Ivrea, in precedenza, sia la parrocchia, sia il comune facevano parte della Comunità di Pont; di questo avevamo scritto nei bollettini pubblicati nel 1974 e 1976, altre notizie, seguendo le ricerche d'archivio, saranno poi pubblicate in futuro. Sul presente numero vogliamo tracciare brevemente la storia demografica di Alpette fondata sulla documentazione scritta costituita dai registri parrocchiali che risalgono all'anno 1659 con la firma del parroco Don Pietro Clerico.
Dal 1659 abbiamo a disposizione l'elenco di tutti i nati, i morti e i matrimoni.
Gli atti sono scritti in lingua latina, e con abbreviazioni allora in uso, fino all'anno 1837, in seguito sono scritti in lingua italiana. Le scritture dei parroci che si susseguono nel tempo, sono assai diverse e in qualche caso quasi indecifrabili; anche i cognomi erano latinizzati, cioè scritti in lingua latina e per indicare l'appartenenza a questa o quell'altra famiglia si usavano i casi delle declinazioni latine, il nominativo, il genitivo o più sovente l'ablativo preceduto dalla particella “de”. Questo ci spiega in parte le variazioni che hanno subito i diversi cognomi attraverso i secoli e la definitiva stabilizzazione (per quasi tutti) della loro grafia e pronuncia con l'uso negli atti, della lingua italiana. Vediamo qualche esempio chiarificatore: l'attuale nome Goglio, al nominativo era scritto: “Golius”, al genitivo “Golij” (in seguito, Goglius, Gogli e de Goglio) e all'ablativo “de Golio”; Seren Rosso invece era Seren Ros-Seren Rubri-de Sereno Rubro. Nei primi registri, i cognomi doppi o tripli, avevano le due componenti separate da una particella che è forse la chiave che spiega i cognomi doppi; le particelle latine erano due: “aut” e “sive”, che significano: ovvero, ossia, oppure, ecc. Le origini dei doppi cognomi hanno avuto cause diverse e gli storici li hanno trovati in epoche pre-romane.
Ecco per intero un'atto di battesimo, 4 marzo 1660: “Margarita filia Joannis Francisci et Antoniae Coniugum de Ceretto aut Bracho baptizata fuit per me superdescriptum die 28 februarij nata, Compares fuere Antonius Serenus aut Bergera et Magdalena uxora Joannis Jacopi Ceretti-Servatis Servandis. J.Petrus Clericus (Il Curato)”.
Alcune parole sono abbreviate come “superdescriptum” che in altri casi è più propriamente infrascriptum o subscriptum. Da osservare il cognome Ceretto che segue la regola latina.
Ora vediamo un atto di morte: “Die vicesima octava Januarij 1661: In paroeciali Ecclesia Sancti Petri loci Alpettarum sepultus fuit Joannes filius quondam Bartolomei Dominietti aut Chioni, omnibus Sacramentis videlicet Penitentiae Eucharistiae et extremae unctionis munitus. In fidem P. Clerius Curatus Alpettarum”.
Da questo atto e per molto tempo si nota che i corpi dei defunti venivano sepolti sotto il pavimento della chiesa parrocchiale, avvolti in un lenzuolo. Nell'atto si nota una delle rare volte che il cognome Dominietto è doppio insieme a Chiono.
Per completare la curiosità trascriviamo anche un atto di matrimonio della stessa epoca: “1659 Die octava septembris, denunciationibus premissis tribus continuis diebus festivis, inter misse Parochialis solemnia iuxta dispositio Sacri Concilij Tridentini habita est, nulloque legitimo impedimento detecto, Ego Curatos eiusdem Ecclesie Sancti Petri Alpettarum interogavi eorumque mutuo consensu hatito solemniter per verba de presenti in matrimonium coniunxi Joannem Dominicun filium quondam Joannis Jacobi Sereni, et Annam Mariam filiam Petri Brunetti aut Peroni ambos de eodem loco, testes fuere Bernardus Boettus et Joannes Serenus aut Tha de eodem loco. In fidem Clerisus Curatus”.
All'originale in questo atto di matrimonio vi sono otto abbreviazioni e la grafia non corrisponde in tutte le parole a quella classica, tuttavia è un buon latino. Nei secoli seguenti la stesura degli atti migliora fino a raggiungere tra il 1800 e il 1900 la completezza di dati che permette di risalire agli antenati paterni e materni più prossimi e all'età.
Da notare ancora un fatto importante nella grafia dei cognomi i quali compaiono ora con una lettera in più ora con una lettera in meno, come ad esempio: Cereto, Sandreto, Bruneto, Dominieto, Giustato, Tonieto, Thina; ad altri viene tolta la vocale finale come: Bernardon, Castiglian, Gianon, Fasan, Ros, ecc.
Prima di passare alla curiosità dei numeri dai primi atti ad oggi, osserviamo la composizione e la trasformazione dei cognomi dal 1600 al 1900. Non dimenticate che chi scrive queste note si è preso la soddisfazione, con la necessaria pazienza …, di leggere e rileggere tutti gli atti di nascita dal lontano 1659 al recente 1978, sottolineando tutti i cognomi della persona a cui si riferisce ogni atto cioè il neonato, per facilitare eventuali future ricerche, sui registri scritti in latino.
Il cognome che ha sempre dominato senza mai passare al secondo posto è stato e continua ad essere quello di “GOGLIO”; ora se fosse attendibile l'ipotesi di chi vorrebbe spiegare i nomi doppi di Alpette (ma ve ne sono anche in altri comuni come Pont, Locana e direi in modo più accentuato nelle vallate alpine) con la preoccupazione di non lasciar estinguere i cognomi a seguito della forte mortalità delle epidemie di peste, bisognerebbe dedurre che il cognome dei “GOGLIO” dovrebbe essere quello, per le sue innumerevoli combinazioni di matrimonio, ad avere unito un secondo cognome delle più diverse provenienze; invece fin da principio ha formato doppio cognome per un solo casato quello dei “Goglio Thina” che nel 1800 si trasformerà definitivamente in Gojettina passando prima attraverso altre pronunce come Goje de Thinna, Golio aut Thinna, de Golio Thina, ecc.
Approfondendo la ricerca i doppi cognomi si riferiscono praticamente a due soli cognomi base e cioè ai “SERENO” e ai “CERETTO” e dal momento che si siamo, togliamoci la curiosità sui loro derivati, se così ci è lecito esprimerci. Per i “Sereno” diventano poi Seren abbiamo fino dal 1650: Sereno Piocca, Sereno Tha, Sereno Rosso, Sereno Boetto, Sereno Gay, Sereno Bernardono, Sereno Turin, Sereno Tonietto, Sereno Andrè o Andreo, Sereno Fasano, Sereno Bracho.
Per i “Ceretto” abbiamo: Ceretto Brach, Ceretto Castigliano, Ceretto Deina, Ceretto Gianon, Ceretto Vera, Ceretto Polla, Ceretto Duca.
Nel 1726 compare Cereto Ubertin, e dopo il 1750 il cognome triplo “Seren Rosso Anetta” scomparendo dopo il 1850.
Nel 1847 comparirà “SEREN MADO” e nel 1851 “SEREN GIORGIO”, giunti fino a noi.
La maggior parte dei cognomi originari rimasero semplici come ad esempio i seguenti: Brunetto, Dominietto, Sandretto, Confiliaco, Jachino o Giachino, Boetto, Zuccho, Bergera, mentre Justatto diventerà Giustatto Brita e Tonietto scomparirà in Sereno Tonietto; quest'ultimo si alternerà fino a questi ultimi anni tra Seren Tonietto e Seren Antonietto e proprio recentemente abbiamo notato nella stessa famiglia, delle figlie iscritte agli atti con i cognome “Seren Antonietto” e altre “Seren Tonietto”.
Una piccola variazione che sembrerebbe insignificante ma fastidiosa per l'anagrafe civile è avvenuta fin dal 1750 per “Seren Gay” che ha cambiato la y greca nella j lunga diventando “Seren Gaj”. La stessa cosa si è verificata per i cognome “SEREN THA” che negli ultimi tempi hanno trasformato in Serenthà, Serentà, Serenta. Oggi tali variazioni fatte a capriccio o senza pensarci, comportano un sacco di grane per tutti gli atti pubblici: pensate al caso di un padre che ha conservato la grafia antica e del figlio che ha voluto cambiarla e non è un caso ipotetico … quando si tratterà di successione ereditaria cosa accadrà? Quante grane!
I registri parrocchiali erano periodicamente controllati dai Vescovi di Ivrea in occasione delle loro Visite Pastorali e quasi sempre lasciavano le loro osservazioni su tutto ciò che riguardava l'amministrazione della parrocchia ed anche sulla compilazione degli atti perché fossero fatti nel modo prescritto, di ciò si trova traccia sui registri con la firma dei Vescovi del tempo.
Dopo la Rivoluzione francese, con l'occupazione dell'Italia, anche le parrocchie dovettero sottostare ai regolamenti imposti dagli occupanti, così dall'autunno del 1802 e fino al 1805 negli atti di nascita e battesimo, di morte e matrimonio, la data doveva essere seguita oltre che dal mese in latino, dal mese come battezzato dalla Rivoluzione e dall'anno della Repubblica; ad esempio Anno 1803 di decima sexta octobris (23 Vindemmialis an XII Rep.). Il primo mese del calendario della Rivoluzione era Vendemmialis che incominciava al 22 settembre e finiva il 21 ottobre, ma in linea generale, salvo i cambiamenti dopo un certo numero di anni, i mesi della rivoluzione iniziavano il 19 o il 20 e andavano fino alla stessa data del mese successivo e siccome la curiosità è sempre tanta trascrivo anche il nome dei mesi della Rivoluzione come si trovano sui registri, ma con la pronuncia italiana. Vendemmiale (dal 22-9 al 21-10) – Brunaio (dal 21-10 al 20-11) – Frimaio (dal 21-11 al 20-12) – Nevoso (dal 21-12 al 20-01) – Piovoso (dal 20-01 al 19-2) – Ventoso (dal 20-2 al 19-3) – Germinale (dal 21-3 al 19-4) – Floreale (dal 20-4 al 19-05) – Pratile (dal 20-05 al 19-06) – Messi doro (dal 19-06 al 19-07) – Termidoro (dal 19-7 al 17-8) – Fruttidoro (dal 18 o 19-08 al 21-09) ed era l'ultimo con il raccolto della frutta!
Sotto Napoleone tutti i registri delle parrocchie furono requisiti e passati ai comuni, dall'anno 1805 al 1814. Passata la dominazione francese, con il ritorno della nostra Amministrazione Reale tutti i registri furono restituiti alle parrocchie; tra il 1805 e il 1814 i parroci avevano continuato a scrivere gli atti su altri registri che furono poi uniti a quelli restituiti, da notare inoltre che in quest'epoca tutti i registri e fino verso il 1850 venivano praticamente autenticati oltre che dalla firma del Vescovo anche dall'autorità legale con la firma del Presidente del Tribunale di Ivrea, come risulta dai registri di quel tempo, mentre era parroco di Alpette Don Pietro Antonio Marchetti..
Ora veniamo alla descrizione della parabola ascendente e discendente della Comunità di Alpette dall'anno 1659, trent'anni dopo la famosa pestilenza, fino ai nostri giorni.
Il primo periodo andrà dal 1659 al 1703; il secondo dal 1703 al 1750 e cosi ogni cinquant'anni fino al 1950; l'ultimo periodo andrà dal 1050 al 1978.
Saranno elencati per ogni periodo i cognomi in uso e il numero dei nati per ogni cognome, con un riassunto complessivo di tutti i nati e la percentuale annuale; si vedranno comparire nuovi cognomi e si vedranno scomparire vecchi cognomi.
Primo periodo: dall'anno 1659 al 1703
In questo periodo il cognome Goglio conta 46 nati – Ceretto Brach 44 – Sereno Piocca 36 – Sereno Tha 29 – Sereno Ros 27 – Brunetto 29 – Sereno 26 – Sandretto 25 – Ceretto Castigliano 25 – Cerretto 22 – Dominietto 21 – Goglio Thina 20 – Sereno Boetto 16 – Sereno Gay 11 – Giachino o Jachino 10 – Sereno Bernardono 10 – Ceretto Deina 9 – Castigliano 8 – Sereno Turin 8 – Justat o Giustat 8 – Ceretto Gianon 6 – Ceretto Polla 7 – Sereno Tonietto 6 – Boetto 6 – Zuccho 5 – Sereno Andreo 5 – Giustatto Brunetto 5 – Ceretto Verra 5 – Bernardono 4 – Justatto Brita 3 – Sereno Boetto Andreo 3 – Ceretto Duca 3 – Bergera 3 - Sereno Fasano 3 – Tonietto 2 – Goglio Martina 3 – Sereno Bracho 2 – Esistono altri otto cognomi con un solo nato che poi scompaiono.
In totale vi sono 460 nati con una media di 10 all'anno. Il 23/12/1680 si legge per la prima volta il cognome doppio Ceretto Castigliano.
Secondo periodo: dal 1703 al 1750
Nati con il cognome Goglio numero 100 – Ceretto Castigliano 67 – Sereno Piocca 51 – Sandretto 47 – Sereno Bernardono 41 – Sereno Rosso 37 – Cerretto 37 – Ceretto Brach 36 – Sereno Tha 36 – Sereno Boetto 34 – Sereno Gay 33 – Dominietto 32 – Goglio Thina 31 – Giachino 28 – Brunetto 24 – Giustatto 23 – Ceretto Verra 23 – Zuccho 15 – Sereno 13 – Ceretto Ubertin 13 – Sereno Andrè 12 – Boetto 9 – Ceretto Gianon 8 – Confliaco 7 – Confliaco Bausano 7 – Pezzetto 7 – Sereno Piocha Fazan 7 – Ceretto Ubertino Deina 6 – Castagneto 6 – Pezzeto Castigliano 5 – Tonieto 4 – Turine 4 – Cereto Deina 3 – Rubro 3 - Bozon 3 – Bausano 2 - Bazzarono 2 – Castagneto Ceretto 2.
Pochi cognomi con un solo nato scompariranno in seguito.
Totale nati in questo periodo numero 847 con una media annuale di 18. Divertitevi a trovare i nuovi cognomi apparsi e a confrontare il numero dei nati.
Terzo periodo : dal 1750 al 1800
Numero dei nati sotto il cognome Goglio 130 – Sandretto 121 – Seren Piocca 79 – Ceretto Castigliano 75 – Sereno Rosso 65 – Dominietto 62 – Sereno Tha 55 – Ceretto Gianon 42 – Goglio Tina 35 – Boetto 35 – Castigliano 35 – Sereno Gay o Gaj 35 - Sereno 34 – Giachino 33 – Giustat 33 – Ceretto Ubertin 30 – Castegnetto 30 – Ceretto Bracho 23 – Cerretto 19 - Pezzetto 16 – Sereno Boetto 15 – Confliaco 14 – Galliani o Gallianis 11 – Ceretto Vera 11 – Bausano 9 – Zuccho 6 – Sereno Turine 6 – Brunetto 6 – Sereno Rosso Anetta 6 – Sereno Tonietto 5 – Tonietto 3 – Balma Rughetto 3 – Gojettina 3 – Baraveto 2 – Turine 2 – Bracho 2 – Bernardono 2 – Pioca 2 – Aimone 2 – Dagasso 2 – Jiustat Brita 2 – Gianon 2. Alcuni altri con un solo nato non li riportiamo, perché nati casualmente ad Alpette.
Da notare la comparsa di nomi nuovi di cui alcuni rimarranno: diversi di questi provenivano dall'Ospedale o dall'Ospizio o dall'orfanotrofio che era poi la stessa cosa di Torino. Una cosa di rilievo: in questo periodo era parroco Don Tommaso Goglio per oltre cinquant'anni ed è proprio in questo periodo che si notano fastidiose variazioni nei cognomi ed alcune ommissioni nei suoi ultimi anni, alle quali rimedierà un'apposito sacerdote dal Vescovo per completare i registri.
Il totale dei nati in questi cinquant'anni n. 1148, media annuale n. 23.
Quarto periodo: dal 1800 al 1850
Questo periodo comprende il tempo dell'occupazione francese e segna il passaggio a iniziare dal 1838 dall'uso della lingua latina negli atti a quello della lingua italiana, continua l'ascesa delle nascite.
Il cognome Goglio sempre più in testa segna 266 nati – segue Seren Rosso con 186 – Ceretto Castigliano 172 – Sandretto 139 – Ceretto Gianon 106 – Dominietto 97 – Seren Bernardon 64 – Seren Piocca 57 – Seren Tha 49 – Seren Gaj 49 – Gojettina 47 – Sereno 40 – Giachino 38 – Ceretto 31 – Castiglian 25 – Ceretto Ubertin 24 – Ceretto Brac 20 – Pezzetto 20 – Gallianis 18 – Bausan 15 – Boetto 13 – Castagnetto 14 – Andrè Boetto 17 – Seren Antonietto 18 – Antonietto 12 – Brunetto 11 – Marchetti 10 – Giustat Brita 9 – Seren Rosso Anetta 17 – Girod 9 – Ceretto Vera 6 – Moretto 3 – Giustat 2 – Seren Mado 2 - Picco 2 – Zucco 1 – Aimone 1 – Altri cognomi scompaiono, mentre appaiono dei nuovi fra i quali quello di Marchetti un parente prossimo del parroco Don Marchetti da Lugnacco, il quale reggerà la parrocchia dal 1808 al 1845, dal primo Marchetti Battista che sarà sindaco nel 1856, derivano tutti i Marchetti di Alpette; due suoi figli: Pietro e Antonio sposeranno due sorelle Serenthà e avranno rispettivamente, uno dodici figli, e l'altro dieci e di qui seguirà il: crescete e moltiplicatevi! Altri due fratelli del Battista sposeranno nel 1831 due Seren Rosso, ritornando con loro a Lugnacco in Valchiusella.
Quinto periodo:dal 1850 al 1900
Periodo aureo e punto culminante della parabola ascendente dello sviluppo demografico di Alpette, come vedremo da alcuni dati significativi.
In questi cinquant'anni i nati sotto il cognome Goglio raggiungono da soli quello che era il numero della popolazione totale di Alpette nel 1650: nati Goglio n. 435 – nati Seren Rosso 235 – Ceretto Castigliano 203 – Sandretto 145 – Dominietto 123 – Ceretto Gianone 111 – Seren Bernardone 82 – Seren Thà 85 – Giachino 64 – Marchetti (!) 62 – Seren Gaj 59 – Seren Piocca 54 – Gojettina 31 – Seren 31 – Pezzetto 31 – Ceretto Vera 27 – Picco 22 – Boetto 20 – Ceretto 15 – Seren Tonietto 15 – Ceretto Brac 14 – Moretto 14 – Bausano 12 – Ceretto Ubertin 12 – Aimone 11 – Giustat Brita 10- Brunetto 10 – Basiletti 6 – Castagnetto 6 – Barberis 3 – Magnino 3 – Truffa 3 – Seren Rosso Anetta 2 – Seren Mado 2 – Riva 2 – Osella 2 – Seren Giorgio 1 – Da aggiungere una quindicina di altri cognomi provenienti da altri paesi e nati casualmente ad Alpette, come il caso della figlia del funzionario Regio Gianini la moglie del quale era tedesca di Berlino.
Inseriamo in questo periodo una osservazione che vale per tutti i tempi e che riguarda le frazioni del Vena e Turale che fanno parte della parrocchia di Alpette ma che appartengono civilmente al comune di Cuorgnè; i cognomi delle famiglie del Vena e più tardi del Turale che ricorrono sui nostri registri sono: Ceretto Castigliano, Cerretto, Sandretto, Castagnetto, Bazzarono, Picco, Aimone, Barberis, Truffa e qualche altro più raro; negli atti, quelli del Vena o del Turale portavano sempre l'indicazione della loro frazione o di fianco o nell'atto stesso. Pertanto nel numero dei nati, specialmente con i due cognomi più frequenti in queste frazioni: Ceretto Castigliano e Sandretto sono sempre compresi quello del Vena e Turale.
Riassumendo il totale dei nati in questi cinquant'anni fu il più alto della storia di Alpette in n. di 1986 per una media di 39 nati all'anno. I massimi furono toccati nel 1879 con 56, nel 1880 e 1886 con 54 nati; i morti invece nel 1879 furono 45, nel 1880 20 e nel 1886 34.
Nel libro intitolato “Eporedia Sacra” stampato a Ivrea nel 1887, dove si parla della storia delle parrocchie e della serie cronologica dei Parroci della Diocesi di Ivrea, risulta che in quell'epoca, cioè nel periodo d'oro, Alpette aveva milleduecento abitanti. Dal 1890 in poi si notano già i segni della parabola discendente che apparirà evidente nel prossimo periodo.
Sesto periodo: dal 1900 al 1950
La natalità in questa epoca fa un salto all'indietro di duecento anni, riportandosi alla media del 1700.
Numero dei nati sotto il cognome Goglio 183 – Seren Rosso 143 – Ceretto Castigliano 102 – Sandretto 75 – Dominietto 57 – Ceretto Giannone 50 – Marchetti 37 – Seren Bernardone 35 – Seren Gaj 27 – Magnino 19 – Giachino 15 – Seren Piocca 14 – Gojettina 13 – Ceretto Obertino 12 – Seren Tonietto 11 – Seren 9 – Pezzetto 9 – Ceretto Verra 9 – Picco 9 – Serenthà 8 – Giustat Brita 7 – Ceretto 6 – Aimone 6 – Fileppo 6 – Boetto 4 – Basiletti 4 – Bausano 3 – Ceretto Bracco 2 – Seren Giorgio 2 – Giacoma 2 – Feira 2 – Grisolano 2 – Riva Roveda 2 – Giovannini 2 – Da aggiungere 15 cognomi con un solo nato, famiglie di passaggio o che non hanno avuto evoluzione.
In totale durante questo periodo ci sono 901 nati con una media di 18 nati all'anno. Si nota la diminuzione del numero medio di nati per ogni famiglia, aumenta l'emigrazione, intervengono altri fattori negativi: le due grandi guerre mondiali, l'epidemia di spagnola, ecc.
Se la fine del secolo aveva segnato il periodo d'oro dello sviluppo demografico di Alpette, non si poteva dire la stessa cosa sotto il profilo economico, nonostante lo sfruttamento totale dei terreni e i redditi delle officine artigianali dei ramai e del lavoro stagionale dei “magnin” in pianura.
Lo sviluppo delle attività industriali, le nuove esigenze del vivere civile, determinavano un radicale cambiamento anche nella Comunità di Alpette e come in tutte le altre località montane, un rapido spopolamento riportava indietro il paese di secoli, nel numero dei suoi abitanti stabili ma veniamo all'ultimo periodo.
Settimo periodo: dal 1950 al 1978
L'ultimo periodo che noi consideriamo è quello contemporaneo e comprende soltanto più 28 anni, a partire dalla metà del nostro secolo (1950) fino a tutto il 1978.
Nati sotto il cognome di Goglio n. 16 – Ceretto Castigliano 15 – Sandretto 6 – Seren Bernardone 6 – Dominietto 5 – Seren Gaj 3 – Ceretto 3 – Ceretto Gianone 2 - Magnino 2 – Giorgis Blessent 2 – Prospero 2 – Marchetti 2 – Seren Rosso 1 – Gojettina 1 – Ceretto Obertino 1 – Pezzetto 1 – Quagliotti 1 – Olmo 1 – Reginato 1.
Si nota subito la rivoluzione nei numeri e l'apparizione di diversi nomi nuovi, mentre scompaiono antichi cognomi tradizionali di Alpette; da tenere presente che alcuni nati che conteggiamo in questo periodo hanno soltanto ricevuto il Battesimo ad Alpette ma risiedono altrove, mentre altri battezzati altrove ma poi registrati anche da noi li abbiamo considerati nel numero totale; ma dopo tutta questa piccola ginnastica il numero dei nati rimane sconsolante e si riassume nella cifra di 84 con una media di 3 all'anno. Addio bei tempi passati!
Bisogna aggiungere che in tutti i periodi precedenti il numero dei nati era sempre superiore a quello dei morti, pur tenendo conto che nei tempi passati la mortalità infantile e giovanile era assai superiore a quella attuale, in questo ultimo periodo contro 84 nati vi sono stati 263 morti con una media di nove all'anno. Le cifre parlano da se e non hanno bisogno di alcun commento.
Di fronte alla caduta vertiginosa della popolazione, Alpette ha conosciuto, in questi ultimi decenni uno sviluppo edilizio eccezionale, a scopo turistico, mentre l'agricoltura è purtroppo scomparsa; due aspetti nuovi che sia riflettono nel gelido silenzio invernale (fatte le relative eccezioni per i giorni festivi) e nella grande baraonda estiva non sempre riposante e piacevole per chi cerca tranquillità e salute.
Con il declino della popolazione residente cosa sarà Alpette ? Ci auguriamo che l'oroscopo cambi le previsioni, diversamente, alla luce inalterabile dei numeri, non sarà più l'Alpette degli Alpettesi, cioè dei Goglio, dei Ceretto Castiglianio, dei Seren Rosso, dei Seren Bernardone, dei Sandretto e di tutti gli altri che attraverso i secoli hanno dato un volto, usi e costumi proprii a questo paese, ma diventerà l'Alpette di nuovi conquistatori che consegneranno ai ricordi della storia l'antico volto di Alpette.
Abbiamo iniziato e proseguito questa lunga ricerca demografica attraverso i secoli con vivo interesse e una certa curiosità storica; avremmo voluto completarla con il crescendo che ha caratterizzato i primi tre secoli e come in una bella favola divenuta realtà, terminare in “gloria”, con un finale più eseltante e offrire alle antiche famiglie di Alpette una parte della loro storia, di quella storia che unendo il presente al passato si proietta nel futuro, promettendo quella continuità che è sempre stato il vanto e l'orgoglio di ogni casato; abbiamo portato in porto la prima parte, mentre l'ultima dipende dalla vertiginosa e incerta evoluzione dei tempi.
Vogliate gradire questa breve ricerca su Alpette che vi aiuterà a conservare il ricordo dei vostri antenati e del vostro paese d'origine, con l'augurio più cordiale di un prospero e felice avvenire per i vostri casati, sia per quelli che rimangono o ritorneranno, sia per quelli che hanno già preso o prenderanno dimora in altri paesi e città.
A conclusione di questo breve riassunto di storia alpettese, abbiamo esteso l'indagine al di fuori del nostro archivio collegandoci a quello della parrocchia di Pont presso il quale si trovano registrati gli abitanti di Alpette prima dell'istituzione della nostra parrocchia. Il duca Emanuele Filiberto nel 1561 decretò l'obbligo per i parroci e curatori di anime, tanto secolari che regolari, di tenere in ordine i registri di Stato civile prescritti dal Concilio Tridentino, sotto pena del sequestro delle temporalità (cioè dei redditi). Gli atti di matrimonio e morte a Pont datano dal 1595 e quelli di nascita dal 1601; le nostre ricerche pertanto riguardano solamente 8 anni, dal 1601 al 1608, anno di fondazione della nostra parrocchia. In questo breve spazio di tempo abbiamo rilevato i cognomi che troveremo poi su registri di Alpette dal 1659 in poi e vi abbiamo trovato cognomi doppi come Ceretto Brach, Ros Sereni, Bernardi Sereni e Sereno Bernardono, Giustatto Ceretto, ecc.
Abbiamo inoltre consultato diversi libri sul Canavese e in particolare l'unico libro che sia stato scritto sulla storia di Pont Canavese inquadrata nella storia del Canavese dall'epoca di Re Arduino ai nostri tempi, scritto da Don Giuseppe Cinotti nativo di Pont, è un'opera che merita di essere conosciuta perché Alpette anche dopo aver raggiunto l'autonomia, prima religiosa e poi civile, ha continuato a gravitare fino a tempi recenti su Pont e quindi a partecipare della sua storia.
Seguendo il tema dello sviluppo demografico sarebbe interesante conoscere il numero degli abitanti di Alpette intorno al 1600, ma non ci è stato possibile accettarlo; nel libro del Cinotti “Briciole di Storia Pontese”, la popolazione di Pont nel 1650 si fa salire a 1500 abitanti (compreso naturalmente Alpette che non era ancora comune); a nostro avviso e tenendo presenti i registri dei nati dell'epoca, la popolazione di Alpette non superava i 300 abitanti, mentre nel 1774, “Civiltà del Canavese”, del Ramella fa salire a 620 gli abitanti di Alpette: le cifre dovrebbero corrispondere perché nel 1774 la media annuale delle nascite è più che raddoppiata in confronto a cento anni prima.
Nel 1774 a Pont la popolazione era salita a 2392, a Cuorgnè era di 3470 e a Castellamonte 4700.
Sappiamo che lo sviluppo demografico è sempre stato condizionato da fattori diversi in tutti i tempi e nella storia del Canavese abbiamo avuto una sequenza di fatti che senza dubbio hanno influito in modo determinante come le continue lotte tra i diversi signori, conti, duca, marchesi, le occupazioni francesi, tedesche, spagnole, le carestie, le alluvioni, e specialmente la peste; bisogna dire che anche Alpette e i suoi abitanti hanno preso parte alle vicende canavesane, alla pari degli altri cittadini. Le epidemie di peste più gravi caddero negli anni 1363-64, quella ricordata anche dal Manzoni nel 1630-31, mentre nel 1867 vi fu il colera.
Alpette fu realmente colpita dalle epidemie di peste? Dai libri e dai documenti esaminati, per quanto riguarda le epidemie del 1630 e del 1867, la risposta è negativa. Dispiace, ma non troppo, deludere tutti coloro che ancora oggi parlano di lazzaretti ai Canavìs, alla Senta, in Chiesa, ecc, ecc, e la Cappella eretta alla Senta siamo convinti sia stato un voto soddisfatto per lo scampato pericolo della peste.
Non possiamo dire nulla del lontano 1363. Per il 1630 non c'è alcun documento negli archivi che parli di quella peste, mentre il Cinotti per quanto rigurada Pont scrive di aver trovato sui registri parrocchiali qualche persona sepolta “in viridario” o “in horto” invece che nella chiesa, per il sospetto di peste: è vero che a Pont potevano chiudere le porte del paese ai forestieri ma Alpette godeva del privilegio di essere isolata e di un clima più adatto a scongiurare il male; per ultimo il numero dei nati che troviamo nei primi registri a ventanni circa dalla peste, lascia pensare che anche nel caso ci sia stata, non ha lasciato molti vuoti.
L'ultima epidemia fu invece di colera che a Pont colpì 300 persone delle quali 110 morirono e ad Alpette? Questa volta abbiamo i registri che parlano: nel 1867 vi furono 31 morti dei quali 20 bambini sotto i 2 anni, 9 tra i 17 e 60 anni e soltanto 2 oltre i 60 anni; l'anno prima del colera vi erano stati 25 morti, l'anno dopo 21, ci troviamo nella media dei morti per ogni anno. Aggiungiamo che i nati nell'anno del colera 1867 erano stati 40.
Nel 1918 si aggiunse l'epidemia d'influenza spagnola che lasciò le sue tracce, i morti in quell'anno furno 40 contro i 24 del 1917 e 14 del 1919. I nati erano 12. Considerato il numero della popolazione neanche la spagnola ha fatto grandi danni.
Dobbiamo concludere che se Alpette fosse stata gravemente colpite da qualche epidemia ci sarebbero le testimonianze scritte, come ci sono per tutti gli altri paesi; non si può immaginare ad Alpette un lazzaretto come quello di Milano; il profondo e serio studioso di cose canavesane, l'indimenticabile Dott. Bertotti di Cuorgnè, nelle sue ricerche aveva letto di un lazzaretto in località Gallenca di Valperga, scoprì poi che si trattava di una tenda sistemata in un prato da un tale per evitare il contagio della peste: per fare la storia, non bastano voci o supposizioni, a distanza di tre secoli e mezzo occorrono documenti scritti; continueremo le nostre ricerche fuori del nostro archivio, nella speranza di poter confermare, con documenti attendibili, i rilievi che abbiamo esposto su avvenimenti che possono aver interessato anche Alpette.
Don Giovanni Capace – Curato
La prima cappella di Alpette sarebbe stata costruita nel 1500. Nell'anno 1579 questa venne ampliata e fu costruito anche un alloggio per il cappellano che prima abitavo in casa d'affitto. Con Decreto vescovile di Monsignor Cesare Ferreri di Ivrea il 26 luglio 1609 fu eretta parrocchia indipendente. Dal 1609 al 1612 la parrocchia fu gestita da un cappellano, successivamente:
1. Don Pietro De Laurenti da Vidracco, 1612
2. Don Antonio Castellano da Rivarossa, 1641
3. Don Giovanni Pietro Clerico da Locana, 1658
4. Don Bartolomeo Perrono da Frassinetto, 1659
5. Don Giovanni Battista Bruno, 1675
6. Don Giovanni Battista Giachino da Locana, 1705
7. Don Giovanni Pietro Goglio da Alpette, 1753
8. Don Actis da Mazzè e Don Giuseppe Torreano soltanto con la qualifica di economi. Don Giacomo Perelli da Locana che rinunziò e Don Felice Bertolino da Locana che non prese possesso, dal 1805 al 1808.
9. Don Pietro Antonio Marchetti da Lugnacco, parroco e Don Brassea, economo; dal 1808 al 1845.
10. Resse la parrocchia in qualità di economo Don Michele Demelchiorre. Con data 31 maggio 1845 esiste un verbale di nomina della comunità di Alpette, accettato anche dal Senato di Torino, del nuovo parroco, Don Carlo Felice Bertolina, maestro in Alpette, che tuttavia il Vescovo di Ivrea non accettò.
11. Dal 1850, in seguito a regolare concorso canonico, fu nominato reggente, con tutte le prerogative di parroco, Don Antonio Petrini da San Giorgio Canavese il quale presiedette l'ampliamento della nuova chiesa parrocchiale. Morì il 21 dicembre 1884.
12. Don Mario Enrico economo, 1885
13. Don Giuseppe Vittonatti da Tonebgo di Mazzè, 1885
14. Don Martino Cona economo, 1902
15. Don Giuseppe Nigra da Mercenasco, 1904
16. Don Casimiro Barello da Chivasso, 1917
17. Don Pietro Vagina da Valperga, 1956
18. Don Giovanni Capace di Spineto di Castellamonte, 1971
19. Don Sergio Noascone da Introd, ad Alpette da 1 luglio 1992.
In passato la quieta bellezza dell'altopiano su cui sorge il paese ha richiamato alcune personalità di spicco. Si concessero infatti un periodo di villeggiatura ad Alpette non soltanto Gaudenzio Ferrari, ma anche la regina Elena di Savoia ed il famoso autore di romanzi d'avventura Emilio Salgari. |
Sono molte le storie e le leggende che vanno dal passaggio dei soldati di Re Arduino diretti alla roccaforte del Castelletto, a fiabe di masche (streghe) che si riunivano in cerchio presso i “Reü” (luogo di incontro) o che celebravano i loro Sabba (festa delle streghe) negli spazi verdi lungo il sentiero. |
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Masche, viandanti e banditi rappresentavano motivi di racconti che hanno riscaldato l'ambiente delle stalle dove, sino alla metà del Novecento, la gente si raccoglieva per stare al caldo, giocare a carte o raccontare fiabe e storie. |
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Visita del vescovo, Anno Domini 1645 | |
E' noto che Alpette venne elevata al rango di parrocchia il 26 luglio 1609. In quell'occasione venne fatta una grande festa e cominciarono i primi tentativi per staccare Alpette da Pont, poi trasformatisi in fatti concreti che si conclusero il 15 ottobre 1773 quando Re Emanuele Filiberto emise il decreto di distacco da Pont e proclamò il paese “Comune”. |
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Si rileva che eretta Alpette a parrocchia venne presentata l'istanza perché venisse effettuata la prima visita pastorale del vescovo. |
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Le masche |
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Dopo una giornata di lavoro Tonio si incamminò, come era solito fare, lungo il sentiero che da Pont andava ad Alpette. All'altezza del Reü del Cabbe (grande pietra dove ci si fermava per riposare e per bere alla vicina fonte) vide due monaci seduti su una pietra con il cappuccio abbassato per nascondere il viso. |
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Si spaventò, ma proseguì e, senza perdere tempo, offrì ai monaci una parte del poco pane che aveva nel bòrgiot (bisaccia). “Grazie”- rispose uno dei monaci spiegando che essi erano le masche dei Bardanjj- “se non fosse stato per la tua offerta non ti avremmo fatto passare, ora puoi andare”. |
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Pedrassa |
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Pedrassa era arrivato ad Alpette all'età di 20 anni, dalla “cà granda” di Cuorgnè, ovvero l'ospedale ed orfanotrofio sulla cui porta venivano abbandonati i bambini indesiderati. |
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Non era tanto alto e aveva un corpo tozzo e muscoloso, tanto da essere dotato di una forza spaventosa. Un vero e proprio “Ercole” in grado di trasportare sulle spalle anche cinque quintali. [continua] |
Origini del nome
Alpette era in principio una frazione di Pont Canavese al quale fu legato amministrativamente fino al 1773, anno in cui acquistò l'indipendenza. Il nome deriva dalla forma plurale del diminutivo alp “pascolo d'alta montagna con abitazioni di pastori e ricoveri di mandrie” (Olivieri), che localmente continua nell'uso e che viene fatto risalire al celtico da una radice al , “nutrire”, donde anche la denominazione delle Alpi. |
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La storia
Era già abitato in epoca celtica e preromana, per molto tempo fu un borgo senza autonomia collegato al comune di Pont Canavese con cui condivise le vicende storiche del medioevo, vi ebbero giurisdizione i conti di Valperga.
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Alpette alla metà del sedicesimo secolo desiderava staccarsi da Pont e diventare paese autonomo o almeno unirsi a Cuorgnè, paese con cui aveva molti rapporti. Pont non voleva e nel 1622 il consiglio comunale pagò al Ducale 200 ducatoni perchè ciò non avvenisse, ma finalmente il 15 ottobre del 1773 ottenne l'autonomia e la fondazione a comune ma dovette rimborsare a Pont i 200 Ducatoni del 1622; mentre la chiesa aveva concesso l'autonomia parrocchiale il 26 luglio 1609 dal Vescovo di Ivrea. Il maggior problema di Alpette era l'isolamento per la mancanza di vie di collegamento agevoli, finalmente nel 1889 nacque una strada carrozzabile che si integrò alle antiche mulattiere, finalmente nel 1964 venne ampliata e modernizzata come la si vede oggi. |
Pagina in costruzione
COME ARRIVARE
Da Torino
Per raggiungere Alpette partendo da Torino, si imbocca la superstrada Torino-Caselle si esce alla terza uscita, la N.3 per Rivarolo, Ceresole ritrovandosi così sulla SS 460. Si prosegue in direzione Rivarolo, guinti in Rivarolo si prosegue dritto in direzione Cuorgnè, poco prima di entrare in Cuorgnè, sopra un cavalcavia, prendere deviazione per Alpette sulla sinistra, alla rotonda successiva, la prima uscita a destra, proseguire dritto per meno di un chilometro, giunti al bivio, sulla curva, continuare dritto per 10 chilometri circa.
Da Ivrea
Per raggiungere Alpette, partendo da Ivrea, si và in direzione Cuorgnè (strada Pedemontana) si esce alla penultima uscita (per Ceresole) dopo qualche chilometro prendere deviazione per Alpette sulla sinistra, alla rotonda successiva, la prima uscita a destra, proseguire dritto per meno di un chilometro, giunti al bivio, sulla curva, continuare dritto per 10 chilometri circa.
Da Milano
Imboccare la A4 (To-Mi), giunti all'altezza di Santhià, prendere lo svincolo per la A5 (To-Ao) Ivrea, uscire ad Ivrea, lasciata l'autostrada proseguire in direzione Cuorgnè (strada Pedemontana) si esce alla penultima uscita (per Ceresole) dopo qualche chilometro prendere deviazione per Alpette sulla sinistra, alla rotonda successiva, la prima uscita a destra, proseguire dritto per meno di un chilometro, giunti al bivio, sulla curva, continuare dritto per 10 chilometri circa.
Da Genova
Imboccare la A26, giunti all'incrocio con la A4 (To-Mi) andare in direzione Torino, giunti all'altezza di Santhià, prendere lo svincolo per la A5 (To-Ao) Ivrea, uscire ad Ivrea, lasciata l'autostrada proseguire in direzione Cuorgnè (strada Pedemontana) si esce alla penultima uscita (per Ceresole) dopo qualche chilometro prendere deviazione per Alpette sulla sinistra, alla rotonda successiva, la prima uscita a destra, proseguire dritto per meno di un chilometro, giunti al bivio, sulla curva, continuare dritto per 10 chilometri circa.
Da Savona
Imboccare la A6 (To-Sv) giunti a Torino, prendere la tangenziale in direzione Caselle/Milano/Aosta. Dalla tangenziale di Torino, prendere uscita per Caselle, giunti sulla superstrada Torino-Caselle in direzione Caselle, uscire alla seconda uscita, la N.2 per Rivarolo, Ceresole ritrovandosi così sulla SS 460. Si prosegue in direzione Rivarolo, guinti in Rivarolo si prosegue dritto in direzione Cuorgnè, poco prima di entrare in Cuorgnè, sopra un cavalcavia, prendere deviazione per Alpette sulla sinistra, alla rotonda successiva, la prima uscita a destra, proseguire dritto per meno di un chilometro, giunti al bivio, sulla curva, continuare dritto per 10 chilometri circa.
Distanze chilometriche da:
Torino: 50 Km
Alessandria: 127.5 Km Asti: 118 Km Cuneo: 154.4 Km Novara: 98.7 Km Verbania: 156.8 Km Vercelli: 80.8 Km Caselle (Aeroporto):34 Km Ivrea: 31 Km Milano: 144.7 Km Genova: 208.8 Km Aosta: 94.6 Km Con mezzi pubblici da Torino
Autobus (Via Fiocchetto, 23) e treni (Porta Susa) gestiti dalla GTT.
TERRITORIO
ALPETTE è un grazioso paesino all'inizio della Valle Orco a circa 1000 metri s.l.m. ed il suo clima montano lo rende meta ideale per soggiorni od anche brevi scampagnate: difatti è solamente a 51 km da Torino, 34 km da Ivrea, 10 km da Cuorgnè ed è alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Oltre alle belle passeggiate, cima Mares- Monte Soglio (1971 metri s.l.m). in circa 3 ore di cammino e Monte Soffietto (1250 metri s.l.m.) in circa 1 ora, vi sono anche 6 aree pic-nic con tavole. Dopo aver percorso una decina di chilometri dal comune di Cuorgnè - che si snodano attraverso macchie di betulle, piccole borgate e fitti castagneti - si giunge al paese, incastonato nel verde dei boschi e dei pascoli. Informazioni utili: Numero abitanti: 300
OSPITALITA'
LE BORGATE
SCUOLA PRIMARIA SUSSIDIATA DI ALPETTE
Ex Scuola elementare Pietro Dominietto BIBLIOTECA COMUNALE
Via Senta 22 - 10080 Alpette Orari di apertura : e-mail: bibliotecaalpette@alice.it
NUMERI UTILI
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pubblicazione ai sensi c. 18, art. 3 L. 244/07 OSSERVATORIO
ECOMUSEO DEL RAME
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