1. Si fa riferimento al brevetto per la realizzazione di forni per la cottura di laterizi, ideato da Friedrich Hoffmann.

2. E' possibile che faccia riferimento alla fornace  di Mauro Fabbri.

3. Il dato relativo al numero degli operai è clamorosamente alto è forse va considerato come il frutto del conteggio di tutti i familiari dei lavoranti che erano effettivamente occupati in fornace; in relazione a questo dato si faccia riferimento anche alla nota 7.

4. Fabio Silari, I Bagni ed Altro. L'evoluzione dell'Industria e dei servizi nel Riminese, "Economia e società a Rimini tra '800 e '900", Rimini, Cassa di Risparmio di Rimini, 1992, p. 156.

5. Camera di Commercio ed Arti in Rimini, "Relazione Annuale e Resoconto Morale pel 1884", Rimini, Tipografia Danesi già Albertini 1885.

6. Camera di Commercio ed Arti in Rimini, "Relazione Annuale e Resoconto Morale pel 1884", Rimini, Tipografia Danesi già Albertini 1885.

7. Va osservato il dato relativo al numero di addetti impiegati nelle fornaci Fabbri paragonandolo a quello più che raddoppiato, testimoniato dal Tonini nel 1893. Al 1907 risulta infatti dai dati raccolti dal Corpo Reale delle Miniere che solo nel distretto vicentino le fornaci impiegavano mediamente più di cento addetti ciascuna, differentemente dalla situazione torinese e milanese in cui ad un maggior numero di imprese corrispondeva una diminuzione degli addetti per ciascuna: trecentosessanta fornaci a Torino con in media ventidue addetti, trecentoquaranta a Milano con quindici addetti.

8. Fabio Silari, I Bagni ed Altro. L'evoluzione dell'Industria e dei servizi nel Riminese, "Economia e società a Rimini tra '800 e '900", Rimini, Cassa di Risparmio di Rimini, 1992, p. 157.

9. AA.VV. "Storia di Rimini dal 1800 ai nostri giorni", Rimini 1977, Bruno Ghigi editore, vol. II, p. 73

10.Il dato relativo al numero degli scomparti è stato ricavato dai registri delle partite catastali; va però fatto notare come sul documento rinvenuto, relativo ai danni cagionati dalla piena dell'Ausa del 1896 alle proprietà dei Fabbri, si faccia riferimento a due fornaci da 14 scomparti.

11.Il primo brevetto del berlinese Friedrich Hoffmann del 1858, presentato al continente europeo nel padiglione prussiano all'Esposizione Internazionale di Parigi del 1867, era infatti di forma circolare. In Italia la notizia del nuovo brevetto appare sul "Giornale dell'Ingegnere, Architetto ed Agronomo" dell'anno 1861. Le uniche fornaci di tale tipo, perfettamente circolari, ancora esistenti in Emilia Romagna si trovano a Castelvetro (MO) e a Felina (RE). Quest'ultima è la sola a presentare la ciminiera al centro della struttura; quella di Castelvetro presenta inoltre una copertura lignea di notevole interesse.

12.A tale proposito fare riferimento alle relazioni dei giurati per l'Esposizione industriale di Milano del 1881 e precisamente al volume "L'Italia Ceramica", relatore Giuseppe Corona.

13.Si fa riferimento al Catasto Pontificio entrato in vigore nel 1835, regnante Gregorio XVI, basato sul catasto di impianto napoleonico predisposto all’inizio del 1800; si trattava, per semplicità, di un catasto in cui si faceva riferimento ai terreni e a ciò che sopra vi era costruito. Oltre ad essere composto da materiale cartografico a differenti scale, era fornito sia di un registro in cui erano annotati tutti i proprietari ad una certa data, sia di un altro registro in cui ad ogni soggetto fiscale, ovvero persona singola o società, era legata una cosiddetta ‘partita’. Ad ogni partita corrispondeva una pagina del registro in cui erano segnate le proprietà, il loro valore ed i passaggi di proprietà; alla fine di ogni singola partita vi era un riferimento ad una partita successiva, la cui registrazione avveniva in caso di cambiamenti delle proprietà del soggetto fiscale.

14.In realtà si intende con fornace Fabbri l’ormai dismesso Privilegiato Stabilimento era stato acquistato dai F.lli Fabbri.

15.Con il termine ‘rustico’ si poteva infatti fare riferimento sia alla demolizione e di conseguenza ad un uso agricolo, sia alla trasformazione in magazzino.

16.Il Catasto Fabbricati venne istituito con l’unità d’Italia, negli anni sessanta del secolo scorso, facendo riferimento direttamente agli edifici. Tuttavia non esistono mappe catastali se non dopo il 1929, sino a questi anni si fa infatti riferimento a quelle del Catasto Napleonico.

17.Pratica, questa, in uso anche ai giorni nostri.

18.Con questo termine si fa riferimento agli edifici documentati dalle mappe catastali alla data su esse indicata.

19.Va notato come, sebbene il Catasto Napoleonico risalga al 1813 ca., le prime mappe esistenti dopo quella data risalgono al 1884, anno in cui avvenne un nuovo accertamento delle proprietà immobiliari con relativo aggiornamento delle mappe in seguito all'istituzione del Catasto Pontificio.

20.Ovvero non più utilizzato.

21.Già negli anni '30 in alcune fornaci, a causa di problemi legati al tiraggio delle ciminiere si provvide aggiungendo dei sistemi meccanici per forzare il processo di ventilazione.

22. Marco Bertozzi, Costanza Cavicchi, "Rimini l'Ostenda d'Italia" ed. Ramberti Arti Grafiche, Rimini, 1993.

23.Anche la fornace Fabbri dipendeva, come già detto in precedenza, dalle importazioni e si può dunque supporre che anch’essa debba avere sofferto notevolmente a causa della Grande Guerra. Importante però il ruolo che in questa occasione svolse Fabio Fabbri che mandò avanti la fornace nel momento in cui sia Luigi che Davide erano morti e gli altri componenti della famiglia erano in guerra.

24.Va considerato il fatto che prima dell’utilizzo dei forni Hoffmann ‘senza teste’ all’interno dei quali si poteva entrare con il muletto, tutte le operazioni di carico e scarico venivano effettuate con dei carretti attraverso gli accessi al forno.

25.A tale proposito vanno ricordati gli articoli apparsi su "Il Ponte" in data 7 Ottobre e 9 Dicembre 1979.