DISABILITÀ E SOCIETÀ

 

 

Cari lettori,vi sono grato per l’interesse dimostrato per i miei articoli. Lo dimostra le tante telefonate che ho ricevuto,continuate a scrivermi e a telefonare,sarà per me uno sprone a continuare su questa strada.In questo articolo,affronteremo i rapporti tra il disabile e la società. Per motivi di spazio non mi è possibile approfondire l’argomento. Mi riservo di farlo nei prossimi articoli. Un doveroso grazie va alla redazione del  giornale che mi consente di esprimermi liberamente. Mi auguro di continuare ad non annoiarvi e che possiate attingere da questi articoli preziose indicazioni.

Il nostro bel Paese custodisce un patrimonio di beni ambientali e culturali senza pari nel mondo ed è pertanto interesse specifico e compito delle istituzioni pubbliche e private impegnarsi affinché tale patrimonio venga conservato e promosso, permettendo ad una fascia più ampia possibile di cittadini, e tra questi anche coloro i quali presentano deficit motori o sensoriali permanenti o temporanei, quali persone con disabilità, anziani, bambini, di poterne usufruire in modo agevole. Rendere fruibile la cultura rappresenta infatti una sfida di civiltà, in ossequio tra l'altro al principio costituzionale che afferma che "è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Impegnarsi a realizzare una fruibilità generalizzata degli spazi, sia naturali che costruiti, e dei servizi significa favorire il diritto di chiunque alla non esclusione da un luogo e rispettare quindi un basilare principio costituzionale, tra l'altro non senza risvolti di carattere economico. Occorre pertanto potenziare il diritto di chiunque alla "non esclusione" da un luogo. Alcune ricerche compiute hanno tra l'altro mostrato che se l'accessibilità è prevista fin dalla fase della progettazione, il costo aggiuntivo nella costruzione di un edificio o nella prestazione di un servizio è nella grande maggioranza dei casi nullo o trascurabile, mentre grande è il numero delle persone che ne beneficiano. Nel 2002 infatti la Commissione delle Comunità Europee ha quantificato in 60-80 milioni le sole persone a mobilità ridotta, che corrispondono al 15% della popolazione europea. Si pensi inoltre alla persona con ridotta capacità motoria che voglia fare una vacanza a contatto con la natura e con la cultura in Italia: essa sarebbe costretta attualmente, nella maggior parte dei casi, a rinunciare o a rivolgere la propria attenzione ad altri Paesi. Ciò, oltre alle conseguenze negative sul piano umano, comporta una perdita economica e anche una perdita di potenziale lavoro e conseguente reddito.      

 

                                                                                                           Duilio Paoluzzi

 

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