L’inevitabile divenire delle cose, il secondo principio della termodinamica e Dio.

 

"Se il movimento del mondo avesse uno stato finale, questo dovrebbe essere già raggiunto. Ma l'unico fatto fondamentale è che esso non ha nessuno stato finale… Io cerco una concezione del mondo che faccia giustizia a questo fatto; si deve spiegare il divenire senza far ricorso a tali intenzioni finali…" (F.Nietzsche, Frammenti postumi, 1888)"

 

Mi sono posto più volte domande innumerevoli sul mondo che mi circonda e sull’architetto che deve aver concepito tutto ciò. Alzando gli occhi al cielo in una notte tersa, non possiamo che stupirci di fronte ad uno spettacolo che trascende qualsiasi sforzo interpretativo. Forse è li che si coglie la magnificenza del Creatore, quasi come abbia voluto ricordarci, uomo, guarda , stupisciti e rifletti. Un’altra seppur diversa manifestazione di un Dio immanente le cose, la possiamo cogliere senza spingere il nostro sguardo così lontano, travalicando i limiti delle nostre percezioni, usando magari la tecnologia per osservare l’universo. Basta solo passeggiare per una stradella di campagna, magari in un bel giorno scaldato dal sole primaverile, dopo che la letargia invernale, ha lasciato il passo alle musiche olfattive e policromatiche della primavera. Basta solo saper osservare le piccole cose che sono intorno a noi per realizzare quanto un principio universale, immanente le cose del mondo a noi conosciuto, governi sovrano ed imponga la propria legge, ad ogni microscopico aspetto dell’osservabile. Il secondo principio della termodinamica. Davvero un Dio immanente le cose. Una legge fisica, apparentemente banale, descritta con una semplice formula. Poche parole di quel potente linguaggio simbolico che è la matematica, DG = DH - TDS, tutto qui. Tradotto in parole afferma semplicemente che qualsiasi trasformazione spontanea, che avvenga in natura, deve esprimersi con dinamiche tali che, in un modo o nell’altro, DG risulti negativo. Alcune piccole precisazioni. DH è l’energia del sistema, mentre DS è l’entropia, ossia la misura del disordine del sistema e T è la temperatura del sistema. Naturalmente tutto questo semplificando al massimo. Si capisce comunque bene che se il  DG deve risultare negativo, o diminuisce il termine positivo DH, che rappresenta l’energia del sistema, o aumenta il termine negativo DS, ossia il disordine del sistema. Ricapitolando per cercare di rendere più comprensibile la questione. Qualsiasi trasformazione spontanea in natura, avviene o con una diminuzione di energia del sistema osservato, oppure con un aumento dell’entropia (disordine) del sistema stesso o, naturalmente, di entrambe le grandezze. L’importante è che quella somma algebrica elementare, DH - TDS, indicata come DG, risulti negativa. Difficile? Non credo.

Adesso che conoscete questo Principio Universale, questa “driving force” della Natura, divertitevi a porvi tutte le domande che volete, mentre passeggiate lungo quella stradina campestre, immersa nelle fronde lussureggianti dei platani e dei salici, smosse dalla brezza primaverile. Potremmo anche immaginare che un piccolo ruscello, scorra a lato del nostro sentiero e che ci lasciamo accarezzare i timpani dal fruscio garbato delle sue acque, che svogliate e lente, scorrono a valle. Immaginiamo. Se un bambino vi ponesse la più naive delle domande possibili, tipo ma perché l’acqua del ruscello da monte scende a valle, sapreste rispondere? Adesso dovreste. La risposta, anche se non so come potreste formularla al bambino, è che l’acqua sta scorrendo a valle, per diminuire il proprio stato di energia potenziale, intrinseco ad essa, in ottemperanza  al secondo principio della termodinamica. Il sistema sta evolvendo, in altre parole, verso configurazioni di minima energia e quindi di per se, più stabili. Continuiamo la nostra passeggiata e poniamo magari lo sguardo su di un bel campo di grano, fluttuante anch’esso alla brezza primaverile, dove il verde intenso del frumento acerbo, sta lentamente arrendendosi al giallo dorato delle messi mature. Immaginiamo anche che un agricoltore sbadato, o forse rispettoso dell’ecosistema, non abbia fatto uso di erbicidi. Vedremmo allora che assieme alle piante di frumento, qua è la, altre piante “intruse” cercherebbero di farsi strada. Poniamo che il nostro curiosissimo bambino (meglio lasciarlo a casa la prossima volta), ci ponga ancora la solita ingenua domanda. Perché ci sono quelle piante, visto che l’agricoltore non le ha seminate? L’agricoltore ha seminato solo il frumento. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una trasformazione spontanea, governata dal nostro principio immanente la Natura e tutte le cose attorno a noi. Stavolta il sistema (frumento ed erbacce) ha reagito spontaneamente, aumentando il disordine, o entropia. Non un solo tipo di pianta, il frumento, ma anche altre specie vegetali, che vanno ad aumentare il caos complessivo del nostro campo coltivato. Il DG è ancora negativo, poiché è aumentata la grandezza con il segno negativo DS. Il principio è soddisfatto, manifestazione immanente le cose, di Dio. Non stupitevi. Anche noi superuomini e superdonne siamo solo e soltanto dei sistemi termodinamici, dove il DG = DH - TDS, la fa da padrone. Si vive e si muore per esso, affinché quest’espressione, sia soddisfatta. Già. In fondo la morte non è che una condizione di minima energia e l’ineluttabile trasformazione vita ---> morte, avviene come processo spontaneo. In fondo siamo un po’ come l’acqua del fiume. Anche noi, come il suo impetuoso ruggito si spenge e muore nelle calma piatta del lago a valle, ci spegniamo con la fine della vita. Raggiungendo il nostro equilibrio di minima energia. Naturalmente tutto questo è vero, solo per quello che ci è dato capire, semplicemente osservando il mondo attorno a noi… 

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