La più grande "bufala" della storia umana ...

Parliamo adesso della più sensazionale conquista scientifica e tecnologica dell’uomo: lo sbarco sulla luna!! Una conquista così sensazionale che stupisce davvero come non si sia pensato allora che non poteva non essere una presa per il culo di proporzioni mondiali!
 
La bufala è oltremodo evidente, basta seguire al solito i sentieri luminosi della ragione. Non serve esaminare le foto, misurare la lunghezza delle ombre, le bandiere che sventolano in assenza di qualsiasi atmosfera, come fanno gli scettici. No, credetemi proprio non ce n’è bisogno. Magari sarebbe bene che il CICAP si occupasse anche di questo, non è vero Piero? In fondo anche questa storia ha a che fare con il paranormale. Eh, si, caro Piero Superquark, perché a meno di una tecnologia aliena, o di forze occulte, non si capisce proprio come gli intrepidi astronauti americani abbiano compiuto l’impresa. Immaginate un po’ è tutta roba da Star Wars, manca solo Dart Fener. Una nave spaziale con 3 astronauti a bordo entra nell’orbita terrestre, poi se ne distacca e percorre quasi mezzo milione di chilometri entrando nell’orbita lunare. Quindi come in qualsiasi film di fantascienza che si rispetti (naturalmente degli anni 80-90), dall’astronave madre si stacca il modulo ”Eagle” con due astronauti mentre l’altro se ne sta tranquillo in orbita attorno alla luna. Il modulo atterra dolcemente sulla luna ed i due astronauti escono e calpestano il suolo lunare! Vi rimangono per 75 ore!! Hanno robot e tutto un insieme di strumenti elettronici che all’epoca non era pensabile trovarli
neppure in qualche attrezzato negozio di giocattoli della fattispecie! Poi ripartono (peccato che sulla luna il grano non c’è, altrimenti avrebbero lasciato qualche misterioso cerchio), raggiungono l’astronave madre e fanno tutti allegramente ritorno sulla terra!!
 
E’ semplicemente allucinante. Come abbiamo potuto crederci? Pensate solo questo. A distanza di quasi 42 anni, la supertecnologica potenza americana, si è servita delle navicelle ex-sovietiche Soyuz, in partenza da Baikonur per raggiungere l’ISS (International Space Station) a causa di problemi tecnici con gli shuttle. Ultima considerazione: che bisogno c’era d’inventarsi quegli assurdi aeroplani giganti (gli shuttle) per rientrare nell’atmosfera? Solo per evitare il tuffo nell’oceano? Ma non c’era già la tecnologia “Eagle”? Bastava perfezionarla (ed in 42 anni hai voglia di perfezionare!) per lasciare qualche sofisticata astronave madre in orbita, chiamarla magari Enterprise, poi raggiungerla assieme a qualche intrepido capitan Spock, saltarvi su e partire stavolta, per la galassia di Andromeda alla ricerca di mondi sconosciuti. Non vi pare?

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