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Ricordando il sacrificio del partigiano nostro concittadino Ottorino Bersini, riaffermiamo
i valori fondanti della Repubblica Italiana, nata dalla lotta partigiana
al Nazismo e al Fascismo; valori che purtroppo oggi sembrano essere calpestati
dal revisionismo storico di una destra xenofoba ed illiberale, che ambisce
a governare il nostro Paese.
LA STORIA NON SI INVENTA E NON SI CANCELLA!!!
Per questo oggi insieme a tutte le forze democratiche ricordiamo la
RESISTENZA e riaffermiamo i valori dell'ANTIFASCISMO.
Flero 25 Aprile 2001
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Dopo la visita del Presidente Ciampi a Cefalonia, si è tornati a
parlare di episodi di resistenza ai Tedeschi, da parte delle forze
armate italiane, nei giorni successivi all'otto settembre 1943,ed in
particolare da chi era dislocato oltre i confini italiani. Nel grande
disorientamento causato dalla fuga del Re e di Badoglio dopo l'otto
settembre, che lascia le forze armate italiane senza ordini sul da
farsi, il comando supremo germanico poteva emanare il 10 settembre un
comunicato che diceva: "le forza armate italiane non esistono
più..." se poteva essere vero per il territorio continentale, dove in
effetti, dopo tale data, sparisce ogni resistenza organizzata
dell'esercito, affermava una cosa falsa se riferita all'esercito al
di là dei mari. In patria c'era il caos generale, seguito all'otto
settembre, v'era la tentazione del ritorno a casa, il richiamo
prepotente degli affetti familiari. Oltre confine bisognava fare e
decidere per proprio conto, e se forte anche qui era il richiamo della
patria lontana, assai più forte poteva riuscire il desiderio di
risolvere "subito" la propria situazione impugnando le armi,
schierandosi dalla "parte di chi aveva ragione" riscattando di colpo
tante umiliazioni e vergogne.
Cefalonia è l'episodio che più viene richiamato come esempio,
anche perché si conclude con il massacro di migliaia di soldati ed
ufficiali italiani. In totale a Cefalonia morirono 8400 Italiani,
lasciati insepolti, perché come si esprime la iena nazista, maggiore
Hirschfeld "gli Italiani non meritano sepoltura".
Un episodio diverso ma altrettanto tragico nelle isole del
Dodecaneso è quello di Lero. Lero rappresenta la più lunga resistenza
condotta dal nostro esercito ancora inquadrato negli schemi regolari,
e si protrasse nel tempo oltre i limiti della fase storica seguita
all'otto settembre. Il presidio di Lero (marinai e fanti della Regina)
agli ordini dell'ammiraglio Mascherpa e del comandante Re resistette
nell'isola più di 50 giorni all'assedio nazista subì più di 187
bombardamenti aerei. Respinse il primo sbarco il 12 novembre per
cadere solo il 16 novembre quando erano venute meno le
munizioni. Gravi le perdite subite dal nemico, 200 aerei abbattuti
dalla contraerea, almeno 3000 i caduti Tedeschi. Solo 1500 i
superstiti su 12000 Italiani impegnati nella impari lotta catturati
dai tedeschi ed internati nei campi di prigionia. Tra i 1500
superstiti c'era anche un marinaio flerese, Daniele Gabusi, mio zio.
Adriano Gabusi
Le notizie principali sono tratte da "Storia della Resistenza italiana" di Roberto Battaglia, Einaudi 1964
Visita il sito della Risiera di San Sabba.
Contro ogni revisionismo!
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