Ovviamente un modello può essere inventato di sana pianta e fatto anche molto verosimile. In questo caso ci si diletta anche in progettazione aeronautica. I criteri di scelta del modello che vengono brevemente dati qui (e che non sono né unici né esaustivi) possono essere applicati anche in questo caso. Qui, però trattiamo di riproduzioni di aerei esistenti o esistiti. La "materia prima" Per riprodurre esattamente un aereo, occorre ovviamente sapere esattamente come è o era fatto. In altre parole occorre disporre del suo disegno nelle tre viste, dei suoi dati di dimensioni e peso, ecc. il tutto magari corredato da schema di colorazioni ed insegne e qualche fotografia che permette di evidenziare particolari ed interpretare correttamente i disegni. È vero che con la carta sarà necessaria qualche approssimazione, ma poiché queste devono essere il più possibile contenute e nascoste, è bene partire da un riferimento il più preciso possibile. Dove procurarsi questo? That 's a good question! direbbero gli anglofoni. Qualcosa si trova anche in Internet (ma non si trova subito, occorre navigare parecchio, c'è più gente che vende di quella che regala, ...come sempre...). Le vecchie pubblicazioni nel campo sono una buona sorgente, io ne ho alcune, datate alcuni anni fa, ma non so a che punto siano con l'immancabile faccenda del "© copyright" ( ... a lui a chi lo ha inventato). Colgo l'occasione per ripetere che il materiale mio di questo sito è libero. Che vi devo dire? ... vedete di arrangiarvi. Caratteristiche aerodinamiche Al di là dell'effetto estetico, se un aereo deve volare bene, occorre che abbia buone caratteristiche aerodinamiche anche senza la spinta di un motore. Questo si concretizza in due fatti: 1) - Bassa resistenza aerodinamica 2) - Basso carico alare (il peso diviso per la superfice alare) Più questi punti sono rispettati e più la planata è buona e tranquilla, meno sono rispettati e più il volo dovrà sfruttare l'energia cinetica iniziale. A questo proposito si potrà poi parlare di lancio fiondato ad elastico, ma si tenga conto che per questo l'aereo deve avere caratteristiche particolari, l'elastico anche e che, se fiondato in faccia a qualcuno, diventa MOLTO PERICOLOSO (non trasformiamo giochi in tragedie!). Una volta questi aggeggi erano in commercio ed erano di plastica. Non conosco la statistica degli incidenti che hanno provocato ma penso che sia nutrita. Ma torniamo ai nostri punti. I vecchi biplani (e che dire del triplano Fokker DR1) soddisfano certamente al secondo punto e sono esteticamente affascinanti, ma sfortunatamente non soddisfano un gran che bene il primo. La loro resistenza aerodinamica è sempre alta (e quella meccanica sempre bassa), in quanto un vecchio biplano senza carrello è un pugno in un occhio, ed il carrello introduce una discreta resistenza. Lo stesso dicasi per montanti e tiranti (sulle difficoltà di riprodurlo e di riprodurre montanti e tiranti realistici e contemporaneamente funzionali diremo dopo). Nonostante questo credo che valga la pena tentare di riprodurre qualche celebre e glorioso aereo di questo tipo (al limite usato come soprammobile o soprammonitor - vi piace il termine? - ). (fra i modelli da costruire un biplano c'é...) Lo stesso discorso, forse con qualche complicazione in più, vale per gli idrovolanti (ma, anche in caso se ne facessero, non facciamoci venire l'idea di provare a farli "ammarare" in acqua vera, perchè questa ha il vizio di essere sempre terribilmente ed irrimediabilmente bagnata). Sicuramente da questo punto di vista va bene riprodurre veleggiatori veri (sebbene io, personalmente, non li trovi entusiasmanti), anche se le ali, lunghe e strette, potrebbero avere qualche problema meccanico. Aerei del passato, fatti per trasporto di grossi carichi con velocità non eccessive, come consentito dalla potenza dei motori allora diponibili, si prestano anche bene allo scopo di ottenere una buona planata. Tra questi si trovano molti bombardieri e siluranti della seconda guerra mondiale. Un inconveniente è che questi erano quasi tutti plurimotori, ed i motori applicati alle ali provocano resistenza e diminuzione di portanza. Vi sono comunque modelli (vedasi FIAT BR 20) che, nonostante questo, hanno una sezione maestra relativamente piccola e vanno bene, avendo anche grande superficie alare. Per aerei più moderni, aerei da caccia anche a reazione, occorre tenere presente che si rinuncia alla bella planata e che il volo bello termina con l'esaurimento della spinta iniziale, seguito da una bella "picchiata" contro il pavimento (se il volo non è terminato prima contro il muro). Gli aerei a elica hanno lo svantaggio di non poter montare eliche, che vengono solo !immaginate", mentre gli aerei a reazione non hanno questo inconveniente. Facilità di centraggio Se un modello richiede che il suo baricentro cada in un posto (in prima approssimazione il 25% della corda media alare) troppo lontano dal baricentro della sagoma che è più o meno dove cadrà il baricentro del modello di carta, poiché il baricentro lo si sposta aggiungendo peso, c'è rischio che l'operazione richieda TROPPO peso aggiuntivo. Questo aumenta il carico alare (supposto che ci sia posto per metterlo) e peggiora le prestazioni "senza motore". Ad esempio, se si volesse fare un modello dell'F104, si avrebbero i seguenti inconvenienti: a) - Di natura sua ha un fortissimo carico alare b) - Ali a diedro negativo sui modelli di carta non garantiscono la stabilità (la velocità non si avvicina a quella del suono) c) - Il baricentro "naturale" cade troppo avanti e servirebbe aggiunta di peso notevole in coda d) - Deve essere lanciato a grande velocità perchè NON PLANA e) - Ha un muso terribilmente appuntito che, se non rinforzato, si schiaccia e che già di natura (ma rinforzato è molto peggio) è PARECCHIO PERICOLOSO, in particolare associato all'alta velocità che richiede. Problemi costruttivi Sono principalmente prodotti da forme complesse di fusoliera, tipo di pianta alare e tipo di diedro alare. Più o meno ogni forma può essere scomposta, sviluppata e riassembalta, ma le parti non devono essere troppe, troppo piccole e troppo complesse. Occorre sempre tenere presente la possibilità di incollaggi solidi (che richiedono la possibilità di fare almeno un po' di pressione sulle parti a contatto al momento dell'assembaggio). È difficile unire parti piccole senza discontinuità ed irregolarità che limitano di molto l'effetto estetico, ed inoltre, più le parti sono numerose e piccole, più il peso finale sarà grande. Per quanto riguarda la pianta dell'ala, si nota che per la tecnica supposta occorre che il bordo di attacco sia una linea retta. È possibile che ogni ala abbia un bordo di attacco costituito da una spezzata a due segmenti, ma pare improbabile che, spingendosi oltre, si abbia ancora un effetto accettabile e la necessaria funzionalità. Questo criterio non è richiesto per i timoni, che spesso possono essere piani. Il diedro sempice non pone problemi, il doppio diedro complica ed appesantisce, ali a W o a Gabbiano pongono problemi di complessità e/o peso quasi proibitivi. Si suppone che i modeli a carrello retrattile vengano riprodotti a carrello retratto. I motori ad elica hanno il difetto di avere ... l'elica. Se viene riprodotta, come abbiamo gfià detto, ostacola il volo. Inoltre non fa bella figura un modello che vola con l'elica ferma. Occorrerebbe farla girare (o lasciarla girare al vento), ma questo è una ulteriore complicazione, associata ad ulteriore peso. A meno che non si decida di trascurare le eliche del tutto, così come abbiamo fatto noi nei nostri modelli. Vedremo qualcosa in proposito, parlando di progetto e costruzione. |