Energia e problemi ambientali L’uomo interviene sugli equilibri ambientali dapprima con effetti ridotti… L’influenza dell’uomo sull’equilibrio ambientale inizia con la sua apparizione sulla terra, ma per molte migliaia di anni ha effetti molto ridotti. L’ominide primitivo, raccoglitore di frutti spontanei, poi cacciatore e pescatore, non causava degradi all’ambiente se non quelli provocati dagli incendi che appiccava per stanare gli animali. Con il passaggio all’agricoltura la pratica del "tagliare e bruciare" divenne un mezzo efficace per trasformare l’habitat e preparare il terreno per la coltivazione, arricchendolo di sali contenuti nelle ceneri degli alberi bruciati. La distruzione della vegetazione modificò profondamente il clima di molte zone della terra. Grandi distese verdi a poco a poco si inaridirono trasformandosi in savane, in terre aride e povere ed anche in deserti. Durante tutto il Medio Evo continuò il taglio abusivo dei boschi per facilitare l’agricoltura e la pastorizia e per la maggiore richiesta di legno. L’uomo cominciava ad alterare l’equilibrio ecologico della biosfera. …poi sempre più pesantemente… Fino al 1800 le radiazioni solari furono la sola fonte, diretta o indiretta, di tutte le forme di energia disponibili: quella chimica degli alimenti e dei combustibili, quella idraulica, quella eolica. Con la rivoluzione industriale vennero introdotte, nei processi di produzione prima e nei trasporti poi, macchine mosse dal vapore prodotto attraverso combustibili fossili. Gli effetti della combustione di questi prodotti si fecero sentire sempre più nella biosfera. E’ a partire da questo momento che si verifica la vera frattura fra uomo e natura. …e con effetti devastanti… L’accelerazione dei processi produttivi, l’industrializzazione diffusa, l’incremento dei mezzi di trasporto hanno portato ad un consumo sempre più elevato di combustibili fossili, con impatti devastanti sull’ambiente. Aria irrespirabile e portatrice di gas tossici, corsi d’acqua avvelenati da scarichi e liquami di ogni genere, suolo contaminato da rifiuti e scorie sono diventati parte integrante dell’habitat in cui viviamo, con effetti negativi sulla salute nostra e di tutti gli altri viventi di questo pianeta. … soprattutto con l’impiego di combustibili fossili, quali il carbone… Il carbone influisce pesantemente sull’ambiente inquinando il suolo, l’acqua e l’aria, in fase di estrazione, di trasporto, ma soprattutto durante la combustione, a causa dell’emissione di polveri, di composti solforati ed azotati, di anidride carbonica e di ossido di carbonio. Questi gas sono responsabili di fenomeni preoccupanti quali l’aumento dell’effetto serra, delle piogge acide, dello smog. …e il petrolio… Il petrolio, fonte di energia indispensabile per la sopravvivenza del mondo industrializzato, è causa di gravi forme di inquinamento che si verificano per effetto del lavaggio delle petroliere in mare, al fine di eliminare i residui del carico prima di imbarcarne altro, per incidenti durante il trasporto, per rottura di oleodotti, per perdite nelle operazioni di carico e scarico. Gli effetti inquinanti hanno riflessi micidiali sulla flora e sulla fauna, conducono all’avvelenamento dei terreni e alla distruzione delle coste raggiunte dalla marea nera che esce dagli squarci delle navi. Pesci ed uccelli acquatici sono le prime vittime di questi disastri ecologici, ma si verificano altri effetti nocivi, forse ancora più insidiosi proprio perché meno palesi. Per porre rimedio a queste calamità sono state messe a punto delle tecniche di rimozione del petrolio inquinante, con l’impiego di speciali sostanze chimiche che sciolgono, assorbono o affondano il liquido, ma i risultati raggiunti non sono ancora soddisfacenti. … ma ancora di più con lo sfruttamento dell’energia nucleare... Energia nucleare, impatto ambientale e sicurezza. L’incubo dei nostri tempi, a partire dal 26 aprile 1986, data dell’incidente di Chernobyl, è il timore che possa ripetersi un simile evento. Fino a quella data la questione della sicurezza delle centrali nucleari era sempre stata al centro di discussioni e polemiche, ma i sostenitori affermavano che l’affidabilità delle centrali era assoluta, in quanto la loro costruzione e manutenzione era particolarmente accurata e a prova di qualsiasi evento, dall’errore umano ad un terremoto, ad un attentato. Sembrava che nulla potesse scalfirle, invece … Ancora oggi non si conoscono esattamente le conseguenze che questo incidente avrà sul futuro delle popolazioni più direttamente colpite dalle radiazioni: secondo gli esperti ci vorranno molti anni, forse decenni, per valutarle pienamente. …bocciata dall’opinione pubblica dopo l’incidente di Chernobyl… Il "dopo Chernobyl" ha avuto come effetto la sospensione dei programmi in diversi Paesi, tra cui l’Italia, dove un referendum popolare, nel 1987, ha detto "NO" alla scelta nucleare… giusto!… solo che oggi importiamo dalla Francia energia elettrica prodotta con il nucleare, in centrali che distano poche decine di chilometri dal nostro territorio! Disseminate nei Paesi della ex Unione Sovietica sopravvivono decine di centrali come quella di Chernobyl, obsolete e malandate che non possono essere chiuse per motivi economici, né è chiaro come vengano smaltite le scorie. Lo smaltimento delle scorie radioattive rappresenta il problema più serio: nessuno scienziato è in grado di indicare un luogo abbastanza affidabile, che dovrà rimanere inviolato per decine di migliaia di anni, escluso da possibili instabilità causate da terremoti, attività vulcaniche, infiltrazioni di acque sotterranee. Le forti opposizioni delle popolazioni locali alla presenza di scorie nucleari nei loro territori, hanno impedito finora l’inizio dello smaltimento dei materiali più pericolosi. …eppure non si può fare a meno dell’energia… Non si può pensare allo sviluppo senza energia, anche con tecnologie più sofisticate ed organizzazioni più efficienti le esigenze energetiche continueranno a crescere, d’altra parte i problemi della sicurezza e dell’inquinamento non possono essere sottovalutati, pena il rischio di catastrofi in grado di cancellare la vita dal nostro pianeta. Per questo in laboratori sparsi in tutto il mondo, scienziati di ogni nazionalità stanno mettendo a punto reattori a fusione, che potranno fornire energia praticamente illimitata in condizioni di sicurezza per la mancanza di scorie radioattive. … e allora quali prospettive per il futuro? Dal modello di sviluppo improprio a quello di sviluppo sostenibile. Il degrado ambientale è uno dei più gravi problemi del nostro tempo, tanto che i Paesi industrializzati si sono più volte riuniti per discutere delle soluzioni da adottare. Hanno stilato documenti e preso accordi, consapevoli della necessità di armonizzare il progresso e i consumi con le risorse del pianeta che non sono illimitate, dell’esigenza di ripristinare e rispettare gli equilibri ambientali, della necessità di una più equa distribuzione delle risorse fra i popoli della terra. Nessuna decisione di rilievo è stata però adottata, nonostante le dichiarazioni di disponibilità, per non intaccare privilegi e interessi economici, che come al solito, hanno prevalso sulla saggezza e sulla solidarietà.
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