L'ASTRONOMIA DIVENTA UNA SCIENZA

NICCOLÒ COPERNICO (1473-1543)
Nel Rinascimento l'astronomia assume i caratteri di una vera scienza grazie allo scienziato polacco Niccolò Copernico (1473-1543) il quale affermò la "teoria eliocentrica" che poneva il Sole al centro dell'universo, mentre la terra e gli altri pianeti ruotavano attorno ad esso. La sua teoria conteneva tuttavia degli errori, infatti egli pensava che le orbite descritte dai pianeti fossero orbite perfettamente circolari. Copernico ebbe un grande avversario in Tycho Brahe, astronomo danese, che dissentendo dalla teoria dell'Universo eliocentrico di Nicolò Copernico (1473-1543), cercò di conciliare la teoria geocentrica con quella eliocentrica, e ne sviluppò una propria, basata sulla convinzione che tutti i pianeti orbitassero intorno al Sole e che l'intero sistema ruotasse intorno alla Terra, fissa.
Brahe fece costruire un grandioso osservatorio, grazie al quale poté fare osservazioni e misurazioni e disegnare accurate mappe stellari. Tycho Brahe è noto per le osservazioni che fece, a occhio nudo, dei moti planetari. Tali osservazioni si rivelarono quasi 20 volte più accurate di quelle registrate in precedenza. Quelle di Marte, in particolare, furono usate più tardi dal suo assistente, Giovanni Keplero.

 

GIOVANNI KEPLERO
Giovanni Keplero (1571-1630) successe a Brahe nella direzione dell'osservatorio e grazie alle sue decennali osservazioni poté enunciare alcune leggi fondamentali:
1. I pianeti descrivono orbite ellittiche attorno al sole che occupa uno dei fuochi dell'ellissi stessa.
2. I pianeti si muovono più velocemente tanto maggiore è la distanza dal Sole e viceversa.
3. I quadrati dei tempi di rivoluzione dei pianeti sono proporzionali ai cubi della loro distanza dal sole.
Le sue tre leggi sul moto planetario, conosciute come leggi di Keplero, rappresentarono una rivoluzione scientifica molto importante, poiché segnarono l'inizio di una nuova metodologia di studio che spiega i fenomeni con leggi fisiche universali, esprimibili con il linguaggio matematico.

 

GALILEO GALILEI
Galileo Galilei (1564-1642) è lo scienziato che ha dato una svolta decisiva alla scienza astronomica. Astronomo, fisico e matematico italiano, fu uno dei primi studiosi a servirsi del telescopio per studiare il cielo notturno. Costruì
egli stesso i propri strumenti, con i quali osservò sistematicamente il cielo, avendo cura di annotare sempre le osservazioni fatte. Le sue scoperte costituirono la base delle argomentazioni mediante le quali sostenne che al centro del sistema solare non vi era la Terra, bensì il Sole. Galileo difese sempre apertamente tale teoria, che, essendo in forte opposizione con gli insegnamenti della Chiesa Cattolica,
lo costrinse a trascorrere gli ultimi anni di vita in isolamento nella propria casa. Solo nel 1992, il 31 ottobre la sentenza comminata a Galileo dall'Inquisizione è stata ritrattata da papa Giovanni Paolo II e nel 1993 la Chiesa Cattolica riconobbe l'opera scientifica di Galileo.

Le Scoperte di Galileo
Galileo fu il primo ad osservare il cielo con l'aiuto del telescopio: ciò gli permise di fare molte scoperte:
1. Venere, come la Luna, aveva delle fasi;
2. la Luna non aveva una superficie liscia, ma presentava crateri e avvallamenti da lui chiamati mari;
3. sulla superficie del Sole erano presenti macchie di diversa luminosità;
4. Giove era circondato da satelliti
5. la Via Lattea era composta da centinaia di stelle;
6. inoltre individuò quattro satelliti di Giove.
7. Compie la sua ultima scoperta astronomica, la librazione della Luna (una leggera oscillazione sul suo asse), qualche mese prima di diventare completamente cieco.

 

ISAAC NEWTON
Isaac Newton (1643-1727) , fisico e matematico inglese, è noto per i suoi studi sulla forza di gravità, sul moto e sulla luce, nonché per l'invenzione del telescopio riflettore. Le sue scoperte ebbero una grande influenza sull'astronomia. Fu lo scienziato inglese a comprendere che i pianeti erano trattenuti nelle loro orbite dall'equilibrio tra due forze: gravitazionale e centrifuga. Newton formulò i principi della dinamica e la legge di gravitazione universale. Egli dimostrò che la forza che provoca la caduta di una mela dall'albero è la stessa forza che fa sì che la Luna rimanga in orbita attorno alla Terra. Calcolò che l'intensità della forza gravitazionale che agisce tra due oggetti dipende dalle loro masse e dalla distanza tra i loro centri.
La legge mostra che più vicini sono due corpi, e maggiori sono le loro masse, più intensa è la forza. Inoltre, a parità di massa dei due oggetti, l'intensità della forza segue la legge quadratica inversa, cioè cala con il quadrato della distanza. Se la Terra fosse lontana il doppio dal Sole, la forza gravitazionale che agisce tra i due corpi si ridurrebbe di un quarto, se fosse cinque volte maggiore si ridurrebbe di un fattore 25.
Newton mostrò inoltre che la forza è diretta lungo la linea che congiunge i due corpi
e che ciascuno di essi è attratto verso il comune centro di massa. Il comune centro di massa, o baricentro, è un punto posto tra le due masse in una posizione che dipende dal rapporto fra le due masse. Per esempio, il baricentro tra due corpi di massa uguale
si trova a metà strada tra i due, mentre se le masse sono diverse il baricentro
è spostato verso il corpo di massa più grande.
L'intensità della forza di gravità, è completamente trascurabile tra oggetti
della nostra vita quotidiana: solo masse enormi come quella della Terra generano un'attrazione riscontrabile.

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