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29 DICEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

VITALE, Beato, Abate

Fin da giovane era innamorato di Dio. Fu cappellano presso Roberto di Normandia. Nel 1095 si ritirò a Dompierre, ma essendosi uniti a lui altri giovani  nel 1112 fondò il monastero di Savigny di cui divenne abate, senza per questo smettere di percorrere la Francia per annunciare il Vangelo. Ovunque passava riusciva a costruire orfanotrofi, rifugi per i pellegrini. Severo con il peccato era molto misericordioso con i peccatori. Morì nel 1122           

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“DIO CREO' L’UOMO A SUA IMMAGINE; A IMMAGINE DI DIO LO CREO'”.(Gn. 1,27)

Più di un autore, lungo i secoli, ha detto sorridendo che tra tutte le opere create l’uomo è la meno riuscita e qualcun altro ha suggerito: “Dio non aveva ancora inventato lo specchio e quindi la somiglianza con Lui lascia a desiderare”. La nostra somiglianza con Dio c’è, e c’è tutta: non c’è forse dentro di noi un desiderio di infinito, di bello, di giusto, di santo? Il guaio è che questi desideri sono spesso soffocati da materialismo, egoismo, lotte. Quando uno scultore si trova a progettare un’opera sceglie un pezzo di marmo. Per noi è una pietra, Lui vede aldilà della pietra e comincia con colpi ora decisi, ora lievi a far emergere l’immagine che si è prefissata. L’immagine di Dio in noi è spesso ancora prigioniera ma Dio ha il suo progetto. I colpi di scalpello, che fanno male, ci liberano, se ne abbiamo paura resteremo pietra, se ci lasciamo lavorare da Lui la sua immagine emergerà da noi splendida come Lui l’aveva pensata.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

29 Dicembre 1336

A Bra vicino ad un antico pilonetto (oggi Basilica della Madonna dei Fiori) la sposa Egidia Mathis per grazia della Madonna riesce a sfuggire alle violenze di due soldati. Da allora ogni anno a dicembre fioriscono tutti i pruni attorno al santuario.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

TEREBINTO

Albero dalla larga corona alto fino a 7 metri, diffuso nelle zone calde collinose ed aride dentro e attorno ad Israele. La Bibbia spesso traduce come “quercia”. Da questo albero si estraeva la trementina (Is. 6,13)

 

UN ANEDDOTO

AVARIZIA

C’era una volta un maiale che si lamentava con la mucca di non essere molto popolare. “La gente non fa che parlare della tua natura gentile le diceva e dei tuoi occhi mansueti. E’ vero continuava tu dai il latte e il burro, ma io do di più. Io do la pancetta, il prosciutto le setole. Persino i miei piedi sono buoni in salamoia! Però non sono simpatico a nessuno. Come mai?” La mucca ci pensò un minuto e rispose: “Be’ forse perché io do mentre sono ancora in vita!”. Non è da saggi aspettare che la morte ci faccia buoni per forza. E’ prima che dobbiamo esserlo.

 

PENSIERI DEL CURATO D’ARS

Bisogna pregare molto semplicemente e dire: "Mio Dio, ecco un'anima ben povera che non ha niente, che non ha nulla; fammi la grazia di amarti, di servirti e di conoscere che non sono nulla.".

 

SAGGEZZA POPOLARE

Chi sempre beve non ha mai troppa sete

 

RISATE IN CANONICA

Un missionario cade prigioniero di una feroce tribù antropofaga dell’Amazzonia. «Naturalmente mi mangerete », dice. «Può star certo!». «Io non ve lo consiglio; provate ad assaggiare! »; stacca un pezzo della sua gamba e lo getta agli indigeni. Questi assaggiano: smorfie disgustate. Il missionario resta fra loro e li converte. (Aveva una gamba di legno).

     
     
 

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