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22 DICEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

BARTOLOMEO DI CHIARAVALLE, Beato

Era il fratello di San Bernardo e lo seguì con altri 30 giovani a  Citeaux e poi nel 1115 a Chiaravalle. Morì tra il 1158 e il 1162.                       

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“E IL SIGNORE ASCIUGHERÀ OGNI LACRIMA”. (Apoc. 21,4)

Il libro dell’Apocalisse ci riempie di gioia ricordandoci che nell’aldilà sarà Dio che con gesto materno asciugherà le tante lacrime della nostra vita. Ma non dice che il riso verrà tolto dal nostro volto. Gesù ha pianto, ma ha anche sorriso. Se nella vita, in certi momenti, non possiamo evitare le lacrime non dobbiamo però privarci del sorriso. Il sorriso di chi sa gioire delle piccole cose. Il sorriso  che apre il proprio volto gli altri. Il sorriso su noi stessi quando scopriamo la stupidità del voler realizzare tutto da soli o quando ci comportiamo da padre Eterni. Signore, fa che non aspetti solo il momento in cui tu “tergerai ogni lacrima” ma che cominci ad allenarmi a sorriderti per tutta l’eternità.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

22 dicembre 362

Muore san Flaviano, campione della fede. Prima era stato fatto schiavo e poi martirizzato per amore di Gesù.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

LA ROSA, capostipite della famiglia delle Rosaceae, è una pianta certamente antichissima: la zona originaria fu probabilmente l'Asia centrale, ma è accertata la sua presenza da millenni anche in varie zone dell'Europa e dell'America, sempre spingendosi da nord verso sud, senza però mai raggiungere l'Equatore. Il nome latino "Rosa" (quasi identico nelle principali lingue europee) deriva dal greco "rhodon", e questo a sua volta dalla radice indoeuropea "vrad" che avrebbe dato luogo da una parte al greco arcaico "vrodon" (che poi perde la v), dall'altra all'arabo "warda", all'ebraico "vered" e all'armeno "vard". Nell'antichità la terra più famosa per la coltivazione delle rose fu la Persia, da dove questi fiori furono portati ai giardini pensili di Babilonia. La più antica testimonianza storica sulla rosa risale al re di Accad, Sargon (circa 2400 a. C.): un'iscrizione attesta che tornando da una spedizione "portò ad Ur viti, fichi e alberi di rose". Ebrei ed Egiziani conobbero le rose relativamente tardi: in Egitto però divennero una vera passione al tempo di Cleopatra. In Grecia, dove giunse, molto probabilmente attraverso le isole, la rosa fu simbolo di Afrodite. Nella Bibbia la rosa compare nel Siracide, come attributi della Sapienza che cresce: " come le palme in Engaddi, come le piante di rose in Gerico" (Siracide 24,1-4). La maggior parte dei ricercatori dubitano che qui si tratti veramente di rose, piante che difficilmente crescono in un oasi del deserto: ritengono più probabilmente che si alluda all'OLEANDRO (Nerium oleander, famiglia Apocyanaceae), un arbusto o piccolo albero con fiori color rosa vivo, che cresce comunemente in quelle regioni sul greto dei torrenti. In un altro passo dello stesso Siracide che esorta a lodare Dio troviamo infatti: "Ascoltatemi figli santi, e crescete come una pianta di rose su un torrente..." (Sir. 39,25).

 

UN ANEDDOTO

IL CONSESSO DEGLI ANIMALI

Gli animali si riunirono in assemblea e iniziarono a lamentarsi degli esseri umani che non facevano altro che portar via loro qualcosa. “Si prendono il mio latte” disse la mucca. “Si prendono le mie uova” disse la gallina. Usano la mia carne per farne pancetta”, disse il maiale. “mi danno la caccia per il mio olio” disse la balena. Infine parlò la lumaca: “Io ho qualcosa che a loro piacerebbe avere, più di ogni altra cosa. Qualcosa che mi porterebbero sicuramente via se lo potessero: HO TEMPO”.

(Antony de Mello)

 

PENSIERI DEL CURATO D’ARS

Infelici si è soltanto quando non si ama Dio

     
     
 

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