11 DICEMBRE
Nato a Firenze verso il 1100 entrò a Chiaravalle nel 1131. San Bernardo esitò ad accoglierlo in monastero a causa della sua malferma salute. Pochi anni dopo la professione, nel 1134, venne inviato con alcuni fratelli a fondare il monastero di Himmerod, nella diocesi di Treviri, dove ben presto Davide rifulse per la sua santità. Morì a Himmerod l’11 dicembre 1179.
“DIO E' PIU' GRANDE DEL NOSTRO CUORE E CONOSCE OGNI COSA”. (1Gv. 3,20)
Quante volte nella nostra vita tempestiamo Dio di domande: "Signore dammi... devi farmi questo.,. Risolvi questa questione…" e facciamo bene a pregare: "Bussate e vi sarà aperto" (Mt. 7,7); ma qualche volta la nostra arroganza supera ogni limite dicendo o pensando: “Dio è buono, è furbo se la pensa come me; se ascolta i miei consigli si che si comporta da Dio!” Il nostro cuore fa bene a gridare perché esprime il bisogno di Dio, ma è Dio che ha creato il cuore dell'uomo, è Lui che lo ha plasmato e un Padre buono al figlio che gli chiede un pesce, darà un serpente? (Lc.11,11) "Signore, io ti do i miei consigli su quello che dovresti fare ma, mi raccomando, poi fai tu che conosci ogni cosa e che ogni cosa fai per amore.
11 dicembre 493
Muore san Danele di Costantonipoli. Aveva passato ben 42 anni della sua vita in cima ad una colonna. Per questo venne chiamato “stilita”.
MANDORLO
Il nome si riferisce sia all’albero che al frutto. E’ il primo albero da frutto a fiorire in Israele a volte già a gennaio e sta ad indicare l’attenzione di Dio per il suo popolo (Ger. 1,11ss.). Il suo frutto veniva mangiato o usato per produrre olio. Quando fu costruito il candelabro d’oro, i suoi bracci e i suoi calici furono modellati sui fiori di mandorlo (Es. 25,33). La verga di Aronne era di mandorlo e fiorì e portò frutto in una notte (Num. 17,8). In Qo 12,5 il mandorlo rappresenta i capelli bianche dell’anziano.
DUE SBERLE DIVERSE
Sulla spiaggia, una mamma sculaccia, senza tanti scrupoli e riguardi il proprio bambino. Ad un tratto un uomo impulsivo si alza di scatto, va verso la madre e le lascia cadere un manrovescio. “Non si picchiano i bambini!”, grida. Ebbene, immediatamente, il bambino comincia a dargli calci urlando: “Lascia stare la mia mamma, vai via!
*Un santo lascia qualcosa di Dio, dovunque passa.
*La fede è parlare a Dio come a un uomo qualunque.
*Dio è sempre disposto a riceverci... La sua pazienza ci aspetta.
Chi sa perdonare si è vendicato abbastanza.
RISATE IN CANONICA
Nel refettorio di una Trappa, ogni monaco deve badare che il proprio vicino non manchi di nulla, ma nessuno ha il diritto di reclamare qualcosa per sé. Un monaco, un bel giorno, trova nel proprio piatto un topo, piombato chissà di dove nella marmitta del convento. Naturalmente non può dir nulla e non sa come fare. Scalpita, sbuffa, si contorce. Nessuno leva gli occhi dal piatto. A un certo punto il monaco trova la chiave del problema:
“Fratello dice al converso incaricato del servizio, come mai il mio vicino non ha anche lui il suo topo? ".