4 NOVEMBRE
Nato nel 1538 dalla famiglia dei Borromeo, a 22 anni era già cardinale e segretario di stato di suo zio, il papa Pio IV. Nonostante questo Carlo, rinunciando agli onori del suo grado si dedicò con abnegazione e carità al servizio della sua diocesi di Milano, costruendo ospedali, amando il suo clero facendo di tutto perché venisse applicato il Concilio di Trento. Ricordiamo anche la sua dedizione agli ammalati durante la peste del 1576.
“ABBIAMO PERTANTO DONI DIVERSI SECONDO LA GRAZIA DATA A CIASCUNO DI NOI”. (Rom. 12,6)
La figura di S. Carlo Borromeo colpisce per diversi aspetti: il grande vescovo, il pastore, il riformatore, colui che si prodiga tra gli appestati... A me, ha sempre colpito per un particolare: Carlo era nipote di un papa, e a quell’epoca, a causa della sua casata, per il nepotismo imperante, a 24 anni era già prete e vescovo. Raccontano poi gli storici che, ricchissimo di famiglia, aveva centinaia di servitori. Potremmo dire, e con ragione: “Ecco la Chiesa ricca, potente: che scandalo!” Eppure, nonostante questo, Carlo è diventato un esempio di fede per tutta la Chiesa. Sono convinto che noi, oggi, facciamo benissimo ad essere esigenti con la Chiesa gerarchica, che dobbiamo richiederle più semplicità, meno attaccamento alle cose, meno intrallazzi politici mascherati da motivi spirituali, ma non per questo non dobbiamo aver fiducia in Dio che può far sorgere il bene anche in mezzo ad una Chiesa che non è sempre fedele al Vangelo. Dio può servirsi anche di una storia sbagliata se trova un uomo disponibile a lasciarsi fare da Lui.
4 Novembre 412
San Massimo, primo Vescovo di Torino cerca di tranquillizzare i cittadini superstiziosi spaventati da una eclisse totale di luna.
VETRO
L’arte del vetro non era molto diffusa in Israele pur essendo già nota agli Egiziani al tempo della prigionia. Saranno i romani ad importare l’arte del vetro trasparente e ‘soffiato’
CONSUMARSI PER GLI ALTRI
Il 30 ottobre 1584 San Carlo Borromeo, che sarebbe morto quattro giorni dopo, sfinito dalle fatiche pastorali, a soli 46 anni, si trovava a Cannobio per un ultimo adempimento (la fondazione del Collegio Papio di Ascona). Voleva essere a Milano per la festività dei Santi, ma era ormai molto grave e febbricitante. A un cappuccino, che lo vegliava e gli consigliava di attenuare un poco le sue austerità, San Carlo rispose: «La candela per far lume agli altri deve consumare se stessa. Così dobbiamo far noi: consumare noi stessi per dar buon esempio agli altri».
Nel fare il bene non ci sono vacanze.
E' meglio ciò che Dio manda che quello che l'uomo domanda.
Innaffiate le vostre piante con l'acqua della cottura delle patate. Contiene vitamine e sali minerali
Consiglio di un parroco al viceparroco novello:
— E quando scende dal pulpito, mi raccomando, cammini in punta di piedi.
— E perché mai? — Per non svegliarli...