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3 NOVEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

BERARDO DEI MARSI, Santo, Vescovo

Nacque nel castello di Colli presso Pescina, nel 1079. Trascorse la fanciullezza presso i canonici della chiesa di S. Sabina. Lasciò poi i canonici ed entrò fra i benedettini di Montecassino. Nel 1102 fu chiamato da papa Pasquale II a Roma, fu nominato prima diacono-cardinale e poi presbitero-cardinale. A 30 anni, nel 1109 venne nominato vescovo dei Marsi, cioè di quella antica popolazione italica così denominata il cui centro abitativo era ed è intorno alla piana del lago Fucino, con capoluogo Avezzano. La sua opera si esplicò nella lotta contro la simonia e il concubinato degli ecclesiastici, soccorrendo e proteggendo i poveri. Resse la diocesi fino alla morte, avvenuta il 3 novembre 1130.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

"BENEDETTO IL TUO NOME GLORIOSO E SANTO". (Daniele 3,52—56)

Il nome di Dio era talmente importante per gli ebrei che veniva pronunciato solo una volta l'anno dal sommo sacerdote nel tempio. Questo succedeva perché presso gli  ebrei dire il nome di qualcuno significava dire la sua essenza, quasi possederlo. Oggi il nome di Dio è usato malamente da molti. Basta vedere certi film anche alla televisione dove il nome di Dio e di Gesù sono sbraitati, malmenati, bestemmiati. Basta udire certe compagnie dove il nome di Dio viene talmente usato da diventare un intercalare continuo. Ma ci sono anche tanti altri modi di bestemmiare il nome di Dio: usurpando e deturpando la natura non si bestemmia forse il creatore? Quando non si riconosce in ogni uomo un figlio di Dio e lo si trascura, offende, non e proprio vanificare il nome di Dio che è padre di quell'uomo? E quando nel  si usa il suo nome per giustificare leggi degli uomini o propri comportamenti e magari si impone ad altri quello che è il nostro modo di pensare, non è forse un tradire il nome di Dio?

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

3 Novembre 1244

Papa Innocenzo IV scampato all’imperatore Federico II con l’aiuto dei genovesi attraversa le Langhe al sicuro chiuso in una portantina di legno e scortato dal Marchese del Carretto, per recarsi a Lione.

 

UN ANEDDOTO

Ai tempi di San Carlo Borromeo viveva nella campagna lombarda una vedova chiamata Gela, la quale aveva seminato il suo campo. Piantò, seminò, ma poi non ci mise più né zappa né letame, sicché le pianticelle del grano e della canapa, appena spuntate dalla terra, restavano lì pallide e striminzite: Quando seppe che il Cardinal Borromeo passava da quelle parti, la Gela gongolò: "E' un gran santo e può fare anche per me un miracolo. Voglio farlo venire a benedire il mio campo", si disse. E così fece. Attese a lungo seduta su di un sasso presso una siepe e, come vide avvicinarsi il Santo, corse a inginocchiarsi ai suoi piedi e ad implorare: Il Cardinale, andò a vedere il campo e, resosi conto che la miseria non dipendeva né da streghe né da folletti, né dalla scarsità del terreno, ma solo dalla poca voglia di lavorare, decisi e di dare al campo e alla padrona una singolarissima benedizione: girando ai bordi del terreno e muovendo la mano a segno di croce, replicò chiaro e forte: "Zappa e letame! Zappa e letame!".

 

PENSIERI DEL CURATO D’ARS

Fare tutto insieme e sotto gli occhi del buon Dio! Pensare che egli vede tutto, che tiene conto di tutto!

 

SAGGEZZA POPOLARE

Se il piede destro è zoppo, Dio rafforza il sinistro.

 

I CONSIGLI DI PERPETUA

Umidità negli armadi
In questo caso legate dei gessetti all'interno del vostro armadio, questi assorbono l'umidità

 

RISATE IN CANONICA

Un prete sta tenendo una predica nel cortile di un manicomio. A un certo punto un matto si alza e dà in escandescenze: “Ma è mai possibile che si debba ascoltare una predica tanto insulsa?”. “Non gli faccia caso — dice sottovoce l’infermiere al predicatore — ha avuto il suo momento di lucidità, ma non gli capita che una volta all’anno...”.

     
     
 

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