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31 OTTOBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

QUINTINO, Santo, Martire

Era un cristiano di Roma che sentiva la gioia di dover annunciare il Vangelo e si era recato predicando nelle Gallie. Un prefetto lo fece arrestare e torturare, poi davanti alla sua irrinunciabile manifestazione di fede, gli fece tagliare la testa il 31 Ottobre 287.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“ELIMINERÀ LA MORTE PER SEMPRE”. (Is. 25,8)

Scena successa ad un funerale: due figli mesti, ma sereni accompagnano la loro madre in chiesa per la sepoltura. Nel secondo banco una signora impellicciata e pettegola si rivolge alla sua vicina: “Si è mai visto, due figli e neanche una lacrima!”. Uno dei due figli sente, si gira e con carità ma con fermezza dice: “Abbattuti si, disperati no! Se no non saremo venuti in chiesa”. Il cristiano che ha scelto veramente Cristo, sente tutto il dolore della morte propria e dei suoi cari ma non dispera. Qualcuno, la morte, l’ha già vinta. Le armi della morte colpiscono ancora, ma la morte è sconfitta dalla vita. Possiamo piangere il dolore della sofferenza per qualcuno che ci lascia ma sappiamo che unirsi a Dio è entrare nella vita in modo definitivo.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

31 ottobre 1517

Martin Lutero affigge alla porta del Duomo di Wittemberg le sue 95 tesi di contestazione alla chiesa cattolica.

 

UN ANEDDOTO

C'era una volta, tanti secoli fa, una città famosa. Sorgeva in una prospera vallata e, siccome i suoi abitanti erano decisi e laboriosi, in poco tempo crebbe enormemente. Ma un brutto giorno, i suoi abitanti decisero di eleggere un re. Le trombe d'oro degli araldi li riunirono tutti davanti al Municipio. Non mancava nessuno. Poveri e ricchi, giovani e vecchi si guardavano in faccia e parlottavano a bassa voce. Lo squillo argentino di una tromba impose il silenzio a tutta l'assemblea. Si fece avanti allora un tipo basso e grasso, vestito superbamente. Era l'uomo più ricco della città. Alzò la mano carica di anelli scintillanti e proclamò: "Cittadini! Noi siamo già immensamente ricchi. Non ci manca il denaro. Il nostro re deve essere un uomo nobile, un conte, un marchese, un principe, perché tutti lo rispettino per il suo alto lignaggio". "No! Vattene! Fatelo tacere! Buuuu!" I meno ricchi della città cominciarono una gazzarra indescrivibile. "Vogliamo come re un uomo ricco e generoso che ponga rimedio ai nostri problemi!". Nello stesso tempo, i soldati issarono sulle loro spalle un gigante muscoloso e gridarono, agitando minacciosamente le picche: "Questo sarà il nostro re! Il più forte!". Nella confusione generale, nessuno capiva più niente. Suonò di nuovo la tromba. Poco a poco, la moltitudine si acquietò.  Un anziano, sereno e prudente, salì sul gradino più alto e disse: "Amici, non commettiamo la pazzia di batterci per un re che non esiste ancora. Chiamiamo un bambino innocente e sia lui ad eleggere un re tra noi". Presero per mano un bambino e lo condussero davanti a tutti. L'anziano gli chiese: "Chi vuoi che sia il re di questa città così grande?"

Il bambinetto li guardò tutti, si succhiò il pollice e poi rispose: " I Re sono brutti. Io non voglio un re. Voglio che sia una regina: la mia mamma". Le mamme al governo. E' un'idea magnifica. Il mondo sarebbe certamente più pulito, si direbbero meno parolacce, tutti darebbero la mano ad uno più grande prima di attraversare la strada. Dio l'ha pensata allo stesso modo. E ha fatto Maria.

 

PENSIERI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Duplice è il guadagno che si ottiene dalle preghiere che si fanno per le anime del Purgatorio: si sollevano in primo luogo queste poverette dalle loro pene, e poi grandissimo è il merito che il Signore si prepara a contraccambiarci, quando andremo a trovarlo.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Dio scrive diritto su righe storte.

 

 

 

 

 

 

 

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