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16 OTTOBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

GERARDO MAIELLA, Santo

Era nato a Muro Lucano il 6 aprile 1726. Di famiglia umile, rimase quasi illetterato. Aveva fatto il sarto, il cameriere, ma nel 1749, dopo essere stato rifiutato dai cappuccini, venne accolto come fratello converso dai Redentorisiti. Incaricato della questua era più quello che dava che non quello che raccoglieva. Proclamava il vangelo con le parole e con la sua vita, e spesso era accompagnato da miracoli. Fu anche a Napoli dove fu vicino ai malati mentali nel manicomio. Poi arrivò al Convento di Materdomini dove rimase fino alla morte che previde giorno ed ora come puntualmente avvenne il 16 ottobre 1755. E’ un santo tuttora molto popolare in Irpinia, Lucania e Puglia.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“SIANO LE TUE ORECCHIE ATTENTE E I TUOI OCCHI APERTI”.(Neemia 1,6)

Parlando di vacanze, alcuni giorni fa, una signora mi raccontava della bellezza solitaria e un poselvaggia dell’isola di Santa Margherita di Lerins. Mentre parlava cercavo nella mia memoria: c’ero stato anch’io. Ma mi veniva in mente solo una giornata fatta di treno, di orari, di traghetti, uno di quei terribili pranzi alla francese (menù turistico, naturalmente)... Non ero riuscito a veder niente. Avevo collezionato un’altra meta ma non ero riuscito a meravigliarmi per tutte quelle cose che questa signora invece aveva visto. E’ proprio vero che spesso si sfiorano le cose, si collezionano luoghi e cartoline, si immagazzinano emozioni e “souvenirs” senza entrare in comunione con nulla. Chesterton diceva: “il mondo non perirà certo per mancanza di meraviglie, piuttosto per mancanza di meraviglia”. Senza meraviglia, si spegne il canto, si interrompe la celebrazione della vita, impariamo, almeno noi cristiani, a saperci ancora meravigliare davanti alle cose e soprattutto a scoprire ogni giorno la meraviglia di un Dio che ci ama.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

16 Ottobre 1978

Il Cardinale Polacco Karol Wojtyla viene eletto Papa e assume il nome di Giovanni Paolo II.

 

UN ANEDDOTO

S. FRANCESCO E GLI UCCELLI

Un giorno S. Francesco camminava con alcuni frati nella pianura di Assisi quando alzò gli occhi e vide moltissimi uccelli. Disse allora ai suoi compagni: "Aspettate qui perché vado nel campo a predicare anche a loro. Appena iniziò a parlare, gli uccelli si posarono sugli alberi e rimasero fermi finché il Santo non li ebbe benedetti. S. Francesco parlò così: "Sorelle e fratelli miei, dovete essere molto riconoscenti al vostro Creatore Iddio e dovete ringraziarlo in ogni luogo perché vi ha donato l'aria e la libertà di volare dove vi piace. Dovete ringraziarlo anche perché ha fatto entrare nell'arca di Noé una coppia di ogni specie perché non vi estingueste. Oltre a questo, voi non seminate e non mietete, eppure Dio vi nutre; Egli vi ha dato tonti per dissetarvi, i monti e le valli per rifugiarvi, gli alberi per costruire i vostri nidi. Voi non sapete filare né cucire, eppure Dio veste voi e i vostri figlioli. Il vostro Creatore vi ama molto poiché vi dona tanti benefici, perciò state ben lontani dal peccato dell'ingratitudine e pensate sempre a lodare Dio".

A queste parole gli uccelli cominciarono ad allungare i colli, aprire i becchi e le ali e con rispetto chinare le testine in basso, poi con trilli e movimenti dimostravano che le parole di S. Francesco avevano dato loro molta gioia. Anche il Santo si rallegrava con loro e si stupiva di un così gran numero di uccelli e delle loro bellissime varietà. Egli gioiva nel vedere come accoglievano la sua parola e come devotamente secondo i loro modi, pareva lodassero il Creatore. Francesco li accarezzava e passava accanto a loro, sfiorava le testine e i corpi con la tunica, ma essi non volavano via. Alla fine li benedisse con un segno di Croce e diede loro il permesso di andarsene. Allora tutti gli uccelli, con meravigliosi canti, si alzarono in volo separandosi in quattro schiere secondo la croce che S. Francesco aveva tracciato su di loro, e dirigendosi verso i quattro punti cardinali. Essi dimostravano che la predicazione della croce di Cristo, rinnovata da S. Francesco, doveva essere portata con gioia da lui e dai suoi frati, in tutte le parti del mondo.

 

PENSIERI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Per operai che lavorano nella vigna del Signore s'intendono tutti coloro che in qualche modo concorrono alla salvezza delle anime.

     
     
 

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