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13 OTTOBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

GERAUDO, Santo   

Nacque nell’ 855, figlio del barone di Auriac (Francia) era di costituzione debole e voleva consacrarsi al Signore. Fondò infatti un monastero e voleva dedicarsi alla preghiera. Ma il Vescovo di Chaors lo sconsigliò invitandolo ad essere testimone del Signore nella vita comune, cosa che egli fece specialmente nel periodo della sua vita in cui fu completamente cieco. Morì il 13 Ottobre 909.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

"VOI, O FRATELLI, SIETE STATI CHIAMATI ALLA LIBERTA'; TUTTAVIA NON VOGLIATE FARE DI QUESTA LIBERTA' UN'OCCASIONE PER VIVERE SECONDO LA CARNE". (Gal. 5,13)

Quella della "libertà" è una nozione che si presta alla massima confusione, sia negli adulti che nei giovani. In nome della "libertà", uomini e donne disprezzano la fedeltà coniugale e certi giovani abbandonano completamente i genitori, in nome della "libertà" la stampa d'effetto pubblica le peggiori menzogne. In nome della "libertà", all'apparire del pericolo, la gente si rinchiude nel proprio guscio. Si vive troppo a misura dei propri sentimenti, delle proprie voglie, dei propri capricci e della propria paura. E' la libertà coltivata e adorata dagli egoisti. Essa conduce dritto dritto nella giungla, alla tirannia del più forte, del più astuto, del più insolente.

Solo in un clima di amore, il termine "libertà" si colma di senso, di valore e di gioia. Infatti in questo mondo il primato assoluto non deve andare alla libertà, ma all'amore. Chi ama si apre agli altri e dona loro potere su se stesso, restituendo così un pezzetto della sua libertà. L'amore rende liberi per il bene e la bellezza, per le vere e profonde gioie della vita.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

13 ottobre 1988

Il Cardinal Ballestrero annuncia i risultati della ricerca al carbonio 14 sulla sindone. Essa risalirebbe fra il 1260 e il 1390.

 

UN ANEDDOTO

IL TROPPO STROPPIA

A Rivo Torto, nei primi tempi dell’Ordine. Una volta verso mezzanotte, mentre tutti dormivano nelle loro cuccette, uno dei frati gridò: Muoio! Muoio! Subito tutti i frati si svegliarono stupefatti e terrificati.

Il beato Francesco si svegliò e disse: Alzatevi, fratelli miei, e accendete un lume. Così fu fatto. Allora si avvicinò al letto del frate che si lamentava e chiese: Che hai fratello? Di che cosa muori? Il frate replicò: Muoio di fame! Il beato Francesco, pieno di carità e di discrezione, e affinché quel frate non si vergognasse di mangiare da solo, fece subito preparare la tavola e tutti mangiarono con lui. Dopo il pasto, il beato Francesco disse a tutti:

Fratelli miei, ognuno deve calcolare le proprie forze anche nella penitenza e non esagerare nell’astinenza, perché il Signore vuole misericordia e non il sacrificio. Perciò ciascuno d’ora in poi si regoli secondo il bisogno di nutrimento e soprattutto secondo la benignità del nostro dolce Gesù.

 

PENSIERI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Hai una sola anima: salvata, tutto è salvato: perduta, tutto è perduto per sempre.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Non gettare terra nel pozzo in cui hai bevuto.

 

RISATE IN CANONICA

Un missionario è riuscito a educare cristianamente i due figli di un potente capotribù. Tuttavia, tornando dopo parecchi mesi d’assenza, apprende con gran dolore che i due si sono dati nuovamente alle antiche usanze cannibalesche. Al che si reca da loro e fa le sue rimostranze: «Ma come! Possibile che in pochi mesi abbiate dimenticato i miei insegnamenti?». «Ma noi non abbiamo dimenticato nulla, Padre. Ci siamo ben guardati dal mangiare i nostri nemici di venerdì!».

     
     
 

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