3 OTTOBRE
GERARDO, Santo
Geraldo, di nobile famiglia francese, ancora giovane abbracciò la vita monastica e fondò, vicino a Parigi, un monastero benedettino. Apostolo infaticabile, fu chiamato a riformare e dare vitalità a molti monasteri spiritualmente spenti. Morì nel 959 dopo una vita spesa a edificare chiese, non solo materialmente, ma soprattutto spiritualmente.
RISPOSE GEREMIA: “AHIME', SIGNORE DIO, ECCO IO NON SO PARLARE, PERCHE' SONO GIOVANE”. (Ger. 1,6)
E’ istintivo per Geremia, davanti all’incarico che Dio gli affida, riconoscere la propria inadeguatezza e quindi protestare la propria impreparazione. Siamo, come dice San Paolo, dei vasi di creta, fragili, incaricati di portare cose preziose. Come faccio, io peccatore, a testimoniare la fede? Come posso amministrare, io povero prete bisognoso di misericordia, un sacramento come quello della confessione? Non faccio più danno che bene? Come faccio io, che non ho ancora capito la volontà di Dio ad annunciare e a spiegare agli altri una Parola che mi supera? Tutto vero, tutto reale, ma se Dio ti ha dato un incarico, fidati di Lui. Ricordati sempre che il Regno è suo, non tuo. Non spaventarti perché è Gesù che è morto sulla croce per donare la salvezza. Cerca solo di fidarti e renderti disponibile, non mettere il bastone in mezzo alle ruote allo Spirito Santo ma lascia che Lui ti porti dove vuole. Dio non ha bisogno del tuo orgoglio, delle tue presunte qualità, ha bisogno della tua povertà.
3 ottobre 1913
Nasce a Genova il futuro cardinal Anastasio Ballestrero che sarà arcivescovo di Torino dal 1 agosto 1977.
SPIRITI
Tra le tante tentazioni di idolatria a cui Israele va incontro c’è anche quella della evocazione dei morti (Dt. 18,11; Lev. 20,27) che è condannata addirittura con la morte. Un brano significativo a riguardo della invocazione dei morti lo troviamo in 1Sam 28,7-25 quando Saul per mezzo di una negromante evoca lo spirito di Samuele. Se ne possono trarre alcune conclusioni: E’ peccato evocare i morti. Li si disturba. Non è necessario che loro ci parlino, è necessario fare la volontà di Dio.
Fra’ Agnolo era guardiano del convento di Monte Casale. Un giorno gli si presentarono tre famosi furfanti, che infestavano tutto il paese. Spinti dalla fame, si erano recati dai frati a chiedere l’elemosina. Fra’ guardiano li cacciò via in malo modo. Francesco, tornato dalla questua con una bisaccia di pane e un orciolo di vino, venne a sapere l’accaduto. Disse subito a fra’ Agnolo:
- Tu hai fatto cosa contraria al Vangelo di Cristo! Perciò io ti comando ora, per santa obbedienza, che tu prenda questa tasca di pane e questo orcioletto di vino e vada subito a ricercare sui monti i fratelli briganti. Offrirai loro tutto questo. Poi ti inginocchierai davanti, accusandoti della colpa di crudeltà. E li pregherai da parte mia che non facciano più male a nessuno, ma che temano Dio e non offendano il prossimo. E se faranno così, io prometto di provvederli sempre del mangiare e del bere.
Frate Agnolo subito partì per i monti, trovò i furfanti, li pregò con tanto amore, che sentirono rimorso e cambiarono vita.
Le abitudini prese in gioventù per lo più durano tutta la vita.
SAGGEZZA POPOLARE
Il saggio della montagna a cui il viandante domandava se fosse felice, rispondeva che non aveva assolutamente tempo per pensarci.