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2 OTTOBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

Santi ANGELI CUSTODI

Secondo la Bibbia, Dio fa intervenire nella storia degli uomini i suoi angeli, per guidare e proteggere il suo popolo. Richiamando questa dottrina, la chiesa ci invita a rallegrarci per la presenza degli angeli, a prendere parte alla lode che essi rendono a Dio e ad affidarci a loro nell’ora del pericolo o della tentazione.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“ECCO, IO MANDO UN ANGELO DAVANTI A TE PER CUSTODIRTI SUL CAMMINO E PER FARTI ENTRARE NEL LUOGO CHE HO PREPARATO”. (Es. 20,20)

Non sta a noi conoscere l’essenza degli angeli: ci sono; Gesù ce ne parla; sono segno della Provvidenza e della comunicazione di Dio con noi.

Il nostro Dio, infatti, è provvidente, cioè si interessa alla sua creatura, è presente alla nostra vita e non solo come spettatore o arbitro o giudice. E’ un Padre, e pur non essendo uno che si impone, è coinvolto nel cammino dei suoi figli. E’ un Padre misericordioso che desidera la nostra salvezza e quindi in tutti i modi cerca di appianarci la strada, di riprenderci quando sbagliamo. E’ un Dio che vuol comunicare con noi. Ecco, quindi, un altro ruolo dell’angelo, quello di parlarci di Dio, di aiutarci a parlare con Lui, e questo avviene soprattutto nella preghiera e nella meditazione. Mi sembra, allora, di poter pregare così:

“Caro Angelo custode, io non ti conosco, non so bene della tua essenza, non riesco a capire il tuo modo di manifestarti, di comunicare, ma so che vedi Dio e vedi me, so che sei il segno concreto attraverso cui la Provvidenza si manifesta a me, sei colui che, se riesco ad ascoltarti, rinnovi in ogni momento l’annuncio della buona notizia di Cristo. Continua, dunque, nell’opera che Dio ti ha affidato, non spaventarti delle mie miserie umane ma continua a custodirmi, a reggermi, a governarmi perché in Dio possa definitivamente ringraziarti e con te possa cantare in eterno e per sempre la sua bontà che anche attraverso te si è manifestata nella mia vita”.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

2 ottobre 1926

Pio XII approva gli statuti dell’azione cattolica italiana (A.C.I.).

 

UN ANEDDOTO

LA PREDICA MIGLIORE SEI TU!

Un giorno, uscendo dal convento, san Francesco incontrò frate Ginepro. Era un frate semplice e buono e san Francesco gli voleva molto bene. Incontrandolo gli disse: “Frate Ginepro, vieni, andiamo a predicare”. “Padre mio” rispose, “sai bene che ho poca istruzione. Come potrei parlare alla gente?”. Ma poiché san Francesco insisteva, frate Ginepro acconsentì. Girarono per tutta la città, pregando in silenzio per tutti coloro che lavoravano nelle botteghe e negli orti. Sorrisero ai bambini, specialmente a quelli più poveri. Scambiarono qualche parola con i più anziani. Accarezzarono i malati. Aiutarono una donna a portare un pesante recipiente pieno d’acqua. Dopo aver attraversato più volte tutta la città, san Francesco disse: “Frate Ginepro, è ora di tornare al convento”. “E la nostra predica?”. “L’abbiamo fatta... L’abbiamo fatta”, rispose sorridendo il santo.

 

PENSIERI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Fate quello che potete: Dio farà quello che non possiamo fare noi. Confidate ogni cosa in Gesù Sacramentato e in Maria Ausiliatrice; e vedrete che cosa sono i miracoli.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Chi conosce gli altri è erudito, chi conosce se stesso è saggio.

 

RISATE IN CANONICA

Il  colmo dell’ingegnosità?

Spegnere una camera ardente con una pompa funebre.

     
     
 

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