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21 SETTEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

MATTEO, Santo, Apostolo

Matteo il pubblicano, il gabelliere, l’esattore delle tasse: la sua vita girava sui cardini del denaro. Eppure, nel suo Vangelo, più tardi scriverà: “Non potete servire a Dio e al denaro”, e: “Non accumulatevi tesori sulla terra... accumulatevi piuttosto tesori nel cielo”. Gesù gli disse: “Seguimi” e Matteo, alzatosi, lo seguì. Il suo Vangelo è il primo in ordine cronologico e venne scritto con certezza prima della distruzione di Gerusalemme, nell’anno 70.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“UNA SOLA E' LA SPERANZA A CUI SIETE STATI CHIAMATI, QUELLA DELLA VOSTRA VOCAZIONE”. (Ef. 4,4)

Gesù è venuto a portare la salvezza a tutti gli uomini. Ma essa giunge a noi attraverso una vocazione particolare. Matteo, chiamato a seguire Gesù, mentre era al suo tavolo di cambiavalute, ricorderà per tutta la vita questo momento che gli ha cambiato l’esistenza, che gli ha fatto incontrare la misericordia di Dio. Così per ognuno di noi ci sono chiamate particolari, quelle essenziali: battesimo, matrimonio, paternità e maternità, sacerdozio... e quelle individuali: perdono, servizio, carità... Gesù non dice molte parole a Matteo, gli dice solo “Seguimi” e anche a noi Gesù non dice altro. La chiamata alla salvezza, in qualunque tempo e luogo ci colga, comincia di lì: andare dietro a Gesù. Poi Lui a seconda delle nostre caratteristiche, se abbiamo costanza di seguirlo ogni giorno, ci porterà dove vorrà, illuminandoci con il suo Spirito affinché possiamo rispondergli al meglio.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

21 settembre 1505

Consacrazione del nuovo duomo di Torino voluto dal cardinal Della Rovere.

 

UN ANEDDOTO

PREGARE PER TUTTA LA FAMIGLIA

Una mamma, che era stata educata secondo principi cristiani, aveva mantenuto l’abitudine di far recitare al suo figlioletto questa preghiera: “Signore, benedici papà, benedici la mamma, fa’ di me un bravo figlio”.

Una sera, dopo la preghiera, il piccino alzò gli occhi verso la madre: “E tu, la fai la tua preghiera?” Qualche volta. E papà? Non lo so... mi stupirebbe! Oh!  riprese il fanciullo, non è certo un bambino come me che può pregare per tutta la famiglia! Dovete aiutarmi. Queste semplici parole di un bambino penetrarono nel cuore della mamma. Da quel giorno ricominciò a pregare e più tardi fu la volta anche di suo marito. Si è detto che la preghiera è come il respiro dell’anima, un contatto privilegiato permanente con il cielo dove il credente ha i suoi veri interessi. Il suo contenuto: è tanto vario quanto lo sono i nostri bisogni. La sua forma: possono essere lodi, ringraziamenti, richieste, a volte un grido di aiuto. Preghiamo quando siamo soli, in famiglia, o con i nostri fratelli credenti. Dio apprezza le nostre preghiere che sono l’espressione di un’umile fiducia in Lui. Le ascolta, e le esaudisce nel modo e nel tempo che riterrà più opportuni per noi.

 

PENSIERI DI DIETRICH BONHOEFFER

Tacere non significa restare muti, come parlare non significa chiacchierare. Il restare muti non crea la solitudine, e il chiacchierare non realizza la comunione.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Chi troppo si inchina, mostra il sedere.

 

RISATE IN CANONICA

Il  catechista a Pierino: Perché nel “Padre nostro” chiediamo il pane quotidiano e non per due, tre, cinque giorni? Perché vogliamo il pane fresco!

     
     
 

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