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19 SETTEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

GENNARO, Santo

Il patrono di Napoli é famoso per la liquefazione del suo sangue, che si verifica il giorno della sua festa (fenomeno attestato a partire dal 1389). Secondo la tradizione, Gennaro sarebbe stato un Vescovo di Benevento, martirizzato all’inizio del IV secolo a Pozzuoli.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

"NON DICA LO STRANIERO CHE HA ADERITO AL SIGNORE: "CERTO MI ESCLUDERA' IL SIGNORE DAL SUO POPOLO!". (Isaia 56,3)

Questa frase di Isaia esprime una tentazione costante in ogni tempo. E' la tentazione contro la misericordia del Signore: "Potrà il Signore perdonarmi dopo tutto quello che ho fatto?" "Tante volte ho promesso al Signore di cambiare ma non ce la faccio a mantenere: Dio sarà stanco di me!". In parole povere è voler misurare la misericordia e l'amore di Dio con il piccolo metro della nostra misericordia e del nostro amore. Proviamo a vedere le misure del Signore: "Se anche i tuoi peccati fossero rossi come lo scarlatto diventeranno bianchi come la neve". "Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati". "Il Padre gli corse incontro e lo abbracciò...". "Impossibile presso gli uomini ma tutto è possibile presso Dio".  Invece di pensare sempre a te stesso, ai tuoi peccati, alla tua incapacità, lasciali nelle mani di Dio e tieni nel cuore la gioia e la riconoscenza di un perdono così grande.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

19 settembre 1998

L’alessandrino Francesco Faà di Bruno viene proclamato Beato. Ufficiale di carriera della prima guerra di indipendenza, studioso e poi professore universitario a Torino, si era dedicato alla difesa delle ragazze e delle donne povere e indifese creando varie congregazioni di carità, come don Bosco, il Murialdo e il Cottolengo.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

SCRIBI

Lo Scriba è nello stesso tempo teologo, avvocato, pastore e medico; una sorta di depositario di tutto il sapere accumulato nei secoli. Tutti lo rispettano e lo ammirano. Quando egli passa in strada, austeramente vestito, coi filatteri sulla fronte e sulle mani, giovani e vecchi si alzano in piedi in segno di ossequio. Durante le feste e nei luoghi pubblici, i posti migliori sono per lui. Durante l’Esilio in Babilonia, gli Ebrei sentirono per la prima volta, e in modo pungente e doloroso, che la loro sopravvivenza come nazione era legata all’osservanza della Legge da parte di tutti. Bisognava conciliare le necessità della vita quotidiana e gli imperativi religiosi, e dunque occorrevano prescrizioni concrete, occorrevano autentici regolamenti d’applicazione della Legge. Furono appunto gli Scribi a dar vita a questa giurisprudenza, derivante dal Libro Santo, a interpretarne i precetti, a chiarire i casi controversi o difficili, specialmente alla luce della posizione nuova in cui venivano a trovarsi nell’Esilio gli Ebrei. E cosi, a poco a poco, finirono per avere una funzione politica di primo piano, anche dopo il ritorno in patria. Gli Scribi risolvono i casi, prendono le loro decisioni, dopo discussioni interminabili e spesso accese o addirittura punteggiate di reciproche ingiurie. La loro utilità sociale è sottolineata dal fatto che i più importanti fra loro risiedono a Gerusalemme. Dopo la seconda metà del V secolo A. C., vengono chiamati a far parte dei tribunali, come apprezzati consulenti. Ma il luogo e il momento in cui essi operano con maggior successo ed efficacia sono la Sinagoga e i casi in cui è necessario identificare la volontà divina nelle circostanze più umili della vita quotidiana. Ci sono stati pure conflitti dottrinali tra Scribi e Scribi. Il più importante fu quello che nel primo secolo avanti Cristo divise la Palestina in due partiti: quello di Hillel e quello di Schammai. La corrente di pensiero di Hillel, più flessibile, dava molta importanza ai rapporti umani; l’altra, invece, sosteneva con intransigenza l’osservanza rigorosa dei precetti. Il rumore, suscitato da questa disputa, documenta la grande popolarità degli Scribi a quel tempo.

 

PENSIERI DI DIETRICH BONHOEFFER

L'essenza dell'ottimismo non è guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tener alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, ma lo rivendica per sé.

     
     
 

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