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17 SETTEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

ROBERTO BELLARMINO, Santo

Roberto (1542 - 1621) era nato in provincia di Siena. Teologo di fama, polemista con i protestanti si preoccupò anche dei bambini per i quali compose un catechismo. Dopo essere stato per tutta la sua vita un ardente difensore della fede cattolica, morì recitando il Credo.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“IL SIGNORE HA DATO, IL SIGNORE HA TOLTO, SIA BENEDETTO IL NOME DEL SIGNORE”. (Gb. 1,21)

Il modo di dire per indicare uno di grande pazienza è: “Aver pazienza come Giobbe”, ma secondo me, sarebbe più giusto dire: “Aver fede come Giobbe”, infatti Giobbe che ha perso tutto quanto aveva, compresi gli affetti più cari, continua a fidarsi di Dio. Ben inteso: Giobbe non è uno stoico che subisce gli avvenimenti, si chiede il perché, grida per il dolore, potremo dire: lotta con Dio, ma si fida di Lui, sa di essere nelle sue mani. Aver fede in Dio significa proprio tutto questo: fidarsi unicamente di Lui pur non riuscendo a capire, pur ricercando, pur lottando. I santi ci danno questo esempio: la loro fede era totale anche se travagliata. Dico di più: anche per l’umanità di Gesù è stato così: si è fidato del Padre anche se per lui era difficile accettare la croce: “Padre, se possibile allontana da me questo calice, ma non la mia ma la tua volontà sia fatta”.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

17 settembre 1895

Muore a Cracovia il beato vescovo Sigismondo Felice Felinski che era stato arcivescovo di Varsavia difendendo la libertà della Chiesa dallo stato e pagando con oltre vent’anni di esilio.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

SEPOLTURA

Non essendoci speranza concreta di risurrezione in tutto l’Antico Testamento, la morte e la sepoltura sono viste come tragedia. Quando uno moriva gli si chiudevano gli occhi, si lavava il cadavere e a motivo del clima caldo la sepoltura avveniva entro le ventiquattro ore. Il cadavere non veniva messo in una bara ma lo si portava alla tomba su una lettiga di legno. I parenti e i familiari manifestavano il dolore attraverso pianti, gemiti, camminando scalzi, cospargendosi di cenere il capo, strappandosi la barba. Spesso venivano assoldate delle prefiche per aumentare il lamento. Il lutto durava sette giorni. Al lutto si accompagnava il digiuno interrotto da un banchetto funebre.

 

UN ANEDDOTO

POCHE PAROLE

Si racconta che Federico il Grande un giorno fu avvicinato da un pover'uomo che voleva parlargli. “Non ho tempo per ascoltarti”, gli disse il re senza fermarsi. “Sire, ho solo due parole da dirvi”. “Bene rispose Federico ma due parole, non una di più”. “Fame, freddo”, esclamò l’infelice al posto del piccolo discorso che si era preparato. “Pane, carbone” rispose il re con altrettanta brevità. E gli fece pervenire cento talleri.

 

HANNO DETTO

Ho imparato molto di più sui gradini dell'altare, davanti all'Eucaristia, che non sui molti libri che ho letto. (Roberto Bellarmino )

 

SAGGEZZA POPOLARE

Non raccontare a tutti le tue disgrazie; lo sparviero e l’avvoltoio si abbattono sul ferito che geme.

 

I CONSIGLI DI PERPETUA

Aromi
Il basilico, il prezzemolo e tutti gli aromi freschi non dovrebbero essere tagliati con le lame ma semplicemente spezzettati con le dita, in questo modo mantengono gusto e profumo originari.

RISATE IN CANONICA

Un angelo ha una fame da lupo. Entra in un ristorante, chiama il cameriere e, sottovoce, gli dice: Per favore mi potrebbe portare un pollo alla diavola?

     
     
 

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