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16 SETTEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

CIPRIANO, Santo, Martire

Era africano, nato a Cartagine verso il 210. Ed era pagano, insegnante ed avvocato di grido. Una provvidenziale crisi spirituale lo portò alla conversione nel 246 e solo tre anni dopo divenne vescovo della sua città. Ma ecco che l’imperatore Decio scelse proprio quel periodo per scatenare una persecuzione anticristiana. Venne decapitato nel 258 e i cristiani di Cartagine posero sotto il suo capo dei panni bianchi che, una volta intrisi nel suo sangue, conservarono come reliquie.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“IN QUEL GIORNO FU SALVATO SANGUE INNOCENTE”.(Dn. 13,62)

La storia della “casta Susanna” vuol essere un esempio edificante di come Dio non abbandoni i giusti ingiustamente calunniati. Ma umanamente non succede sempre così. L’esempio più importante è proprio Gesù: chi era più giusto di Lui? Quanto erano false le accuse portate contro di Lui! Eppure Gesù viene condannato e neanche Dio Padre interviene con un miracolo per liberarlo. Allora, questo brano dell’Antico Testamento che cosa vuoi dirci? Dio non è il solutore automatico delle ingiustizie che gli uomini perpetrano sulla terra. Dio non fa sì che tutti i giusti della terra possano avere l’immediatezza della giustizia. Spesso il male, l’ingiustizia hanno il sopravvento e Dio non interviene perché accetta e rispetta la libertà dell’uomo, ma Dio non fa mancare la sua provvidenza e la sua fede al giusto che a Lui si affida. Gesù muore ingiustamente sulla Croce, ma Dio non lo abbandona nella morte. Il giusto che soffre sa che la sua sofferenza non andrà perduta, sa che Dio fa risorgere i morti, sa che la giustizia di Dio alla fine avrà il suo sopravvento. Cercare di essere giusti, cercare con tutte le forze la giustizia umana, ma poi affidarsi a quella divina che ha tempi e modi diversi, è proprio dell’uomo che si mette interamente nelle mani del Signore, anche quando questo non sembra intervenire.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

16 settembre 1498

Muore Torquemada, il principale responsabile della Santa Inquisizione.

 

UN ANEDDOTO

Al mattino del 14 settembre molta folla si era radunata a Sesti. Quando Cipriano fu davanti al proconsole Galerio Massimo disse al vescovo: “ Sei tu che ti sei presentato come capo di una setta sacrilega?” Il vescovo Cipriano rispose: “Sono io”. Galerio Massimo disse: “I santissimi imperatori ti ordinano di sacrificare”. Il vescovo Cipriano disse: “Non lo faccio” Il proconsole lesse ad alta voce da una tavoletta il decreto: “Ordino che Cipriano sia punito con la decapitazione”. Il vescovo Cipriano disse: ‘‘Rendiamo grazie a Dio.” Cipriano fu condotto nella campagna di Sesti e qui si spogliò del mantello e del cappuccio, si inginocchiò a terra e si prostrò in orazione al Signore. Si tolse poi la dalmatica e la consegnò ai diaconi, restando con la sola veste di lino, e così rimase in attesa del carnefice. Quando poi questo giunse, il vescovo diede ordine ai suoi di dargli venticinque monete d’oro. Il Santo vescovo Cipriano subì il martirio il 14 settembre sotto gli imperatori Valeriano e Gallieno, regnando però il nostro Signore Gesù Cristo a cui è onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

 

HANNO DETTO

Dio non ci ha ordinato di vincere, ma di combattere. (San Cipriano)

 

SAGGEZZA POPOLARE

Nessuno è nato sotto una cattiva stella, ci sono piuttosto persone che guardano male il cielo.

 

RISATE IN CANONICA

L’uomo delle pulizie, appena finito di lavare il pavimento, mette sulla porta della chiesa un grande cartello: «Proibito camminare sulle acque».

     
     
 

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