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14 SETTEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

NOTBURGA, Santa, Vedova

Era discendente della casa reale scozzese nata nel 796. Alla morte del marito si ritirò in Germania nel Klettgau dove costruì un ospizio e una scuola. Muore nell’840.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“CRISTO GESU', APPARSO IN FORMA UMANA, UMILIO' SE STESSO FACENDOSI OBBEDIENTE FINO ALLA MORTE E ALLA MORTE DI CROCE”. (Fil. 2,8)

Ha senso celebrare una festa in cui si esalta uno strumento di tortura come la croce? Noi, la croce non la esaltiamo per la cattiveria che manifesta, per la sofferenza che procura, per la violenza e l’ingiustizia che rappresenta, per la morte, sua diretta conseguenza, ma perché, per noi, essa è diventata segno di amore, di donazione, di salvezza; la esaltiamo perché Gesù, il Figlio di Dio, la assume e la trasforma. Così pure il cristiano non esalta “le croci” della vita, né quelle casuali, né quelle volute a causa propria o, peggio ancora, quelle poste sulle spalle di altri, ma in Cristo le trasforma, le offre come dono d’amore, si fa cireneo nel portare quelle altrui.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

14 settembre 253

In esilio, a Civitavecchia, muore Papa Cornelio che si era schierato a favore della misericordia nei confronti dei lapsi, coloro che avevano abiurato durante la persecuzione.

 

UN ANEDDOTO

TRA STORIA E LEGGENDA LA STORIA DELLA CROCE

Un angelo porse a Seth un ramo dell’albero, da cui era stato staccato da Eva il frutto proibito. Seth lo piantò sulla tomba di Adamo. Il ramo crebbe e divenne un albero maestoso e durò nei secoli. Salomone lo fece tagliare per farne travi del tempio. Nella distruzione del tempio, il legno venne buttato a parte e i romani a suo tempo lo presero e ne fecero la Croce del Signore. Il lettore giudichi da sé se prendere per veri questi racconti; sappia però che non si trovano in nessuno dei libri autentici. Morto Gesù, il legno della sua croce rimase per secoli sotterra. Fu S. Elena a riscoprirlo, nel modo che ora diremo. Elena, madre dell’imperatore Costantino, volendo ritrovare la reliquia preziosa della Croce di nostro Signore Gesù Cristo, venne a Gerusalemme. Fece radunare i rabbini ebrei e i vescovi cristiani della regione. A loro commise il compito di trovare il luogo preciso dove sarebbe stata nascosta la croce del Salvatore. La risposta fu: Sotto il tempio di Venere, sul Calvario”. L’imperatrice allora fece distruggere quel tempio, fino alle fondamenta. Fece quindi scavare nei sotterranei e finalmente furono trovate tre croci. Ma come distinguere la Croce di Gesù da quella dei due ladroni crocifissi con lui? La fede venne in aiuto. Le tre croci furono esposte sul Monte Sion. Verso il tramonto passò di lì un corteo funebre. Lo si fece fermare. Si toccò il morto con la prima croce, ma non successe nulla. Così pure con la seconda; ma quando si portò vicino alla bara la terza croce, il morto risuscitò. Successe allora uno spettacolo orrendo: i demoni si fecero vedere orribili, gridando: Ora abbiamo perso tutto! Ora il nostro regno è distrutto! Ma la gente esultò: aveva ritrovato la fonte della risurrezione e della vita. Per custodirla e onorarla, l’imperatrice Elena fece costruire sul Calvario una chiesa maestosa, proprio sul santo sepolcro. Nell’anno 613 Cosroè, re dei persiani, invadendo Gerusalemme, distrusse quel tempio e ne asportò la Croce. Eradio imperatore si sentì allora in dovere d’attaccare guerra: vinse i Persiani, uccise Cosroè e la riportò a Gerusalemme. Scendeva dal monte degli ulivi a cavallo, con gli splendidi abiti imperiali, portando la Croce di Gesù. Ma alla porta principale della città apparve un Angelo, lo fermò e così lo rimproverò: Non così tra il fasto si porta la Croce, ma come Cristo sulla via del Calvario.

Allora l’imperatore Eraclio scese da cavallo, depose le vesti regali e, scalzo, riportò la Croce nel tempio del S. Sepolcro, professandosi così umile seguace di Cristo Signore. Nel tempio, gremito dal popolo, tutti cantarono:O croce, più splendida di tutti gli astri, cara agli uomini, santa per tutti, tu sola portasti il prezzo del nostro riscatto. Dolce legno, dolce croce, dolce peso, salva questo popolo, raccolto attorno a te per cantare le tue lodi perenni, o vessillo di salvezza per l’intera umanità.

     
     
 

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