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4 SETTEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

BORELLO RICCARDO Servo di Dio 

Era nato a Mango (Cuneo) l’ 8 marzo 1916. Ebbe una infanzia ed una adolescenza molto umili. Lavorò quasi sempre come servo di campagna. Conosciuta l’opera di don Alberione, desiderò dare il suo contributo a questo apostolo della buona stampa. Il 7 Aprile 1938 emise i primi voti e fu mandato ad Alba assegnato prima ai lavori di cartiera e poi al laboratorio di calzoleria. Morì di tubercolosi il 4 Settembre 1948 a Sanfrè (Cuneo)

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“IO SONO GESU’ IL NAZARENO, CHE TU PERSEGUITI” . (At. 22,7)

Senza voler esagerare essendo di quelle persone che infieriscono su se stesse, ma con realtà e volontà di conversione, proviamo oggi a sentire queste parole che Gesù disse a San Paolo, rivolte a noi. Gesù potrebbe dirci: “Tu sei stato battezzato fin da bambino, hai avuto la possibilità di conoscermi al catechismo e attraverso l’insegnamento e l’esempio di tante persone buone, hai avuto l’opportunità di incontrarmi nei miei segni, i Sacramenti, ma sei sicuro di conoscermi bene? Spesso mi sento trascurato da te: io ti offro i segni della mia presenza e tu ci passi vicino senza accorgertene, la natura spesso ti parla più di soldi e di affari piuttosto che del Creatore. I miei Sacramenti sono a tua disposizione e tu preferisci un weekend in montagna piuttosto che ricevermi nell’Eucaristia. Io sono presente nei tuoi familiari e tu li trascuri e riesci a vedere solo quanto essi ti pesano. Qualche volta sono anche quel Gesù che perseguiti perché non mi ami abbastanza, perché fai distinzione tra chi ha la pelle di un colore o di un altro, tra chi parla la tua lingua o quella di un altro paese, sono quel Gesù perseguitato perché mi lasci morire di fame mentre tu stai spendendo soldi per cercare di dimagrire perché hai mangiato troppo, sono quel Gesù che stenta a tirare avanti con la cassa integrazione mentre tu pensi solo a come non perdere i tuoi soldi … Ricordati ci dice ancora Gesù – che se ti faccio presenti queste cose, non è perché non ti voglio bene o voglio solo farti soffrire, te lo dico perché la conversione, come quella di Paolo, può essere una cosa che costa, ma è anche una grande liberazione, è una gioia, è un costruirsi secondo i valori della vera libertà. Io sono Gesù Nazareno che, anche se perseguitato, continua a volere il tuo vero bene”.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

4 settembre 1965

Muore Albert Schweitzer, medico, missionario, musicista. Nobel per la pace nel 1952.

 

UN ANEDDOTO

Il tesoro del giardiniere

C'era una volta un uomo che faceva il giardiniere. Non era ricco, ma lavorando sodo era riuscito a comperare una bella vigna. Aveva anche allevato tre figlioli robusti e sani. Ma proprio qui stava il suo cruccio: i tre ragazzi non dimostravano in alcun modo di condividere la passione del padre per il lavoro campestre. Un giorno il giardiniere sentì che stava per giungere la sua ultima ora. Chiamò perciò i suoi ragazzi e disse loro: "Figlioli, debbo rivelarvi un segreto: nella vigna è nascosto tanto oro da bastare per vivere felici e tranquilli. Cercate questo tesoro, e dividetelo fraternamente tra voi. Detto questo, spirò. Il giorno dopo i tre figli scesero nella vigna con zappe, vanghe e rastrelli, e cominciarono a rimuovere profondamente la terra. Cercarono per giorni e giorni, poiché la vigna era grande e non si sapeva dove il padre avesse nascosto l'oro di cui aveva parlato. Alla fine si accorsero di aver zappato tutta la terra senza aver trovato alcun tesoro. Rimasero molto delusi. Ma dopo qualche tempo, compresero il significato delle parole del padre; infatti quell'anno la vigna diede una quantità enorme di splendida uva, perché era stata ben curata e zappata. Vendettero l'uva e ne ricavarono molti rubli d'oro, che poi divisero fraternamente secondo la raccomandazione del padre. E da quel giorno compresero che il più grande tesoro per l'uomo è il frutto del suo lavoro. (Rielaborato dai Racconti di Leone Tolstoj)

 

PENSIERI DI DIETRICH BONHOEFFER

Il Dio del cristianesimo non ci aiuta con la sua onnipotenza, ma grazie alla sua debolezza. Questa è la differenza determinante rispetto a tutte le altre religioni.

     
     
 

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