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1 SETTEMBRE

 

 

TRA I SANTI DI OGGI

AGNESE DI VENOSA, Santa

Fu una cortigiana della corte di Ruggero II, re di Sicilia (1095-1145). Aveva deciso di far cadere in peccato San Guglielmo di Vercelli, il fondatore del monastero di Montevergine. Non solo non vi riuscì, ma da lui convertita si fece monaca e visse una vita di penitenza e di servizio. Morì nel 1142.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“CHI SEMINA CON LARGHEZZA, CON LARGHEZZA MIETERA'”.(2 Cor. 9,6)

Come molti che lo hanno sperimentato personalmente, anch’io, nella mia vita posso affermare che è proprio così: più dai e più Dio ti dà. Oh, intendiamoci bene: Dio non fa di professione il banchiere e non è proprio detto che per il fatto che hai dato cento euro a un povero, debba arrivarti a stretto giro un dono da duecento euro, o perché hai fatto una buona azione subito ti debba essere restituita da qualcun’ altro; dico soltanto di aver sperimentato più volte che il dare con gioia ha già una sua ricompensa insita nel fatto stesso che dai e che in un modo o nell’altro Dio ti ricompensa. E poi, se pensi ai doni che Dio ti ha già fatto non è forse proprio lui che è partito per primo nel donare gratuitamente?

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

1 settembre 1936

La rivista dei gesuiti "Civiltà cattolica" e l'organo del Vaticano "Osservatore romano" sostengono apertamente il generale Franco.

 

UN ANEDDOTO

Un saggio indiano, andando verso la reggia, s'incontrò in un circo, che teneva una tigre in gabbia. Mosso dalla compassione, aprì la gabbia e lasciò libera la tigre. L'animale feroce, per tutta risposta, voleva divorare il saggio, che le disse: “Come? Io ti ho liberato, ti ho fatto del bene, e tu mi divori? Che giustizia, che gratitudine è questa?” “È la gratitudine di tutti in questo mondo”, gli rispose la tigre. Ma il saggio riprese: “Io ti voglio dimostrare che è il contrario. Dammi la possibilità d'avere un avvocato difensore”. “E sia”, rispose la tigre. Il saggio indiano, non vedendo nessuno, prese come difensore un meraviglioso albero, in mezzo al cortile. “Dimmi tu albero, ho ragione io o la tigre? Da chi ti fa del bene è naturale aspettarsi del male?” Rispose l'albero: “Purtroppo è così! Anch'io do ombra e refrigerio e, per tutta risposta, tagliano i miei rami per foraggio al bestiame e per fare legna”. Alla tigre soddisfatta il saggio indiano chiese un'altra prova: “O tu, cardellino del bosco, dimmi la soluzione: è vero che devi aspettarti del male anche da colui al quale fai del bene?” Rispose l'uccellino: “Purtroppo sì! Anch'io faccio del bene, rallegro con il mio canto, mangio le zanzare ed altri piccoli insetti, eppure la gente cerca di catturarmi ed uccidermi”. Dalla tigre, più che mai sorridente, il saggio ottenne una terza ed ultima prova. Incontrarono una volpe. “Non riesco a capire il tuo problema... Di grazia, fatemi per bene vedere come il fatto è capitato, perché possa esprimere un parere veramente giusto”. La volpe volle che si ritornasse vicino alla gabbia, volle che tutto si rifacesse davanti ai suoi occhi... volle perfino che la tigre mostrasse dov'era e come fosse riuscita ad uscire dalla gabbia. Ingenua, la tigre, per rifare l'accaduto, rientrò nella gabbia e disse: “Ecco, stolta volpe, dov'ero...” Ma mentre così parlava, la volpe rinchiuse per bene la gabbia e la tigre fu di nuovo prigioniera. Le disse la volpe: “Così impari a rendere male per bene!” Poi disse al saggio indiano: “In questo mondo si vorrebbero tutti buoni e riconoscenti, ma purtroppo non è così!”.

 

PENSIERI DI DIETRICH BONHOEFFER

L'inizio del nostro amore per Dio consiste nell'ascoltare la sua parola.

     
     
 

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