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23 LUGLIO

 

TRA I SANTI DI OGGI

APOLLINARE, Santo, Vescovo, Martire   

La tradizione, non sicura, vuole che Apollinare sia stato ordinato Vescovo dallo stesso Pietro e mandato da Lui nell’Emilia e a Ravenna dove predicò ai pagani ottenendo grandi conversioni. Sarebbe morto martire durante una delle prime persecuzioni, qualcuno indica quella di Vespasiano. A suo nome è la basilica di Sant’Apollinare in classe di Ravenna, eretta nel secolo IV. E’ il patrono di Ravenna.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“SE NON ESISTE RISURREZIONE DAI MORTI, NEANCHE CRISTO È RISUSCITATO”. (1Cor. 15,13)

“Ho perso prima mio figlio in un incidente stradale e poi mio marito che, in conseguenza di quanto successo, non ce l’ha fatta a superare una crisi cardiaca, ed ora sono sola. Sono credente ma ho tanta difficoltà a pensare alla risurrezione dei morti; vorrei che fosse così, ma ogni volta che vado al cimitero penso a quei corpi sotto la pietra...”. La morte si tocca, si soffre, si vede; la risurrezione si spera e sembra più difficile crederle. Eppure anche di essa abbiamo innumerevoli prove: la pianta fa il seme, il seme muore nella terra e rinasce una nuova pianta; Cristo è stato sepolto ma la sua tomba è vuota; il Vangelo ci dice che Dio non è il Dio dei morti ma dei vivi; tante persone nella fede in Cristo hanno affrontato la morte con coraggio e con speranza... La risurrezione dei morti, dei nostri cari non la vediamo con i nostri occhi ma la possiamo vedere nella fede. Se non ci fosse risurrezione che senso avrebbe la nostra vita? Che senso avrebbe il messaggio Cristo se tutto finisse in un incidente o in una crisi cardiaca?

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

23 luglio 1373

Muore Santa Brigida. Ebbe 8 figli prima di rimanere vedova. Donna di preghiera e di azione fu vicina al papa nel suo esilio avignonese. Morì indicando due parole: “Pazienza e silenzio”.

 

UN ANEDDOTO

Come letto nel numero 5 di "Presenza Cristiana 1989" vi riporto questo fatto intitolato: " I funerali della Parrocchia".

Le aveva esperimentate tutte il parroco per portare i suoi fedeli alle sacre celebrazioni. Niente da fare: la sua chiesa restava quasi vuota. E ne soffriva. Finché un'idea gli è sembrata piuttosto originale. Fece stampare nei giornali, nella pagina dei lutti, la solita croce con questo messaggio:

"Dopo lunga e grave malattia è morta la nostra parrocchia. I funerali si svolgeranno domenica prossima alle 11,00 nella chiesa parrocchiale". Furono in molti a leggerlo, e piuttosto con stupore. La curiosità poi ha fatto il resto: alle 10,30 di domenica in chiesa non c’era più un posto a sedere. E prima di iniziare la funzione, il parroco chiese a tutti i fedeli di avvicinarsi pian piano alla bara per vedere l'ultima volta la parrocchia morta. Poi la gente doveva uscire di chiesa dalle porte laterali, quindi decidere: o rientrare per le porte principali o tornare a casa. E così avvenne: ognuno si avvicinò in silenzio alla cassa, guardò dentro, uscì di chiesa e di nuovo questa si riempì. Solo alcuni tornarono a casa. Cos'era accaduto? Ognuno ha visto se stesso nello specchio sistemato dentro la bara e ha capito. Così la parrocchia tornò a vivere, perché la gente si rese conto che la chiesa erano le persone e aveva bisogno della loro presenza reale.

 

PENSIERI DI SANT’AMBROGIO

Non piangete per la mia assenza: sentitemi vicino e parlatemi ancora. Io vi amerò dal cielo come vi ho amati in terra”.

 

SAGGEZZA POPOLARE

In ogni uomo c'è qualcosa di prezioso che nessun altro ha. Onora ogni uomo per quello che è nascosto in lui, per quello che lui solo ha.

 

RISATE IN CANONICA

C’era una volta un missionario resosi celebre perché riusciva a evangelizzare le bestie più feroci. I più terribili gorilla, i serpenti velenosi, le iene e le pantere, tutti gli animali selvaggi passavano ore e ore ad ascoltarlo. Ma un giorno un vecchio leone esce dalla savana e se lo pappa in un boccone. Infuriati, tutti gli animali della giungla lo rimproverano in coro: “Stupido! Matto! Senza cuore! Ma si può sapere perché hai fatto questo?”. Allora il leone tira fuori un cornetto acustico e se Io pone all’orecchio: “Eh? Cosa? Cosa state dicendo?”.

     
     
 

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