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22 LUGLIO

 

TRA I SANTI DI OGGI

FIORENZO, Santo Eremita

Era un discepolo di San Martino di Tours che lo ordinò sacerdote. Si diede a vita eremitica. Attorno a lui fiorivano miracoli per cui tutto il Medioevo lo venerò.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“VOI SIETE CONCITTADINI DEI SANTI E FAMILIARI DI DIO”. (Ef. 2,19)

Ci sono dei termini che proprio perché usati in continuazione, a volte non richiamano più in pienezza il loro significato.  “Noi siamo Figli di Dio” cioè noi siamo per Dio come Gesù. Dio è mio Padre come e ancor più del mio padre terreno. lo sono realmente imparentato con la Trinità.

“Noi siamo fratelli” cioè ogni uomo è mio fratello vero perché figlio dello stesso Padre, fratello di Gesù e questa parentela va anche oltre al tempo: io sono fratello vero dei santi, dei martiri, degli Apostoli. Nella mia famiglia hanno posto S. Francesco, Don Bosco, San Giovanni, San Tommaso... Parte di questa mia famiglia vede già il volto di Dio. Maria non è mia Madre per figura ma mi ha per figlio come ha per figlio Gesù.

Se noi partiamo da questa realtà, vedete come cambia anche il concetto di Chiesa. Non più semplice aggregazione religiosa fondata su un potere gerarchico, ma famiglia vera, luogo di comunione profonda.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

22 Luglio 1747

In ogni chiesa del Piemonte viene cantato il “Te Deum” di ringraziamento per la vittoria del colle della Asietta.

 

UN ANEDDOTO

In un giardino ricco di fiori di ogni specie, cresceva, proprio nel centro, una pianta senza nome. Era robusta, ma sgraziata, con dei fiori stopposi e senza profumo. Per le altre piante nobili del giardino era né più né meno una erbaccia e non gli rivolgevano la parola.

Ma la pianta senza nome aveva un cuore pieno di bontà e di ideali, e non si perdeva un solo raggio di sole. Se li beveva tutti uno dopo l’altro. Trasformava tutta la luce del sole in forza vitale, in zuccheri, in linfa. Tanto che, dopo un po’, il suo fusto che prima era rachitico e debole, era diventato uno stupendo fusto robusto, diritto, alto più di due metri.

Le piante del giardino cominciarono a considerarlo con rispetto, e anche con un po’ d’invidia.

“Quello spilungone è un po’ matto”, bisbigliavano dalie e margherite.

La pianta senza nome non ci badava. Aveva un progetto. Se il sole si muoveva nel cielo, lei l’avrebbe seguito per non abbandonarlo un istante.

Non poteva certo sradicarsi dalla terra, ma poteva costringere il suo fusto a girare all’unisono con il sole.

Così non si sarebbero lasciati mai.

Le prime ad accorgersene furono le ortensie che, come tutti sanno, sono pettegole e comari. “Si è innamorato del sole”, cominciarono a propagare ai quattro venti.

La meraviglia toccò il culmine quando in cima al fusto della pianta senza nome sbocciò un magnifico fiore che assomigliava in modo straordinario proprio al sole. Era grande, tondo, con una raggiera di petali gialli, di un bel giallo dorato, caldo, bonario. E quel faccione, secondo la sua abitudine, continuava a seguire il sole, nella sua camminata per il cielo.

Così i garofani gli misero nome “girasole”.

“Perché guardi sempre in aria? Perché non ci degni di uno sguardo? Eppure siamo piante, come te”, gridarono le bocche di leone per farsi sentire.

“Amici”, rispose il girasole, “sono felice di vivere con voi, ma io amo il sole. Esso è la mia vita e non posso staccare gli occhi da lui. Lo seguo nel suo cammino. Lo amo tanto che sento già di assomigliargli un po’. Che ci volete fare? il sole è la mia vita e io vivo per lui...”.

 

PENSIERI DI SANT’AMBROGIO

Dio si fa Maestro, illumina lo spirito di ogni uomo, vi diffonde la luce della sua conoscenza. Ma a una condizione: che apriamo la porta del  cuore e accogliamo la luce della grazia divina.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Uomo è chi siede in portantina,uomo è chi lo porta.

     
     
 

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