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19 LUGLIO

 

TRA I SANTI DI OGGI

EPAFRA, Santo 

Probabilmente era originario dello stesso paese di Paolo, Tarso. Visse nel I secolo.  Dopo aver predicato il Vangelo ai Colossesi, condivise la prigionia a Roma con san Paolo, che, secondo la tradizione, lo consacrò vescovo di Colossi. Ritornato in Asia, evangelizzò le città di Laodicea e di Gerapoli. Le sue reliquie sono conservate a Roma nella basilica di Santa Maria Maggiore.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“CARISSIMI, NOI FIN D’ORA SIAMO FIGLI DI DIO, MA CIÒ CHE SAREMO NON È ANCORA STATO RIVELATO. SAPPIAMO PERÒ CHE QUANDO EGLI SI SARÀ MANIFESTATO, NOI SAREMO SIMILI A LUI, PERCHÈ LO VEDREMO COSÌ COME EGLI È”. (1 Gv. 2,2)

Noi siamo giustamente preoccupati per il nostro futuro: che cosa faremo? Quali progetti si realizzeranno? Avremo una pensione sufficiente?... E vorremmo anche sapere qualcosa dell’aldilà: “Ci sarà veramente? Come vivremo? Avremo un corpo o no?. La parola di Dio è scarsa di particolari su questo argomento. Ci dice però chiaramente che vedremo Dio così come Egli è, e fonda questo sul fatto che noi, già fin da adesso siamo figli di Dio. Allora la nostra speranza non è in un chimerico e ipotetico futuro ma è fondata su qualcosa che già abbiamo: il dono di essere figli in Gesù, Figlio di Dio. Se siamo profondamente convinti di questo, ci preoccuperemo molto di meno se l’eternità si svolgerà tra uno svolazzare di angeli o se sarà contemplazione e pace interiore: Dio, mio Padre, sa far le cose bene, ci penserà Lui.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

19 luglio 455

Muore il santo anacoreta Arsenio. Precettore Romano si era ritirato prima nel deserto di Scete, poi presso Menfi.

 

ANEDDOTO

Due uomini, seduti sotto un albero, osservavano la campagna circostante, piatta e arsa dalla calura.

Uno dei due, dallo sguardo duro e superbo, disse: — Che noia questo paesaggio tutto così uguale! Possiedo un puledro veloce; andrò a fare un viaggio per scoprire le meraviglie del mondo. L’altro uomo, minuto, tranquillo, sembrava pago di quella sosta e sorrideva con dolcezza guardando la pianura monotona. Anch’io ho un cavallo veloce. Farò dieci, venti, cento viaggi.

I due proposero di trovarsi dopo un anno sotto quell’albero, per raccontarsi le loro esperienze.

Così avvenne.

Parlò per primo l’uomo dallo sguardo altero. — Ho visto il mare infinito, le montagne che toccano le nuvole, le selve dalle ombre azzurre. Ho conosciuto uomini scaltri che mi hanno insegnato a guadagnare molto denaro. Ora sono ricco e potrò viaggiare sempre di più. E tu?

— Sono stato lassù, nel cielo, nella città del Sole.

— Tu vaneggi! Un cavallo non vola!

— Il mio cavallo ha le ali e mi porta dove voglio andare. Conosco tutto l’universo: i giardini tra le nuvole, le strade lucenti tra stella e stella. Le mie orecchie hanno udito la melodia dell’immensità, le mie mani hanno sfiorato il morbido raso della volta celeste.

— Anche se così fosse — replicò sgarbatamente l’uomo superbo — che cosa hai guadagnato? Sei sempre lo stesso pezzente di un anno fa.

-  Non puoi capirmi. Per te la ricchezza consiste nel denaro. lo sono un poeta. E’ la fantasia che mi rende ricco.

 

PENSIERI DI SANT’AMBROGIO

Il principio del peccato è l'anima: il corpo ne è solo lo strumento.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Scarpe nuove son belle ma fan male. Le scarpe vecchie son brutte ma son buone.

 

RISATE IN CANONICA

FIGLI

Un pastore protestante, padre di una numerosa famiglia, attende un nuovo erede.

“E questo, come lo chiameremo?”, chiede alla moglie. E lei risponde: “Amen!”.

     
     
 

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