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1 GIUGNO

 

TRA I SANTI DI OGGI

San GIUSTINO

Appassionato ricercatore della verità, studiò tutte le filosofie del suo tempo. Dedicatosi alla meditazione della Bibbia, riconobbe nel cristianesimo la vera sapienza. Dopo la conversione si mise ad insegnare questa dottrina a Roma. Processato e condannato a morte nel 165, al giudice che lo incitava a rinnegare Cristo rispose: “Nessuno che abbia buon senso abbandona la verità per l’errore”.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“IL SIGNORE È CON VOI, QUANDO VOI SIETE CON LUI”. (2 Cronache 15,2)

Il nostro cuore trova pace quando riposa in Lui, quando si ha la certezza che Lui ci accompagna. La Parola che meditiamo oggi è una antica profezia che fu rivolta ai Giudei. Essi erano il popolo eletto, possedevano le tavole della Legge di Dio e avevano dei sacerdoti per l’osservanza delle pratiche del culto. Ma questo non significava automaticamente che fossero con Dio. Anche noi, oggi, possediamo la Bibbia e forse la leggiamo, frequentiamo la chiesa e forse anche preghiamo, ma siamo veramente con Dio? L’amore per Lui e per la sua Parola, la ricerca della sua volontà occupano il primo posto nella nostra vita, o sono solo una delle tante voce nella “lista delle cose da fare”?

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

1 giugno 434

Muore San Capraio monaco. Fu compagno di San Onorato e con Lui fondò il monastero di Lerins nelle omonime isole che si trovano davanti a Cannes.

 

UN ANEDDOTO

Giustino ancora pagano era stato scosso dalla testimonianza dei martiri.

“Stavo ancora approfondendomi nella dottrina di Platone quando venni a conoscenza delle accuse lanciate contro i cristiani. Ma vedendoli così intrepidi di fronte alla morte e ai patimenti — cose che in ogni altro mettono i brividi — pensavo tra me non era possibile che persone del genere vivessero nel male e nell’attaccamento ai piaceri. In verità, datemi un uomo lussurioso, sfrenato, che mangi avidamente carne umana, il quale voglia poi affrontare la morte privandosi di questi piaceri. Non cercherebbe piuttosto di godersi la vita di quaggiù e di sottrarsi ai magistrati, anziché offrirsi alla morte denunciandosi da solo?” Dopo la conversione nel 163 d. C., sotto l’imperatore Marco Aurelio, viene arrestato a Roma con altri cristiani, perché nella sua scuola faceva meravigliosa propaganda per il cristianesimo. Ecco le principali battute del dialogo tra lui e il prefetto Rustico, durante il processo.

Rustico: — Quale dottrina professi?

Giustino: — Per tutta la vita sono andato in cerca della verità. Ho studiato profondamente tutte le filosofie orientali, greche e romane; ma finalmente mi sono incontrato con la dottrina vera!

Rustico: — E qual’è questa dottrina vera?

Giustino: — Quella di Gesù di Nazareth: liberarci cioè dagli idoli vani e adorare l’unico Dio vivo e vero: creatore del cielo e della terra, salvatore dell’umanità.

Rustico: — Sei dunque cristiano?

Giustino: — Sì, lo sono e me ne glorio e con me questi miei amici.

Allora il prefetto, corrucciato, comandò: — Riunitevi qui tutti insieme: prestate ossequio divino all’imperatore e sacrificate agli dei, altrimenti sarete condannati a morte, come atei!

Per tutti rispose Giustino: — Noi rifiutiamo sì l’idolatria; ma per questo non siamo atei: adoriamo un Dio spirituale, Padre di Gesù! Nessuno che sia sano di mente passerà dalla religione vera a quella falsa! Quando il prefetto ordinò che fossero torturati, tutti risposero: — Fa’ pure quello che vuoi: noi siamo cristiani e rimarremo tali ad ogni costo. Piuttosto la morte, che sacrificare agli idoli falsi! Allora il prefetto di Roma pronunziò la sentenza: - Giustino di Nablus di Samaria e quanti con lui non hanno voluto sacrificare agli dei e prestare ossequio divino a Marco Aurelio Imperatore, a norma della legge romana, siano flagellati e decapitati! . Così Giustino e compagni firmarono con il sangue la loro professione di fede cristiana.

 

PENSIERI DI SAN ALBERTO MAGNO

Vi sono due amicizie false e una vera. È falsa quell'amicizia che si basa solo sui vantaggi che si possono ritrarre dall'amico. Più falsa è l'amicizia che non cerca che il diletto e la propria soddisfazione. La vera amicizia si fonda invece su ciò ch'è bene per l'uno e per l'altro degli amici.

 

 

 

 

 

 

 

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