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4 MAGGIO
PAOLINO BIGAZZINI Santo, Monaco
Paolino nato nella nobile famiglia dei Bigazzini, si fece monaco nel monastero dei santi Marco e Lucia del Sambuco, fondato intorno al 1260 nel territorio di Perugia, e raggiunse in breve un alto grado di perfezione monastica, comprovato da vari miracoli. Alla sua morte fu sepolto nella chiesa del monastero di Sambuco.
“ECCO, STO ALLA PORTA E BUSSO. SE QUALCUNO ASCOLTA LA MIA VOCE E MI APRE LA PORTA, IO ENTRERO' DA LUI PER SEDERMI CON LUI A MENSA. EGLI POTRA' CENARE CON ME”. (Ap. 3,20)
Maria ha sentito bussare il Signore e gli ha aperto e qui ha trovato la sorpresa: Gesù non è solo dietro l’uscio, porta con sé tutti i suoi amici, l’umanità intera. Anche per noi, aprire la porta a Cristo, significa accogliere un mucchio di gente sconosciuta. Bisogna allargare la tavola. Allorché Cristo entra nell’esistenza di una persona, insieme a Lui entrano i fratelli. E sono quasi sempre individui esigentissimi. In tal modo la nostra vita viene totalmente occupata, requisita dall’Altro e dagli altri. Come Maria, accogliendo Cristo diventa Madre di Dio e contemporaneamente Madre di tutti gli uomini, se noi accogliamo Cristo dobbiamo pensare al prossimo (vicino e lontano) come a dei fratelli.
4 maggio 1493
Papa Alessandro VI con la bolla, Inter Coetera, divide il Nuovo Mondo tra Spagna e Portogallo e interdice agli altri l’esplorazione.
Maria, madre dei poveri e dei piccoli, di quelli che non hanno nulla,
che soffrono solitudine perché non trovano comprensione in nessuno,
grazie di averci dato il Signore.
Madre di chi è in cammino, come te, senza trovare accoglienza, ospitalità,
insegnaci ad essere poveri e piccoli, a non avere ambizioni,
a impegnarci ad essere messaggeri della pace e della speranza.
Se quegli che prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito.
(Sant’Anselmo)
Allah nella notte nera vede una formica nera camminare sulla pietra nera e ne sente il rumore dei passi.
Zanzariere da finestra
Per una pulizia accurata, spolverate la zanzariera con un pennello, quindi
passate una spazzola imbevuta di kerosene. Poi strofinate con un panno pulito.
Un giovane curato deve fare la sua prima predica ed è emozionatissimo anche per il fatto che sarà presente il vescovo.
Per darsi coraggio prima della messa, beve un bicchiere, poi due e poi tre. Presto ci passa tutta una bottiglia di barbera. Dopo l’officio, il vescovo si reca in sacrestia per felicitare il neofita:
— La vostra predica, figliuolo, è stata eccellente, a parte qualche piccolo particolare. Innanzitutto, Gesù non è morto in Messico; in secondo luogo, non è stato fucilato: è morto crocefisso. E, inoltre, alla fine del sermone è “amen” che bisogna dire e non “alla vostra salute!”.
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