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3 APRILE

 

TRA I SANTI DI OGGI

SISTO, Santo, Papa     

Il nome Sisto è facile da capire, deriva da Sesto. Infatti il nostro Sisto è il sesto successore di San Pietro, eletto Papa nel 115. Fu riformatore della liturgia. Morì nel 129. Le sue spoglie riposano ad Alatri perché la mula che le portava lì si fermò e non ci fu verso di farla andare oltre.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“TI RICORDO DI RAVVIVARE IL DONO DI DIO CHE E' IN TE”. (2Tim. 1,6)

Una delle cose che uccide la vitalità, il gusto della vita è l’abitudine: ci si abitua facilmente a tutto: la gioia della vita familiare si appiattisce per l’abitudine, persino momenti gioiosi, come le vacanze, scadono nell’abitudine. Anche la fede, la preghiera se intaccate dall’abitudine diventano un fardello. Qualche volta mi scopro a dire delle vere e proprie eresie: “E già di nuovo ora di andare a dir messa!”

S. Paolo invita il giovane vescovo Timoteo: “Ravviva il dono di Dio che è in te”. Prova a pensare alla gioia di una giornata che ti è regalata, apri gli occhi per vedere le persone che oggi incontri, renditi conto che Dio ti ama, riconosci la fiducia che Dio ha posto in te per il servizio a cui ti chiama, vivi e non lasciarti vivere. Ogni ora, ogni incontro è uni­co e irripetibile, non perderlo!

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

3 Aprile 1792

Il Papa Pio VI fa chiudere il convento di Canova di Carmagnola (fondato nel 1142) non essendo più possibile controllare il rilassamento dei costumi e la mancanza di vocazioni.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

BIGLIE PALLA E ALTRI GIOCHI

Le biglie erano popolari in Egitto e venivano fatte rotolare attraverso una parete con tre archivolti per abbattere birilli posti dall’altra parte. All’aperto si praticava “il gioco del mondo” e altri giochi di lancio con palle di cuoio. Popolari erano i giochi di prestigio. Non sembra invece esistessero mazze e racchette. A volte i bambini scavavano un buco per terra e andavano a gara a chi, da lontano, vi gettava dentro più pietre.

Piccoli e grandi maneggiavano fionde e sassi. La fionda era fatta da una tasca di lana legata a due funicelle lunghe circa 45 cm. Il sasso veniva messo nella tasca e poi fatto roteare. Quando il lanciatore lasciava andare una delle due funicelle, esso si dirigeva contro il bersaglio. Altro passatempo era il lancio delle frecce con l’arco per colpire un bersaglio o per coprire una determinata distanza.

Pure la lotta era popolare. In Babilonia la si praticava aggrappandosi alla cintura dell’avversario.

 

UNA TESTIMONIANZA

Così fu ucciso il Francescano lvan Bettencourt, nel 1975: figura ideale dei discepoli di Gesù. Aveva solidarizzato con i contadini espulsi dalle loro terre dai potenti latifondisti. Lo sequestrarono e lo torturarono, perché confessasse che era marxista e sovversivo. Gli tagliarono le orecchie e lo interrogarono. Gli tagliarono il naso e lo interrogarono. Lo castrarono e lo interrogarono. Gli tagliarono la lingua e smisero d’interrogarlo. Lo ferirono in tutto il corpo, e, poiché si muoveva ancora, lo mitragliarono. Infine lo gettarono in un pozzo profondo e riempirono il pozzo. Fu ucciso, perché difendeva i fratelli.

(LEONARD BOFF)

 

PENSIERI DI SAN GIOVANNI DELLA CROCE

L'anima cerca Dio, ma Dio la cerca ancora di più.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Un uomo intelligente parla spesso con gli occhi, un uomo vuoto ingoia spesso con le orecchie.

 

RISATE IN CANONICA

Quando venne il terremoto a Sacile, un padre di famiglia, nella tema di una ripresa, mandò a uno zio prete di Vicenza i suoi 5 figlioli in attesa della calma.

Dopo tre giorni ricevette dallo zio il seguente telegramma:

“Vieni riprendere figlioli e mandami il terremoto”.

 

 

 

 

 

 

 

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