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24 MARZO
CATERINA DI SVEZIA, Santa
Figlia di un principe scandinavo e di Santa Brigida, fu educata nel monastero di Risberg. Con il suo sposo decisero di vivere da fratello e sorella dedicandosi alla preghiera e alla evangelizzazione. Rimasta vedova entrò nel monastero fondato da sua madre a Watzen e vi rimase fino alla morte il 24 Marzo 1381.
“OGNI VOLTA CHE MANGIATE QUESTO PANE E BEVETE DI QUESTO CALICE, VOI ANNUNZIATE LA MORTE DEL SIGNORE FINCHE' EGLI VENGA”. (1Cor. 11,26)
Troppe volte noi pensiamo che la Messa sia una pia preghiera e che la Comunione sia un fatto intimistico e dimentichiamo che l’Eucaristia è per i cristiani, prima di tutto, l’annuncio concreto della morte e risurrezione di Cristo nel cammino di attesa del suo glorioso ritorno. Celebrare l’Eucaristia è dunque innanzitutto fare memoria, insieme, dell’opera di Gesù Salvatore. La Messa non è quindi solo un insieme di preghiere, o un chiedere al Signore, o un pio esercizio per diventare più bravi o per “pagare la tassa al Signore”. Non contano tanto le parole che diciamo noi ma il mistero della salvezza e della comunione in Cristo che ci riempie di gioia e di desiderio di fraternità.
24 marzo 1924
L'"Osservatore romano" protesta contro le aggressioni fasciste a sacerdoti.
ARCANGELO
La parola deriva dal greco e significa: “io precedo l’angelo”, quindi capo degli angeli. La tradizione cristiana ne ricorda tre: Michele, Gabriele, Raffaele, mentre nel mondo ebraico ce ne sono molti di più.
L’abate di un monastero andò a trovare un santo eremita e gli raccontò che il suo monastero una volta fiorente di monaci e di opere buone ora languiva: poche vocazioni, tristezza, abbandono. Quello che l’abate voleva sapere era questo: “E’ a causa di un nostro peccato che il monastero si è ridotto in questo stato?” “Sì”, rispose il santo uomo, “un peccato di ignoranza” “E di che peccato si tratta?” “Uno di voi è il Messia sotto false spoglie e voi non lo sapete”. L’abate al suo ritorno, radunò i monaci e li informò di ciò che aveva scoperto. Essi si guardarono l’un l’altro increduli. Il Messia? Qui? Incredibile! Ma a quanto pare era lì in incognito.. Allora, forse... E se fosse stato il tale? O il talaltro, laggiù? O...? Una cosa era certa: se il Messia era lì sotto false spoglie, non sarebbe stato facile riconoscerlo. Così si misero a trattare chiunque con rispetto e considerazione. “Non si può mai sapere”, pensavano dentro di sé quando avevano a che fare con i loro confratelli, “magari è questo”. Il risultato fu che l’atmosfera del convento divenne tutto un vibrare di gioia. Presto dozzine di aspiranti vennero a chiedere di entrare nell’ordine, e la chiesa tornò a riecheggiare dei tanti e lieti canti dei monaci, i quali irradiavano lo spirito dell’Amore.
A volte il bisogno di tacere è così forte che non vorremmo altro che stare ai piedi del Maestro per sentire tutto.
Il saggio mette un pizzico di zucchero in quel che dice e un pizzico di sale in quel che ascolta.
IN CHIESA
Il parroco si rivolge a Pierino:
“Ti ho osservato: tu non metti mai nulla nella questua! Sai dove vanno a finire quelli come te?”
“Al cinema, reverendo!”.
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