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7 MARZO
PERPETUA E FELICITA, Sante, Martiri.
Perpetua era una giovane di nobile famiglia e aveva da poco dato alla luce un bambino. Felicita, la sua schiava era incinta quando durante le persecuzioni fu arrestata con la sua padrona e divenne madre in carcere pochi giorni prima del supplizio. Il martirio delle due donne e di altri tre cristiani ebbe luogo nell’anfiteatro di Cartagine, il 7 marzo 203.
“VOGLIO L’AMORE E NON IL SACRIFICIO, LA CONOSCENZA DI DIO PIÙ DEGLI OLOCAUSTI”. (Os. 6,6)
Sovente si sentono frasi di questo tipo: “Bisogna mettersi in regola con Dio, non si sa mai…”, “Andiamo a Messa così adempiamo al precetto”. Questo atteggiamento è una caricatura della fede. Si offende Dio quando si compiono determinati gesti per “mettersi in pace la coscienza” e sbarazzarci di Lui. A Dio non interessano le nostre pratiche, ma il nostro cuore. Prima i profeti e poi Gesù insistono affinché si passi dalle pratiche del culto e della religione, alla conversione del cuore, che impegna totalmente la persona. Dire il rosario, andare a Messa, fare la carità sono opere meravigliose se supportate da un cuore che sa di essere amato e che ama; sono esteriorità se fatte “perché si deve fare”. Gesù ha amato Dio e noi non perché è stato obbediente ad una volontà superiore ma perché con amore ha fatto sua quella che era la volontà del Padre.
7 marzo 1979
Il Vaticano diffonde l'enciclica di Papa Giovanni Paolo II. Il documento "Redemptor hominis" ha quale tema centrale la libertà dell'uomo
ANETO
Non è nient’altro che l’anice: piccola pianta i cui semi servono per insaporire il pane e i dolci. Poiché i farisei ne pagavano la decima, Gesù lo cita come segno della loro ipocrisia che è fedele alle più piccole norme ma dimentica i comandamenti e la misericordia. (Mt. 23,23)
Negli Atti del martirio delle sante Perpetua e Felicita si legge un particolare molto significativo. Una delle due sante, Felicita, era in catene, e doveva dare alla luce un bambino. Quando il travaglio del parto la prese, questa creatura gemeva. E i carcerieri a dirle: “Ma come! Stai gemendo e piangendo tanto! Come farai quando noi ti tortureremo e ti metteremo a morte?”. “Ora — rispose la Santa —, ora sono io che soffro; là vi sarà un Altro in me che soffrirà per me”.
Il segreto della pace e della felicità è dimenticare se stessi, smettere di occuparsi di sé.
Chi mangia l’altrui gallina impegna la propria.
DEODORARE LE GABBIE DEI CANARINI
Versate sul fondo una certa quantità di gesso in polvere e poi ricoprite di sabbia. E un ottimo “deodorante”.
SUPERSTIZIONE
Una giovane domestica si presenta per essere assunta, ma, dopo aver parlato con la padrona di casa, conclude:
— No, no, signora: preferisco cercare un altro posto!
— Perché?
— Voi non mi avevate detto di avere tredici bambini!
— Su, su, ragazza mia, non siate così superstiziosa!
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