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5 MARZO

TRA I SANTI DI OGGI

FOCA L’ORTOLANO, Santo, Martire  

Foca lavorava come giardiniere a Sinope (Ponto Eusino), dove visse tra il I e il II secolo. Era molto stimato per il suo senso di ospitalità e per la sua generosità. Fu denunciato come cristiano e quindi ricercato per essere messo a morte. Egli stesso ospitò e nutrì coloro che, senza conoscerlo, lo stavano cercavano e provvide ad organizzare la sua sepoltura scavandosi la fossa, quindi si rivelò ai suoi ospiti che lo martirizzarono. E' invocato contro il morso dei serpenti ed è patrono dei marinai.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“IO DUNQUE CORRO, MA NON COME CHI È SENZA META”. (1 Cor. 9,26)

Paolo, invitando i Corinti a purificare la propria fede, li richiama ad aver chiara la meta e lo scopo del loro agire. Non basta dirsi cristiani per esserlo. Non basta darsi da fare per essere capaci di amare. Non basta correre ma bisogna avere una meta.

Verso che cosa corro? Qual è la meta della mia vita? Corriamo verso la morte o verso la vita? verso il denaro o verso l’amore? verso il piacere, lo spremere la vita finché si può o verso il senso della vita? verso la religiosità o verso Gesù Cristo?

Quando mi faccio queste domande, scopro di aver bisogno di riflessione, di fermarmi per ristabilire la meta della corsa, perché mi accorgo di fare molte cose, anche buone ma non sempre indirizzate sulla strada giusta; per stare ad un’altra espressione della lettera ai Corinti “mi trovo a far pugilato, ma come uno che batte l’aria”.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

5 marzo 475

Muore Gerasimo un santo monaco vissuto in un eremo solitario della Palestina.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

AMICO DELLO SPOSO

Era il mediatore incaricato di chiedere la mano della sposa ai genitori della fidanzata. Preparava poi le nozze, aveva il compito di presentare la sposa alla casa dello sposo e di decantarne la bellezza. Giovanni Battista usa questo termine per indicare se stesso nei confronti di Gesù (Gv. 3,29).

 

UN ANEDDOTO

Un racconto di Kalil Gibran:

Due uomini percorrevano la valle. Uno dei due, additando il fianco della montagna, disse: “Vedi quell’eremo? Lassù vive un uomo che da tempo si è separato dal mondo. Ogni sua aspirazione si concentra in Dio, e nient’altro cerca su questa terra.

E l’altro disse: “Non troverà Dio finché non lascerà l’eremo e la solitudine del ritiro e non ritornerà nel nostro mondo per dividere con noi gioia e dolore, per danzare con i nostri ballerini alle feste di nozze, e per piangere con quelli che piangono intorno alle bare dei nostri morti”.

Il suo compagno, pur essendone convinto nell’intimo, rispose: “Sono d’accordo con tutto ciò che dici. Però ritengo l’eremita un uomo buono. E non può essere che giovi più un buono con la sua assenza che non l’apparente bontà di molti?”.

 

PENSIERI DI ELISABETTA DELLA TRINITA’

Tutto per il dovere, nulla per il piacere, ma tutto con piacere.

 

SAGGEZZA POPOLARE

Non si può suonar l'inno della libertà con gli strumenti della violenza.

 

RISATE IN CANONICA

UBRIACHI

Il parroco si rivolge ad Anselmo un noto ubriacone:

— Senti, Anselmo, quando rientri tardi, come te la cavi con tua moglie?

— Ecco... ti dirò che... le racconto una barzelletta.

— Davvero?... E quel bernoccolo in fronte?

— La barzelletta di ieri non le è piaciuta affatto.

     
     
 

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